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Richard Gere in visita a Ramallah




Mentre si continua a (s)parlare della RoadMap, i coloni e i militari israeliani continuano indisturbati le loro violenze. Amnesty Int. avverte che non si puo' affrontare questo piano di pace prescindendo dai diritti umani. E chi vuol capire...

*******Ultime ANSA***********
SI' CONDIZIONATO DI SHARON A STATO PALESTINESE 
http://www.ansa.it/fdg01/200306041212108812/200306041212108812.shtml
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UNO. La truffa della Road-map 
DUE. Ancora restrizioni per gli internazionali nei Territori Occupati
TRE. Forum Verso i Corpi Civili di Pace, per una politica europea non armata
QUATTRO. Presentazione delle campagne europee
CINQUE. INIZIATIVA A ROMA DOMANI 5 GIUGNO
SEI. WEXNER ANALYSIS: un documento importante (!)
SETTE. Ogni tanto una buona notizia
OTTO. Richard Gere: Gentiluomo e non soldato 

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UNO. La truffa della Road-map 
by Alexander Cockburn 
http://www.italia.indymedia.org/news/2003/05/297424.php 
I "progressi" in Medioriente sono un'illusione - ci siamo gia' passati!

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DUE. Ancora restrizioni per gli internazionali nei Territori Occupati. Fonte:  www.cpt.org
HEBRON: Aggiornamento sulla situazione di Greg Rollins, altre restrizioni imposte ai volontari del CPT. 29 maggio 2003 
 
Oggi e' l’undicesimo giorno nel carcere di Ramle, per Greg Rollins (Surrey, Canada) il membro del CPT arrestato senza capi  d’accusa a sua imputazione.  Il giudice donna Sharon ben Shmuel, capo del tribunale amministrativo per le deportazioni (espulsioni ndt), ha incontrato l’avvocato di Rollins e lo ha informato sulle condizioni poste dal Ministero degli Interni per il suo rilascio.
Ha scelto di accettare le condizioni poste dal Ministero per il rilascio di Rollins, che comprendono l’abbandono dello Stato il 5 giugno, come richiederebbe la scadenza del visto. 
Ma questo pomeriggio, l’avvocato di Rollins ha ricevuto un ordinanza dall’Alte Corte d’Israele che consente a Rollins di rimanere nello Stato fino a che l’Alta Corte n
valutera' il suo ricorso. Questo ricorso mette in dubbio il suo arresto e le politiche di restrizione imposte nella “zona A”,  formalmente amministrata dall’Autorita' Palestinese.
L’Alta Corte ha dato al governo 7 giorni per rispondere al ricorso, ma il settimo giorno era oggi. Domani mattina il legale di Rollins chiedera' all’Alta Corte di esprimersi sulle condizioni per il rilascio proposte dal Governo e chiedera' se il Governo ha intenzione di rispondere al ricorso di Rollins.

Fax e e-mail sono ancora di aiuto, per fare pressione sul Ministro degli  Interni, Avraham Poraz. 
Numero di fax di Poraz:                  011-972-2-566-6376. 
E-mail del Ministero degli Interni:   SAR@moin.gov.il 
E-mail del Ministro degli Interni:    Aporaz@knesset.gov.il

Traduzione a cura di Operazione Colomba – Corpo Nonviolento di Pace – Comunita' Papa Giovanni XXIII www.operazionecolomba.org

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TRE. Forum Verso i Corpi Civili di Pace, per una politica europea non armata
Dal 6 all'8 giugno 2003 si terra' a Bologna il forum delle organizzazioni che operano con interventi civili nelle zone di conflitto. Il programma della tre giorni e' disponibile all'indirizzo internet:  
http://www.pacedifesa.org/iniziative/Progetto_caschi_bianchi/forum_corpi_civili_di_pace.htm
INFO: Carla Biavati 349 1352944 - perugia@pacedifesa.org

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QUATTRO. Presentazione delle campagne europee:
contro il muro di separazione e per la sospensione dell'accordo di associazione UE- Israele

ROMA 5 giugno ore 17 - 20 Sala del Carroccio, Campidoglio
Naama Naggar, Comitato israliano contro la demolizione delle case – Ali Rashid, Primo segretario della Delegazione Palestinese In Italia

FIRENZE 6 giugno ore 15 - 18 Casa del Popolo S. Bartolo a Centoia Naama Naggar, Comitato israeliano contro la demolizione  delle case - Comunita' Palestinese

ROMA 7 giugno ore 16 - 20 Largo Goldoni
Performance teatrale delle Donne in Nero "Il muro di separazione"

MILANO 12 giugno ore 21Camera del
C.so Porta Vitoria, 43
Assemblea Pubblica con ospiti da Palestina e Israele "La Road Map: una strada verso dove?", presentazione campagne 2003

