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Siete un criminale e volete far carriera?



UNO. Otto novembre a Roma manifestazione nazionale contro il muro: Stop the Wall
DUE. Foto dell'occupazione 
TRE. ACTION FOR PEACE - CAMPAGNA DI AFFIDAMENTO DEI VILLAGGI PALESTINESI
QUATTRO. Carriera 
CINQUE. Palestina Libera segnala
SEI. Attivista britannico in morte cerebrale 
SETTE. Appello: CON IL POPOLO IRACHENO CHE RESISTE
OTTO. La tournee del coro bajolese in palestina e israele
NOVE. Tariffe sui prodotti made in Israele
DIECI. Sottomarini tedeschi per Israele ed altre prove d'amore 
UNDICI. L'occupante americano fotocopia la strategia distruttiva dell'occupante israeliano 
 
>UNO. Otto novembre a Roma manifestazione nazionale contro il muro: Stop the Wall
DOMENICA 19 OTTOBRE, ALLE 10.00, RIUNIONE NAZIONALE A ROMA PER PREPARARE LA MANIFESTAZIONE,
IN VIA GIOLITTI 231 (a fianco della Stazione Termini).
PER ADERIRE ALLA MANIFESTAZIONE: stopthewall@tiscali.it 
Comitato promotore: Com. per nondimenticare Chatila, Bruno Steri (Prc), Mauro Bulgarelli (Verdi), Maurizio Musolino (Pdci), Letizia Mancusi (Prc), Comunita' palestinese del Lazio, 
Forum Palestina, Com. di solidarieta' con l'Intifada, Amici della Mezzaluna rossa palestinese.

>>DUE. Foto dell'occupazione 
http://story.news.yahoo.com/news?tmpl=story&u=/031012/241/5jppd.html

>>>TRE. ACTION FOR PEACE - CAMPAGNA DI AFFIDAMENTO DEI VILLAGGI PALESTINESI COLPITI 
DALLA COSTRUZIONE  DEL MURO DELL'APARTHAID

All'interno della campagna STOP THE WALL il cartello di Action for Peace
ha deciso di avviare una campagna di solidarieta' nei confronti delle
popolazioni dei villaggi colpiti dalla costruzione del muro, attraverso
l'affidamento a distanza delle famiglie particolarmente penalizzate.

Alcuni hanno perso gran parte delle proprieta', dei campi che coltivavano e
quindi la fonte di sostentamento, altri non possono piu' raggiungere il
posto di lavoro o di studio; agli ammalati e' precluso il dritto alla cura e
in generale tutta la popolazione vede la vita quotidiana sconvolta.

Vogliamo realizzare l'affidamento di 100 famiglie del villaggio di Mas'ha
nel distretto di Qalqiliya da noi visitato in questi mesi.

Ne abbiamo discusso con i rappresentanti del Comitato sorto nel villaggio
per contrastare la ostruzione del muro e l'idea dell'affidamento e' stata
totalmente condivisa come strumento di solidarieta' concrea e soprattutto
come possibilita' di conoscenza e di legame tra le persone, di presa di
coscienza e di informazione diretta.

Sara' il Comitato stesso, formato da diverse associazioni palestinesi e
israeliane - l'Unione dei contadini, delle Donne, il Comitato contro la
Distruzione delle case- a fornire i nomi delle famiglie da affidare e ogni
nome proposto sara' corredato da una breve descrizione dello stato e della
composizione della famiglia.

L'affidamento consiste nel versamento di 50 euro mensili a famiglia per la
durata di un anno e tale cifra potra' essere il contributo di una sola
persona, oppure il risultato della copartecipazione di piu' persone , di piu'
famiglie, di una associazione, di un gruppo, di un ente locale, etc.

Il riferimento italiano per l'affidamento delle famiglie di Mas'ha sono
l'Associazione Mir Sada e la Cgil di Lecco che, insieme ad Action for
Peace, garantiranno anche informazioni e notizie periodiche sulla
situazione delle famiglie e sulla vita del villaggio.

Per chi volesse aderire all'iniziativa deve compilare la scheda di adesione
(che potete chiederci in privato) e restituirla a Mir Sada-Cgil che
provvedera' ad inviare i dati della famiglia in affido e specificare le
modalita' del versamento di 50 o 25 euro mensili per la durata di 12 mesi da
effettuare su conto corrente n° 17350 (Cin: R - Abi 3104 Cab 22901) presso
la Banca Popolare di Lecco intestato a "Campagna Oltre il Muro".

I versamenti possono essere effettuati mensilmente, trimestralmente o in
una unica soluzione; e' possibile anche aderire con un versamento di 25 euro
mensili sapendo che si diventera' coaffidatari della stessa famiglia con un
altro versamento della stessa entita'.

