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R: [MIR-riconciliazione] a fassino dopo il voto sui militari in Iraq



Caro Pietro Del Zanna,
in fretta, per il momento, senza aver potuto leggere bene tutto. 
L'argomento che porti - non abbandonare gli iracheni al caos creato dalla guerra criminale di Bush - è l'argomento di Rutelli e Fassino. Ha una sua apparente serietà. Ma avrebbe valore se la permanenza dei soldati fosse accompagnata ora, subito, - e non entro il 30 giugno! - alla richiesta di trasferirli sotto comando Onu e sottrarli al comando originario e attuale, e continuato, degli invasori occupanti, che ci rende loro complici agli occhi degli iracheni e del mondo, e della coscienza italiana. 
Anche se l'Onu non è presente ora con corpi suoi, potrebbe assegnare un comandante ai militari italiani. La consegna di nostri militari all'Onu poteva addirittura prefigurare il destino giusto degli eserciti nazionali, in vista della loro abolizione.
Sotto l'Onu potrebbero - forse! - fare azione di polizia protettiva dei civili.
Dico *forse* perché l'Onu, privata di mezzi per volontà delle potenze "sovrane" (= insubordinate all'umanità), e per carenza generale - voluta dagli armaioli - di cultura non-militare della difesa e dell'ordine, non dispone di personale con cultura di polizia, ma, al massimo, di militari mandati a fare qualcosa che dovrebbe essere tutt'altro dall'azione militare, l'unica che sanno fare.
Guarda le foto: sono un cumulo di armi con dentro un uomo. Cosa possono pacificare? Seminano guerra.
Infatti, polizia ed esercito, azione di polizia e guerra, sono differenti nella sostanza, non nelle parole. 
La polizia, se è corretta (non come a Genova 2001!) e se rispetta la propria etica e senso, riduce la violenza, pur usando la forza; l'esercito e la guerra sono unicamente capaci di accrescerla. Anche forza e violenza sono realtà opposte.
Una "polizia" con mentalità e cultura militare fa più male che bene, offende e non difende. Meglio chiuderla in caserma, tanto all'interno di un paese che all'estero. 
Quella richiesta - subito sotto comando Onu, non Usa e GB, e nemmeno italiano - doveva essere la condizione minima assoluta e immediata per astenersi (mai, certo, per un voto a favore).
Altrimenti, votare chiaramente contro - sono ancora in tempo alla Camera! - gettando sul governo il vile ricatto di accoppiare in un unico voto missioni forse accettabili con quella inaccettabile in Iraq.
Così il governo ha messo nel sacco l'opposizione e gongola sulla sua divisione sul più grave dei problemi.
Se non siamo opposti e alternativi su questo, quando cominceremo ad esserlo?
Il gran guaio è che anche gran parte dell'opposizione ritiene che per essere forza di governo bisogna saper fare la guerra. Dichiarato da Fassino ed altri nel '99 (la guerra fatta dal centro-sinistra) e ripetuta anche recentemente. Insufficienza culturale, non elettorale.
Sai come me che il governo Berlusconi manda questi ragazzi non a proteggere gli iracheni, ma a fiancheggiare gli americani, che B. vuole servire a tutto spiano, a costo della vita dei soldati italiani. Coma Cavour (Crimea) e Mussolini (guerra con Hitler) si serve di vite umane buttate in gioco.
Se non li avessimo mandati, gli iracheni non stavano peggio, ma forse meglio.
E i 19 carabinieri, tra l'altro, erano vivi.
Non si tratta di "pacifismo assoluto", ma di politica di pace, di ripudio dello strumento guerra, specialmente della più ingiustificabile delle guerre.
Così mi sembra, sinceramente. Scusa la fretta.
Buona salute, buon coraggio, buona resistenza, buona speranza.
Enrico Peyretti
http://db.peacelink.org/tools/author.php?l=peyretti
http://www.arpnet.it/regis
www.ilfoglio.org


----- Original Message ----- 
From: Pietro Del Zanna <pdelzanna@libero.it>
To: <MIR-riconciliazione@yahoogroups.com>
Cc: <FASSINO_P@camera.it>; <pck-pace@peacelink.it>
Sent: Thursday, February 19, 2004 11:58 AM
Subject: R: [MIR-riconciliazione] a fassino dopo il voto sui militari in Iraq