Presentazione delle campagne europee di Action for Peace:Presentazione delle campagne europee di Action for Peace:
(Anci, Aps, Arci, Arcs, Associazione per la Pace, Attac Italia, Ass. La Pira, Ass.per la sinistra, Ass. per il Rinnovamento della sinistra, Cesvi,Cgil, Cic, Cisp, Cocis, Comune di Monterodondo, Cospe, Coordinamento di Enti Locali per la Pace, Legambiente, Cric, Disvi, Donne in Nero, Federazione dei Verdi, Fim-Fiom-Uilm, Giovani Comunisti , Gruppo Yoda, Gvc, Ics, Iscos, Movimondo, Nexus, Orlando, Peace Games, Piattaforma delle Ong italiane per la Palestina, Prc, Pdci, Progetto Sud, Progetto Sviluppo, Reggio Terzo Mondo, Ricerca e Cooperazione, Sci, Tavola della pace, Terra Nuova, Terre des hommes, UISP,UDS-UDU-Mutua Studentesca, Ya basta, VIS)
aderiscono: Rete Ebrei contro l'Occupazione e Movimento Palestinese per la Democrazia e la Cultura
Informazioni: info.actionforpeace@tiscali.it

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CINQUE. INIZIATIVA A ROMA DOMANI 5 GIUGNO: IN PIAZZA PER LA PALESTINA E LA PRESENZA INTERNAZIONALE
by Forum palestina      forumpalestina@libero.it
Appello alla mobilitazione in difesa della presenza internazionale nei Territori Occupati Palestinesi

Il 5 Giugno ricorre il 36° anniversario dell'occupazione militare israeliana della Cisgiordania, della Striscia di Gaza, del Golan e dello Sinai. In tutto questo tempo, l'ONU ha approvato decine di risoluzioni che condannano l'occupazione esigendo da Israele almeno il rispetto dei Diritti Umani.
Sappiamo cosa e' successo: Israele ha utilizzato il processo di Oslo per prendere tempo ed ora troviamo la Palestina ancora sotto Occupazione militare e diseminata di campi lager (decine di migliaia di prigionieri politici). Contro la seconda intifada e' stata scatenata una guerra micidiale e permanente. La complicita' degli USA in tutto cio' e' evidente e l'aggressione al popolo iraqeno segue lo
 disegno di dominio ed occupazione che conosciamo dalle politiche israeliane.  
La "pace" armata di Bush prevede per i Palestinesi il percorso ad ostacoli della "road map" che non portera' alla pace e non salvaguarda i diritti del popolo Palestinese - la restituzione di tutti i territori occupati nel '67, il ritorno dei profughi, Gerusalemme Est capitale dello stato palestinese.
I gruppi di solidarieta' internazionale e i movimenti no-global invece sono chiamati a sostenere un autentico percorso di pace per cui i palestinesi lottano da oltre 50 anni.

Iniziativa di solidarieta' con il popolo palestinese e i volontari internazionali in Palestina

Giovedi', 5 Giugno
Ore 17 sotto l'Onu (Piazza S. Marco)

Con questa mobilitazione intendiamo raccogliere l'appello delle organizzazioni internazionali presenti nei Territori Palestinesi Occupati, sottoposti, anche loro sempre di piu', alla repressione israeliana che, dopo aver ucciso e ferito giornalisti, cooperanti e attivisti internazionali, intende espellerli e vietare l'ingresso in Palestina a tutti quelli che vogliono spezzare l'isolamento in cui Israele costringe il popolo Palestinese.

Confederazione COBAS, Forum Palestina, Comitato di Solidarieta' con l'Intifada

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SEI. WEXNER ANALYSIS: un documento importante
Invio il sommario di uno studio affidato dalla wexner foundation, una  organizzazione ebrea americana che ha come obiettivo il rafforzamento della leadership ebrea negli USA e in Israele (www..wexnerfoundation.org), alla The Luntz research companies (www.luntz.org) e apparso  in inglese sul sito www.adc.org della American-Arab Anti-Discrimination Committee..
e' un esempio significativo di come gli ebrei e gli israeliani organizzano le loro campagne di manipolazione e disinformazione.
chi desidera il testo integrale, che e' meglio inviare in attach, mi mandi una richiesta via email.
la traduzione e' stata effettuata da alessandra fava che ringrazio.
la revisione e' stata effettuata da alfredo tradardi.
alfredo
ione israeliana nel 2003

SOMMARIO
Il mondo e' cambiato. Parole, argomenti e messaggi a favore di Israele ora devono contenere e comprendere la nuova realta' del mondo dopo Saddam. In passato, abbiamo dovuto tenere un profilo piu' basso a favore di Israele per la paura che il popolo americano potesse incolpare Israele per quello che succedeva nel resto del Medio Oriente. Ora invece e' giunto il momento di collegare il successo americano nel combattere il terrorismo e i dittatori da una posizione di forza, con gli sforzi in corso in Israele per sradicare il terrorismo dentro e fuori i suoi confini. In questa nuova situazione, c’e' molto da guadagnare allineandosi con l’America e niente da perdere. Con tutto l’antiamericanismo che c’e' nel mondo, proteste e dimostrazioni, noi stiamo cercando alleati che condividano il nostro impegno per la sicurezza e la fine del terrorismo e siamo preparati a dirlo. Israele e' proprio un alleato di questo tipo. 

