[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

"Rilanciamo le bandiere della pace". Appello di Alex Zanotelli e Giulietto Chiesa



Resoconto della giornata di presentazione del libro "Bandiere di Pace" 
organizzata da PeaceLink, Megachip e Campagna Pace da tutti i balconi.
Roma 26 giugno 2003

"Dobbiamo lanciare la seconda ondata di bandiere di pace. Sono grato a chi 
ha tenuto fuori le bandiere. Ora dobbiamo iniziare nuovamente ad esporle 
come prima perché stanno preparando una nuova guerra, questa volta 
all'Iran". E' padre Alex Zanotelli che parla a conclusione della 
presentazione del libro "Bandiere di pace" nella sala Protomoteca del 
Campidoglio. E' dal Colle Capitolino della capitale che viene rilanciata la 
campagna "Pace da tutti i balconi". Zanotelli la ripropone con forza nel 
mutato quadro internazionale, subito dopo l'intervento di Giulietto Chiesa 
il quale traccia un'analisi grave della situazione e avverte: "La guerra 
non è finita, anzi le forze Usa si stanno già disponendo al confine con 
l'Iran".
Alex Zanotelli condivide le preoccupazioni di Giulietto Chiesa: "Non 
aspettiamo la vigilia della prossima guerra. Dobbiamo reagire subito. Ci 
stanno preparando alla guerra a piccole dosi, come per l'Irak. Il momento è 
grave. Dobbiamo ripartire alla grande con le bandiere. Per tre motivi. 
Primo perché le bandiere devono rendere visibile preventivamente la nostra 
indisponibilità alla guerra. Secondo per dire no alla militarizzazione 
dell'Europa e a chi crede che il peso economico europeo possa contare solo 
con un corrispettivo peso militare. Terzo per rispondere al linguaggio 
militarista di Bossi e di Borghezio che vorrebbero vedere tuonare i cannoni 
contro le navi degli immigrati. Per questo dobbiamo lanciare una campagna 
nuova: imbandieriamo daccapo l'Italia. Le bandiere della pace non vanno 
tolte ma semmai moltiplicate perché la situazione è grave".
Alex Zanotelli lancia il suo invito a riproporre le bandiere dai balconi e 
dalle finestre d'Italia in sintonia con Giulietto Chiesa che poco prima 
aveva detto: "Non dobbiamo ritirare le bandiere! Le bandiere dilaghino 
ancora, siano nuovamente piene di bandiere le città!"
Giulietto Chiesa sottolinea il progressivo spostamento verso l'Iran del 
mirino Usa: "Ormai hanno deciso: o con un sovvertimento dall'interno 
mediante un cambio di regime o con un sovvertimento dall'esterno mediante 
una guerra". Ed è perentorio: "Dobbiamo sollevare il senso di allarme ed 
inquietudine. Non possiamo consolarci di quanto abbiamo fatto negli scorsi 
mesi, del livello di consenso raggiunto in passato. Ciò che della guerra 
passa nella mente a livello di massa è un'informazione distorta e il quadro 
è più grave di quanto possiamo immaginare. Negli Stati Uniti  sono già 
stati effettuati i primi sondaggi di opinione per saggiare il livello di 
popolarità di una guerra all'Iran, sondaggi che danno al Presidente 
l'appoggio della maggioranza degli americani in caso di guerra per bloccare 
un eventuale programma atomico iraniano. Ma ciò che è ancora più grave è 
che la maggioranza degli americani, sempre secondo tali sondaggi, ritiene 
che Saddam Hussein abbia usato armi di distruzione di massa contro gli Usa. 
Non sono la maggioranza degli americani non sa che le armi di distruzione 
di massa non sono state trovate, ma è addirittura convinta che tali armi 
siano state usate! Sono molto angosciato. Questo è il risultato del 
disfacimento della democrazia negli Usa e del degrado e della distorsione 
dei mass media in quella nazione". Giulietto Chiesa invita i pacifisti a 
non cullarsi sui livelli di consenso ottenuti in passato.
Una piccola annotazione personale. Durante la presentazione del libro ho 
reso noto un elemento statistico apparentemente paradossale: sul sito di 
PeaceLink infatti in questi giorni il numero degli utenti si è dimezzato 
rispetto ai giorni della guerra ma il numero di pagine lette è più che 
raddoppiato, per cui ad un calo delle visite si accompagna in parallelo un 
aumento della richiesta globale di informazione. Oggi la quantità di pagine 
web lette dai pacifisti in alcuni casi supera quanto si leggeva durante la 
guerra. Ciò testimonierebbe non un riflusso o una "vacanza" del movimento 
pacifista ma una forte voglia di informazione del suo nucleo più attivo. 
Invitato a commentare questo dato, Giulietto Chiesa risponde dicendo che a 
