[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

L'UCCISIONE DI MOUHAMMAD



Le vostre email al Comune di Roma, all'Acea ed al Ministero per le Attivita' Produttive sull'accordo ACEA-ISRAELE sono state di grande importanza: qualcosa inizia a muoversi tra i vari direttori (innervositi dalle decine di messaggi) ed alcuni consiglieri comunali solleciteranno nuovamente il Sindaco per ottendere un chiarimento definitivo.

UNO. Ultime dai territori
DUE. Report Balata Refugees Camp - Nablus
TRE. Bottega Verde - ISRAELE
QUATTRO. Berretti Bianchi online
CINQUE. Berretti Bianchi on field
SEI. Guerra: esperti della mente a confronto (Bologna, 13 febbraio)
SETTE. GIORNATe DELLA MEMORIA 2004
OTTO. Petizione per la liberazione di Qassam Barghuti
NOVE. Report su "Salute e segregazione nei territori"
DIECI. Report sulla pulizia etnica a Rafah, a cura di Mustafa Barghouthi

UNO. Ultime dai territori
L'esercito invade nuovamente Betlemme (report in inglese)
http://www.imemc.org/headlines/2004/February/week1/020104/bethlehem%20raided%20again.htm
L'esercito, nel corso delle "operazioni" militari di domenica, 
uccide 5 palestinesi, ne ferisce 22 e demolisce 23 case (report in inglese)
http://www.imemc.org/headlines/2004/February/week1/020204/news-rep.htm

DUE. Report Balata Refugees Camp - Nablus

L'UCCISIONE DI MOUHAMMAD

Ricostruzione a cura di Barbara Di Tommaso, a partire dalle testimonianze dirette dei familiari

Balata Refugees Camp - Nablus

Naim Joussef Al Araj (50 anni) e Shaira Al Araj (43 anni) hanno attualmente 6 figli, 3 maschi e 3 femmine.
Mouhammad era il piu' piccolo e aveva 6 anni.
La famiglia originariamente e' di Jaffa, ma ormai da decenni vive nel Campo profughi di Balata, 
 uno dei piu'  affollati e poveri della Cisgiordania, in Nablus.

Naim  racconta che il giorno 21 dicembre il piccolo Mouhammad era sulla porta di casa e stava 
mangiando un panino, quando un proiettile lo ha raggiunto al petto.
Il bambino ha fatto qualche passo indietro rientrando in casa e si e' accasciato tra le braccia 
del fratello.
Insieme ad altri due ragazzi il fratello ha cercato di portare a braccia il bambino sulla 
strada principale, fuori dal Campo, per tentare di raggiungere l'ospedale, ma tutto cio' si e' rivelato molto difficile nei primi minuti, in quanto altri soldati sopraggiunti davanti alla casa nel frattempo tenevano lontane le persone coi fucili e sparavano.
Quando e' stato possibile arrivare all'ambulanza Mouhammad era gia' morto.

Quel giorno era stato fino a quel momento particolarmente tranquillo: la gente era per strada, 
i negozi aperti, a differenza di altre occasioni piuttosto frequenti a Balata, dove spesso c'e' 
coprifuoco, i soldati circolano per il Campo, le famiglie si chiudono in casa.
Molti testimoni hanno consentito quindi di ricostruire la dinamica di questo omicidio.

Davanti all'abitazione della famiglia Al Araj, a circa 5 m. di distanza, senza nessuna ragione, 
verso le 13 del 21 dicembre 2003, un soldato dell'Israeli Defense Force ha sparato un primo 
colpo (il cui segno e' chiaramente visibile vicino alla porta della casa), a cui ha fatto 
seguito quello fatale per Mouhammad.
Non c'erano scontri in corso, ne' disordini di nessun tipo nel Campo.
Molti passanti sono accorsi sul posto, chi perche' richiamato dai due colpi d'arma, chi 
per soccorrere il bambino, avendo assistito al fatto.
E' comparsa una jeep di militari, mentre l'autore dell'omicidio sparava altri colpi.
I genitori ed i fratelli erano all'interno dell'abitazione.