IL PROSSIMO PASSO
Il fatto che Israele sia rimasto relativamente silenzioso nei tre mesi prima della guerra e nelle tre settimane della guerra stessa, e' stata assolutamente la strategia corretta - e secondo tutti i sondaggi effettuati, ha funzionato. Ma ora che il conflitto sta finendo, e' tempo che Israele prepari la sua “road map” per il futuro che include un sostegno incondizionato all’America e un impegno incondizionato alla guerra in corso contro il terrorismo. Le percezioni di Israele e del conflitto israelo-palestinese e' stata completamente deformata e oscurata dalla guerra in Iraq. Certo visioni di parte ancora esistono (i politici di sinistra restano il vostro problema) insieme alle lamentele sulla mano pesante di Israele.
I sostenitori di Israele hanno due settimane per mettere ordine nei loro messaggi prima che l’attenzione mondiale torni alla cosidetta “road map” e a come “risolvere” al meglio il conflitto israelo-palestinese. Sviluppare questo messaggio e' lo scopo di questo memo.

Nota dell’autore:  Questo non e' un documento di politica. E’ solam
n manuale di comunicazione. E come tutti i memo che curiamo, abbiamo usato la stessa metodologia scientifica per isolare specifiche parole, frasi, argomenti e messaggi che siano in risonanza con almeno il 70 % degli americani. Ci  saranno sicuramente persone, specie quelle di sinistra, che non saranno d’accordo quali che siano i termini usati, ma il linguaggio che segue vi aiutare ad assicurarvi il sostegno di un’ampia maggioranza degli americani.Queste raccomandazioni sono basate su due sessioni di “test telefonici” fatte a Chicago e Los Angeles, durante i primi dieci giorni della guerra, per la Fondazione Wexner. 

Conclusioni essenziali
Questo documento e' piuttosto lungo perche' non si riesce a comunicare tutto quello che e' necessario con una sola e semplice frase ad effetto. Si', noi abbiamo fornito queste nelle pagine che seguono, ma abbiamo utilizzato lo spazio necessario per spiegare perche' il linguaggio e' cosi' importante e il contesto nel quale e' necessario che sia utilizzato. Se leggete solamente le prossime due pagine, queste sono le conclusioni chiave: 

1)   L’Iraq altera tutto. Saddam e' la vostra migliore difesa, anche se e' morto.  La visione del mondo americana e' completamente dominata dagli sviluppi della questione irachena. Questa e' un’occasione unica per gli israeliani per mandare un messaggio di sostegno e unita', in una fase di grande ansieta' internazionale e di opposizione dei nostri “alleati”  
europei. Per un anno – un INTERO ANNO - dovrete evocare il nome di Saddam Hussein e come Israele ha sempre sostenuto gli sforzi americani per liberare il mondo e il popolo irakeno da questo spietato dittatore. Saddam restera' un potente simbolo del terrore per gli Americani per molti anni. Una espressione filoisraeliana di solidarieta' con il popolo americano nel loro sforzo vittorioso di cacciare Saddam sara' molto apprezzata. 

2)  Persistete nel messaggio ma non usate due volte le stesse parole.  Lo abbiamo visto nel passato ma mai cosi' chiaramente come in questo periodo. Gli ame
molta attenzione agli sviluppi internazionali e sono particolarmente sensibili a ogni tipo di dogma apparente o presentazioni a scatola chiusa. Se vi sentono ripetere le stesse esatte parole piu' volte, non si fideranno del vostro messaggio. Se i vostri portavoce non sono capaci di trovare modi diversi per esprimere gli stessi principi,  allontanateli.

3)  NON AIUTA se elogiate il presidente Bush. Se volete identificarvi e allinearvi con l’America, basta che lo diciate. Non usate Bush come sinonimo per gli Usa. Nonostante la distruzione del regime di Saddam e la reazione positiva degli iracheni, circa il 20 % degli americani e' contro la guerra. Sono per lo piu' democratici. Quindi restano meta' dei democratici che sono a favore della guerra anche se non tengono per Bush. Quindi vi contrapponete senza necessita' a quest’ultima meta' ogni volta che elogiate il Presidente. Non lo fate. 