non bisogna essere autoreferenziali e confondere Internet con l'opinione 
pubblica: "Oggi i processi di formazione delle opinioni di massa passano 
attraverso certi programmi di intrattenimento, contano di più Mara Venier e 
il Grande Fratello degli stessi telegiornali. Internet non rispecchia la 
situazione dell'opinione pubblica nel suo complesso. Non dobbiamo essere 
autoreferenziali e non possiamo consolarci della nostra forza. Questo è 
invece il momento per sollevare inquietudine e allarme. Dobbiamo attaccare 
e contestare il sistema dei mass media. Non basta fare altra informazione. 
E' il cuore del sistema della comunicazione che va posto sotto un check up 
continuo perché è quello che poi va a formare l'opinione pubblica a livello 
di massa".
Giulietto Chiesa, sollecitato dalle domande del pubblico, parla del 
progetto di Nowar Tv (invitando a documentarsi sul sito www.nowartv.it) per 
il quale è in contatto anche con Monicelli, la Castellina, Banca Etica: 
"Occorre creare tanti comitati locali e raccogliere due miliardi di vecchie 
lire. E poi avremo il nostro canale televisivo con cui, dopo le nove di 
sera, faremo il nostro controtelegiornale per dire dove hanno mentito. 
Possiamo raggiungere due o tre milioni di persone". Si giunge a parlare di 
tv di quartiere (la cui attrezzatura di base non supera il costo di 500 
euro) e l'assessore del Comune di Roma, on. Luigi Nieri, interviene 
esprimendo sostegno e apprezzamento per queste nuove modalità di 
comunicazione (come Global Tv) e ricordando quanto sia stato importante al 
G8 di Genova - per i manifestanti - poter filmare e documentare quanto 
stava accadendo. L'assessore Nieri ha rilevato quale qualità essenziale del 
libro "Bandiere di pace" proprio l'importanza di documentare, di non 
perdere la memoria di un grande fatto storico come l'esposizione di milioni 
di bandiere della pace.
Nella presentazione del libro hanno parlato anche Luca Mucci, 
rappresentante della Campagna Pace da tutti i balconi, e due autori del 
libro Bandiere di pace, Gisella Desiderato e Giuseppe Goffredo, che hanno 
ripreso ed esposto le linee essenziali dei loro saggi. Sono persone 
presenti Riccardo Troisi del nodo di Rete Lilliput di Roma e Antonella 
Marrone, giornalista dell'Unità che interviene sottolineando la necessità 
della formazione di una cultura di pace. Fondamentale per la riuscita 
dell'evento è stata l'azione fattiva e puntuale di Andrea La Spina della 
Cimarra che ha svolto il compito di referente organizzativo in loco e di 
collegamento con la stampa.
Alex Zanotelli ha avuto parole molto efficaci per definire il possibile 
ruolo del movimento pacifista: "Dobbiamo diventare società civile 
organizzata. Dobbiamo parlare, ascoltare, capire. E' in atto un cambiamento 
antropologico. Se Berlusconi non è riuscito a convincere i suoi figli sulla 
guerra vuol dire che il tarlo del dubbio si è diffuso". Alex Zanotelli, pur 
condividendo l'analisi preoccupata di Giulietto Chiesa, vede muoversi un 
fermento positivo ed è convinto che non siamo in presenza di un riflusso 
del movimento per la pace. E aggiunge: "Dobbiamo far diventare la società 
civile un luogo di dibattito e di organizzazione in cui maturino delle 
proposte da passare poi ai politici. Su questo c'è una differenza rispetto 
a D'Alema che dice: solo i partiti sono soggetti politici. Non è così. La 
società civile organizzata può diventare un soggetto politico. Lo si è 
visto per la legge 185 sul commercio delle armi quando è stata la società 
civile a richiamare i politici alle proprie responsabilità. La società 
civile deve avere obiettivi politici e non farsi strumentalizzare dai 
partiti. I partiti rimangano fuori dagli organismi di rappresentanza della 
società civile la quale deve dotarsi di portavoce autonomi. Ai partiti 
spetta il compito di ascoltare e dialogare, riportando le proposte della 
società civile negli organismi di rappresentanza". Zanotelli riprende così 
una delle tesi già espresse nel libro "Bandiere di pace". Un libro che, è 
bene ricordarlo, può essere richiesto nelle librerie Feltrinelli e nelle 
Botteghe del commercio equo e solidale. A Taranto è stato presentato ad una 
platea di oltre cento persone. Ogni gruppo locale può convocarsi e 
presentarlo alla città: la "società civile organizzata" è anche questo.

Alessandro Marescotti