Ci viene mostrata la giacchina di Mouhammad perforata dal proiettile.
La madre e' in lutto ed alcuni fratelli in lacrime, mentre parliamo.
Il padre dice che nonostante il dolore che prova per quanto e' avvenuto non odia gli Israeliani, 
ma si aspetta giustizia per Mouhammad e la fine delle uccisioni di bambini, di civili ed 
innocenti.

Ci viene detto che in quel periodo i soldati entravano spesso nel Campo col pretesto di 
cercare ed arrestare i "resistenti"; si trattava secondo quella logica di "operazioni preventive" per la sicurezza.
Pare che il giorno prima del tragico evento, Naim stesse passeggiando proprio con Mouhammad , 
quando una Jeep lo ha fermato ed un soldato gli ha chiesto i documenti.
Durante la discussione che ne era seguita Mouhammad aveva familiarizzato col soldato e gli 
aveva stretto la mano.

Balata Camp, 4 gennaio 2004

TRE. Bottega Verde - ISRAELE
Lo sapete che bottega verde www.bottegaverde.it vende creme e sali del mar
morto importati da colonie israeliane? (Paola)
E' il caso di approfondire l'argomento...fate come noi, scrivete a:
suggerimenti@bottegaverde.it, servizioclienti@bottegaverde.it, infoprod@bottegaverde.it  
oppure, ancor meglio, telefonare allo 0578-741100 

QUATTRO. Berretti Bianchi online
ciao,
abbiamo finalmente messo in rete il nuovo sito dei Berretti Bianchi,
(www.berrettibianchi.org )
associazione impegnata nella costruzione dei Corpi Civili di Pace e negli
interventi in zone di conflitto.

oltre la home page, il sito e' diviso in due sezioni;
la sezione di centro e' quella dell'associazione, dove trovate dallo statuto
ai verbali delle riunioni dalle missioni in corso ai corpi civili di pace.

la sezione di destra invece e' dedicata ai contenuti aperti; anche qui
troverete modo di sostenere i berretti, ma troverete anche materiale da
scaricare liberamente; dai dossier, alle grandi convenzioni universali, un
archivio bibliografico sulle lotte nonviolente, un piccolo archivio di
letture mediatiche contemporanee, la pagina dei link rimane a vostra
disposizione per essere arricchita di nuovi indirizzi, poi ci sono anche
vecchi e nuovi reportage, dall'Irak, dalla Serbia e dalla Palestina.

Saluti di Pace
www.berrettibianchi.org

CINQUE. Berretti Bianchi on field

A voi tutti salute.
Per ora qui tutto regolare anche se a volte faticoso e snervante:alcuni organizzatori 
non efficienti, i ragazzini veramente turbolenti, 3 o 4 spettacoli al giorno,
attese prolungate...
Dedichiamo anche un po' di tempo a chiacchierare  con la gente che incontriamo per strada ,
camionisti,studenti,camerieri, taxisti,(si trova sempre un qualcuno che traduce in inglese a 
volte stentato a volte fluente)
tutti sono molto cortesi molti ci invitano nelle loro case(siamo in overdose di caffe e te')
le domande sono spesso le stesse : ma cosa pensano in Italia 
della nostra situazione?cosa pensate del Muro?Che cosa fareste voi?
E noi a vergognarci dei nostri governanti,a promettere una testimonianza per sensibilizzare 
l'opinione pubblica e allargare le braccia in segno di impotenza .
Sabato abbiamo visto uno spettacolo teatrale veramente interessante,comico e drammatico nel 
contempo ,sulla situazione palestinese .
E' incredibile la capacita' umoristica nel descrivere fatti cosi' drammatici
(il vecchio palestinese che telefona al figlio emigrato in Europa:" si qui tutto bene grazie a 
dio,tuo fratello Hammet sta bene sono stato a trovarlo in prigione, zio Hassan e' morto ,sai 
un cecchino..
ma tutto e' Ok si tua sorella ha partorito sull'ambulanza ,avevano chiuso il chek point,questo 
rumore? niente,un missile che e' entrato dalla finestra ma no problem e' uscito dall'altra,etc..)
Mi piacerebbe poterlo far vedere anche in Italia.
Stiamo poi comprendendo un poco la societa' palestinese:e' un bel casino
,alcuni atteggiamenti rimangono incomprensibili a noi occidentali,sensibilita' e arroganza ,
ingenuita' e scaltrezza,entusiasmo ed apatia spesso si mescolano in un guazzabuglio 
incomprensibile.
E' tardi ,sono un po' stanco e domani si preannuncia giornata intensa,buonanotte.
Statemi bene!