ACTION FOR PEACE
C/O CGIL/ASSOCIAZIONE "PROGETTO PER LA PACE- MIR SADA" - LECCO
Via Besonda 11 23900 Lecco
Telefono 0341 488233
Fax 0341 283449
E-mail. mauro.castelli@cgil.lombardia.it
info.actionforpeace@tiscali.it

>>>>QUATTRO. Carriera 
Fanno la guerra a bin Laden, bin Laden e' vivo e guida il terrorismo internazionale. 
Fanno la guerra a Saddam, Saddam e' vivo e guida la guerriglia irachena. 
Siete un criminale e volete far carriera? Fatevi bombardare dagli americani. (jena)

>>>>>CINQUE. Palestina Libera segnala:
"PALESTINA fiabe"
a cura di Wasim Dahmash
illustrazioni di Daniele Brolli
edizioni kufia - il manifesto
"ti racconto una fiaba, che nel tuo orecchio un seme mettera'..."

>>>>>>SEI. Attivista britannico in morte cerebrale. 
L'attivista britannico Tom Hurndall, 22 anni, fu colpito da 
proiettili sparati da soldati dell'esercito israeliano a Gaza, 
l'aprile scorso. Hurndall fu colpito mentre - indossando una casacca 
giallo fluorescente - faceva da scudo a dei bambini palestinesi; oggi 
la diagnosi e' di morte cerebrale. A sei mesi di distanza la famiglia 
del giovane, in seguito alle inerzie dell'esercito israeliano, ha 
dichiarato che potrebbe ricorrere alle vie legali nel caso in cui 
un'inchiesta non venisse avviata. La famiglia del giovane studente 
universitario di Manchester ha redatto un proprio rapporto che 
include le testimonianze di 14 testimoni oculari e una sequenza di 50 
fotografie di Tom Hurndall prima e dopo lo sparo dei cecchini. Il 
rapporto fu presentato alle autorita' israeliane circa 3 mesi fa ma 
non ha sortito nessun responso ufficiale. Tony Blair ed il Ministro 
degli Esteri Jack Straw hanno fornito la loro personale 
rassicurazione alla famiglia Hurndall sul fatto che l'episodio sia 
stato discusso con Ariel Sharon in persona. Il rapporto e' ora nelle 
mani del Procuratore Generale israeliano che a breve dovrebbe 
pronunciarsi sul se e quando verra' aperta un'inchiesta formale.

CaLmBiG
http://www.telegraph.co.uk/news/main.jhtml?xml=/news/2003/10/13/whurn13.xml&sSheet=/portal/2003/10/13/ixportal.html

>>>>>>>SETTE. Appello: CON IL POPOLO IRACHENO CHE RESISTE
Appello per una manifestazione nazionale il 6 dicembre a Roma

La guerra che l'imperatore in pectore G.W. Bush, il primo maggio scorso,
aveva solennemente dichiarato finita, e' in realta' appena agli inizi.
Gli aggressori angloamericani pensavano che una volta battuto l'esercito
regolare, i cittadini iracheni li avrebbero accolti sventolando bandierine a
stelle e strisce. Si trovano invece alle prese con la crescente ostilita'
popolare.
Gli invasori hanno occupato il paese promettendo 'democrazia e liberta''. In
realta' il governo fantoccio capeggiato dal militare statunitense Bremer,
fallita la politica colonialista del 'divide et impera', reprime con metodi
dittatoriali e crudeli ogni manifestazione di malcontento. Chiunque osi
sfidare le sue decisioni, viene catturato, arrestato e chiuso in campi di
concentramento.
In queste condizioni la resistenza irachena si e' andata progressivamente
rafforzando nella prospettiva di diventare una vera e propria guerra di
liberazione come fu quella vietnamita.
Noi riteniamo la resistenza irachena legittima, non solo sul piano morale,
ma anche su quello politico. E' l'occupazione militare angloamericana, come
quella israeliana della Palestina, illegale e illegittima. La stessa
aggressione all'Iraq e' avvenuta in aperta violazione della Carta delle
Nazioni Unite e del diritto internazionale.
La battaglia che si svolge in Iraq ha un'importanza storica. Se gli
occupanti angloamericani saranno cacciati, se il popolo iracheno riuscira' a
liberarsi di loro, le pretese imperiali e imperialiste nordamericane, l'idea
di trasformare il mondo intero nel loro orto di casa, subiranno un colpo
fatale. La sconfitta degli occupanti angloamericani sarebbe dunque una
vittoria per tutti coloro che nel mondo lottano per la democrazia,
l'autodeterminazione e la liberta' dei popoli che non vogliono essere
sottoposti al giogo imperiale.
Nonostante la gran parte degli italiani si sia opposta all'aggressione,
malgrado milioni di persone abbiano manifestato la loro volonta' di pace, il
governo Berlusconi non solo si e' schierato a fianco degli USA, ha
addirittura inviato proprie truppe in Iraq a dar manforte agli occupanti.
Sosteniamo il popolo iracheno che resiste e chiediamo il ritiro immediato
dei soldati italiani dall'Iraq, cosi' come da tutti gli altri paesi in cui
essi sono presenti.
Chiediamo a tutte le persone che hanno gridato il loro no alla guerra di
riprendere la lotta manifestando con noi per:
La liberta' dell'Iraq e della Palestina
Cacciare tutti gli invasori
Riportare a casa i soldati italiani
Chiudere le basi americane  in Italia e in Europa

per adesioni all'appello indicando nome, cognome e citta' scrivi a:
IRAQlibero@libero.it
info e adesioni NUMERO VERDE: 800 031 533