> Carissimi,
> vi seguo sempre con l'amore filiale che si deve alla famiglia che ci ha
> generato, ma le occasioni di disagio e di non identificazione si
> moltiplicano con il passare degli anni.
> Facevo parte degli Amici dell'Arca di Siena e fui processato insieme a
> Roberto Mancini, Giuseppe Salvatore e Sandra Farini in quanto coordinatori
> locali della campagna di obiezione di coscienza alle spese militari.
> L'incontro con la figura di Alexander Langer è stato l'elemento che ha
> creato delle salutari crepe nel pacifismo assoluto che professavo. Vi allego
> a proposito tre lunghe lettere (se avrete voglia e tempo di leggere) scritte
> al tempo della guerra in Kossovo (2 mie ed una risposta di un mio cugino).
> Qui potrete ripercorrere tutto il travaglio che mi porta oggi a non
> condividere queste parole di Enrico.
> La mia domanda è semplice: perché siamo disponibili alla scelta di un male
> minore per noi (Mussolini al posto i Hitler per intenderci) e non lo siamo
> altrettanto per popoli più o meno lontani vittime di violenze?
> Le nostre truppe in Iraq sono truppe di invasione ed hanno concorso ad una
> guerra sciagurata priva di qualsiasi legittimità. Non è questo il punto in
> discussione.
> Il fatto è che chiedere ora il ritiro delle truppe senza un effettivo
> preventivo controllo del territorio da parte di corpi di polizia
> internazionale significa lasciare la popolazione irachena in balia di
> indicibili massacri.
> Una posizione di astensione poteva essere un chiaro segnale di non appoggio
> alla logica della guerra preventiva senza venir meno ad un senso di
> responsabilità nei confronti di un popolo già abbondantemente martoriato.
> Pace, Forza e Gioia
> 
> Pietro Del Zanna
> ----- Original Message -----
> From: Enrico Peyretti <peyretti@tiscali.it>
> To: fassino 1 piero <FASSINO_P@camera.it>
> Cc: lista Peacelink Pace <pck-pace@peacelink.it>; lista pax christi gr
> discussione <paxchristi@egroups.com>; lista non-violence
> <non-violence@yahoogroups.com>; lista Mir dibattito
> <MIR-riconciliazione@yahoogroups.com>; lista BCP <beati@libero.it>; lista
> alteracultura <list@alteracultura.org>
> Sent: Thursday, February 19, 2004 9:43 AM
> Subject: [MIR-riconciliazione] a fassino dopo il voto sui militari in Iraq
> 
> 
> > Oggi, 19 febbraio, spedisco per posta cartacea prioritaria a Piero
> Fassino,
> > a Montecitorio, questa lettera, a proposito del voto di ieri in Senato sul
> > rifinanziamento della spedizione italiana di occupazione militare in Iraq:
> >
> > ------------------------------
> > Caro Piero Fassino,
> > eravate avvertiti.
> > Avete perso il voto, che è qualità e quantità, del movimento per la pace.
> > La scadenza molto larga del 30 giugno arriverà dopo il voto europeo.
> > Riflettete su ciò che è politica: non tira e molla, ma chiarezza sui
> valori,
> > come state facendo bene sul decreto salva-rete4.
> > Auguri sinceri.
> >
> > Enrico Peyretti
> >
> > PS - Come dice Gino Strada: "Chi vota a favore o si astiene, o anche esce
> > dall'aula, in realtà cerca espedienti per non dire no e si assume la
> > responsabilità di essere per la guerra".
> > -----------------------------
> > Allego una mia "Lettera a un amico diessino"
> > Enrico Peyretti
> > http://db.peacelink.org/tools/author.php?l=peyretti
> > http://www.arpnet.it/regis
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> >
> >
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> >
> >
> > "Se siamo felici, se siamo in pace,
> > possiamo sbocciare come un fiore;
> > e la nostra famiglia, tutta la societa',
> > trarranno beneficio dalla nostra pace."
> > (Thich Nhat Hanh)
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