4)  Trasmettere sensibilita' e senso dei valori e' un must.  La maggior parte delle frasi ad effetto piu' efficaci sono quelle che parlano di figli, famiglia e valori democratici. Non dite solo che Israele e' moralmente allineata con gli Usa. Ditelo con le vostre parole. La componente dei bambini e' molto importante. E’ fondamentale che voi parlate “del giorno, non lontano, in cui i bambini palestinesi e israeliani giocheranno insieme sotto gli sguardi di approvazione dei loro genitori”.

5)  SECURITY vende.  La sicurezza e' diventata il principio chiave fondamentale di ogni americano. La sicurezza e' il contesto nel quale potete spiegare la necessita' israeliana di prestiti garantiti e di aiuti militari, e perche' Israele non puo' rinunciare a un metro quadrato  di terra. Gli insediamenti sono il nostro tallone d’Achille e la migliore risposta (che e' ancora abbastanza debole) e' la necessita' di sicurezza che porta a creare queste zone cuscinetto. 

6)  Il linguaggio di questo documento funziona, ma funziona ancora meglio se lo accompagnate con passione e compassione.  Troppi sostenitori di Israele parlano con rabbia e g
no con gli  oppositori. Chi vi ascolta accettera' molto meglio le vostre idee se gli piace il modo in cui le esprimete. Benediranno queste parole ma le accetteranno veramente solo se accettano voi. 

7) Trovatevi una donna bella e brava come portavoce.  Secondo i nostri test, le donne sono piu' credibili degli uomini. E se la donna ha dei  figli, ancora meglio.  

8) Legate la liberazione dell’Iraq con la condizione difficile del popolo palestinese.  Gli argomenti piu' efficaci sono quelli che stabiliscono  un legame tra il dirittto degli iracheni alla liberta' con quello dei  palestinesi ad essere governati da chi veramente li rappresenta. Se esprimete il vostro interesse per la situazione pesante dei palestinesi e come e' iniquo, ingiusto e immorale che siano costretti ad accettare leader che rubano e uccidono in loro nome, avrete costruito una credibilita' per il vostro sostegno al palestinese comune, togliendo invece credibilita' alla loro leadership. 

9) Un po’ di umilta' porta lontano.   Lo avete visto con i  vostri occhi. Avete bisogno di parlare in continuazione della vostra comprensione “della situazione pesante dei palestinesi” e del vostro impegno ad aiutarli. Si', questo “e'” un  doppio standard (anche se nessuno si aspetta niente di pro-israeliano dai palestinesi) ma e' proprio cosi' che vanno le cose.  
Umilta' e' una pillola amara da ingoiare, ma vi vaccinera' dalle critiche di non aver fatto abbastanza per la pace. Ammettete gli errori, ma poi mostrate come Israele e' un partner che lavora indefessamente per la pace.

10) Naturalmente le domande retoriche funzionano sempre. Fate domande che abbiano una sola risposta. Avrete sicuramente successo. E’ importante che la vostra comunicazione contenga domande retoriche, che e' il modo in cui gli Ebrei parlano meglio. 

11) Mahmoud Abbas e' ancora un punto interrogativo, ma lasciatelo fare.  Adesso avete solo da perdere attaccandolo. Nello stesso tempo non merita nemmeno elogi. Parlate delle vostre speranze per il futuro, ma sottolineate i pu
aspettate realizzi: la fine delle violenze, il riconoscimento di Israele , le riforme del suo governo, etc 

alfredo tradardi
via giovanni xxiii n. 21
10010 mercenasco (to)
italy
+39 0125 710411
+39 347 2745166
a.tradardi@flashnet.it

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SETTE. Ogni tanto una buona notizia, da Luisa Morgantini
Il centro per i diritti umani arabo israeliano di Adalah ha vinto la petizione presentate al tribunale di Nazareth contro il diniego di entrata di nove volontari (tra i quali alcuni dello sci)in un progetto di scambio. La motivazione di Adalah era con il comportamento del Ministero degli interni israeliano violava gli accordi di BARCELLONA.
Piccole gioie, ma fondamentali. un abbraccio
Luisa Morgantini
(Chi fosse interessato al testo in inglese, la Press Release, puo’ contattare Palestina_libera@libero.it)

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OTTO. Gentiluomo e non soldato 
Ramallah, 3 giugno 2003. Richard Gere, dopo aver sperimentato l’attesa al Check Point di Qalandiya si e’ recato nella citta’ ed ha incontrato numerosi esponenti della societa' civile palestinese, tra cui Mustafa Barghouthi. Su http://www.palestinemonitor.org trovate, oltre ad una bella foto dell’attore, articoli molto interessanti sul Muro e sulla RoadMap.