>>>>>>>>OTTO. La tournee del coro bajolese in palestina e israele
La tourne'e del coro bajolese in palestina e israele si e' conclusa sabato 11 con il 
concereto al teatro almidan di haifa per maggiori informazioni visitate il sito www.frammenti.it
alfredo
alfredo tradardi
ita'ca
cultural association for the promotion of contemporary performing arts
 
>>>>>>>>>NOVE. Tariffe sui prodotti made in Israele. 
Sulla scia delle proteste dei propri consumatori, diverse
compagnie francesi e britanniche vogliono imporre tariffe
maggiorative sui prodotti israeliani provenienti dai
Territori occupati palestinesi. Gli attuali accordi
commerciali tra Israele e Unione europea consentono ai
prodotti con il marchio made in Israele delle condizioni
di mercato vantaggiose.
FINANCIAL TIMES, Gran Bretagna http://news.ft.com
(Da Paola)
  
>>>>>>>>>>DIECI. Sottomarini tedeschi per Israele ed altre prove d'amore 
I tre sottomarini tedeschi erano stati regalati ad Israele nell'inverno 2000/2001. 
La cosa, all'epoca, fece qualche scalpore perche' ormai l'Intifada era scoppiata ed 
Israele aveva gia' mandato missili da navi militari nei quartieri di Gaza. Tuttavia,
il governo tedesco aveva cercato di tranquillizare l'opinione pubblica, dicendo che 
a) la costruzione delle navi era servita per garantire, almeno temporaneamente,
i posti di lavoro ai cantieri navali di Kiel (che stronzata: i tre sottomarini 
sono costati diverse centinaia di milioni di dollari e se avessero pagato per 
chissa' quanti anni gli stipendi ai dipendenti dei cantieri navali di Kiel per non fare niente, sarebbe costato meno,
b) che da Israele si avrebbe chiesto un impegno che le navi sottomarini verreberro usati solo
per "autodifesa", che presa in giro, visto che gia' allora si parlava chiaro e tondo 
nella stampa che i sottomarini in questione erano facilmente trasformabili in piste 
lanciamissili nucleari. E delle intenzioni pacifiche di Israele nessuno si e' mai fatto
 un'illusione.
 
Parli della Germania e stai parlando del regno dell'ipocrisia: in primavera e' stata approvata 
una legge - iter rapido, poco clamore, niente discussione - di dotare dalle casse dello stato
le comunita' ebraiche concedendo loro annualmente una cospicua somma per promuovere le loro 
attivita' culturali. Ieri mancava poco che io non sia svenuta a leggere che le autorita' tedesche
 stanno pensando come fare per chiudere il Centro Re Fahd a Bonn, cioe', 
l'unica scuola in Germania dove i ragazzi di famiglie arabe musulmane possono conseguire 
un diploma superiore secondo i requisiti dell'Arabia Saudita. Sarebbe come se 
il governo italiano decisdesse di chiudere la Scuola Germanica a Roma o a Milano. 
Naturalmente, il Centro Re Fahd non costa un soldo al governo tedesco, 
e' interamente finanziato dall'Arabia Saudita e dalle rette dei ragazzi. 
Il Presidente della Regione Rheinland-Pfalz lo vuole chiudere perche', 
secondo lui, impartirebbe un' "educazione illiberale".  La verita' e' che 
le scuole private in Germania impartiscono spesso un' "educazione illiberale": 
cio' si potrebbe dire sia, seppur in misura minore, delle scuole cattoliche che di 
quelle degli antroposofi, ma innanzitutto le scuole ebraiche 
sono completamente improntate all' "educazione illiberale", con il costante presidio 
di agenti armati del Mossad - alla faccia della sovranita' tedesca ! - 
e dell'educazione dei ragazzi alla separatezza dal resto della societa' tedesca.
 
Susanne, Da: Al-Awda-Italia@yahoogroups.com
  
>>>>>>>>>>>UNDICI. L'occupante americano fotocopia pari pari la strategia distruttiva dell'occupante israeliano 
http://www.commondreams.org/headlines03/1012-01.htm 
http://news.independent.co.uk/world/middle_east/story.jsp?story=452375 
(da Marco)