Albert O' Grampiedd(berretti bianchi ONLUS)

SEI. Guerra: esperti della mente a confronto (Bologna, 13 febbraio)
Associazione di Volontariato Psicologi per i Popoli - Emilia Romagna -
Distruttivita' umana, riparabilita' ed evitabilita' della guerra: esperti della
mente a confronto - Bologna, 13 febbraio - Viale Aldo Moro 50, Consiglio
Regionale, Sala Polivante
relatori (nel pomeriggio) Irfanka Pasagik, psichistra Bosnia Erzegovina - 
Anica Mikus, psicoterapeuta Gos, Slovenia - 
Viveca Hazboun, psichiatra resp. "The Bethlehem Children and family
Guidance and Training Centre"
Occorre confermare la partecipazione all'associazione, tel.348.4109760
//333.1257668 - e-mail psicopopoli-er@libero.it

SETTE. GIORNATA DELLA MEMORIA 2004

Il Centro per la Pace e la Nonviolenza "Rachel Corrie"
e l'Associazione Culturale per la Memoria "Anna Frank"

con il patrocinio di

Comune di Ovada
Comunita' Montana Alta Vallemme e Alto Ovadese
Provincia di Alessandria

organizzano le giornate della memoria

venerdi' 6 febbraio
ore 10.00

Pier Paolo Poggio : AUSCHWITZ E I CAMPI DI STERMINIO NAZISTI
(storico, Direttore Fondazione Luigi Micheletti di Brescia)

ore 21.00

Pier Paolo Poggio: NAZISMO E REVISIONISMO STORICO

---

MORNESE, Salone della Comunita' Montana
sabato 14 febbraio

ore 16.00
APERTURA DELLA MOSTRA e
INTERVENTI DELLE AUTORITA'

ore 16.30
Alberto Burgio: IL RAZZISMO PARADIGMA DELL'OPPRESSIONE E DELLA VIOLENZA
(Storico della Filosofia, Universita' di Bologna)

La mostra presso la Loggia di San Sebastiano sara' aperta dal 31 gennaio al
13 febbraio, tutti i giorni eccetto il lunedi', con il seguente orario: ore
10.30-12.30 e 15.30-18.30

La mostra presso il Salone della Comunita' Montana sara' aperta dal 14 al 28
febbraio, tutti i giorni con il seguente orario: ore 17-19 (mattino su
prenotazione)

Info: Centro per la Pace e la Nonviolenza dell'Ovadese "Rachel Corrie" tel.
0143/835206 e-mail: info@centropacecorrie.it
maggiori informazioni sul nostro sito: www.centropacecorrie.it

OTTO. Petizione per la liberazione di Qassam Barghuti
Il figlio di Marwan Barghuti, Qassam, e' stato arrestato dalle autorita' israeliana al suo 
ritorno in Palestina, il 24 dicembre, dal Cairo, dove Qassam sta studiando all'American 
University. Nessun'accusa e' stata formulata a carico di Qassam Barghuti, 
il che significa che si trova in "detenzione amministrativa", cioe', sotto arresto per 
motivi politici.
Susanne
http://www.petitiononline.com/24122003/petition.html

NOVE. Report su "Salute e segregazione nei territori"
http://www.hdip.org/

DIECI. Report sulla pulizia etnica a Rafah, a cura di Mustafa Barghouthi
http://www.palestinemonitor.org/