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comunicato stampa on. Vernetti su visita in Italia del PrimoMinistro del Governo Tibetano in esilio







COMUNICATO STAMPA

Visita in Italia di Samdhong Rimpoche

Primo Ministro del Governo Tibetano in Esilio

Mercoledì 7 maggio 2003

Roma



Su invito dellâIntergruppo Parlamentare Italia-Tibet, (composto da 120
parlamentari di Camera e Senato di tutti i partiti e di cui è Presidente
lâon. Gianni Vernetti, DL-Margherita), domani mercoledì 7 maggio sarà a
Roma Samdhong Rimpoche, Primo Ministro del Governo Tibetano in Esilio.

Il Prof. Samdhong Rimpoche visiterà la Camera dei Deputati e il Senato,
dove incontrerà alle 10,30 il VicePresidente del Senato Lamberto Dini, alle
11,30 i Vicepresidenti della Camera Alfredo Biondi e Fabio Mussi.

Alle 12,30 il Primo Ministro del Governo Tibetano in Esilio si incontrerà
alla Sala Cavour del Senato con il rappresentante del Governo italiano, il
Sottosegretario agli Affari Esteri Margherita Boniver.

Alle 14 parteciperà ad una sessione della Commissione Diritti Umani del
Senato presieduta dal Sen. Enrico Pianetta.

Alle ore 15 incontrerà i parlamentari e la stampa a Palazzo Valdina (Vicolo
Valdina), Sala della Sacrestia, in un incontro pubblico dal tema "Autonomia
per il Tibet, democrazia per la Cina".

Si recherà poi in visita al Campidoglio dove incontrerà il Sindaco Walter
Veltroni.

Il Prof. Samdhong Rimpoche è stato eletto democraticamente nellâagosto del 2001
dall'84% dei tibetani in esilio, e rappresenta lo sforzo delle comunità
tibetane in India e nel mondo di dotarsi di organismi democratici e
legittimati da un voto popolare, come il Parlamento e il Governo Tibetano
in Esilio

La visita assume un particolare rilievo anche dopo che la Camera dei
Deputati ha votato allâunanimità, lo scorso 9 ottobre, una Risoluzione, con
la quale il Parlamento ha impegnato il Governo a:

-adottare, nel quadro delle Risoluzioni del Parlamento europeo, tutte le
iniziative possibili nei confronti della Repubblica Popolare Cinese
affinché, attraverso il dialogo, si creino le condizioni per la
realizzazione di un nuovo statuto per il Tibet che garantisca una piena
autonomia dei tibetani in tutti i settori della vita politica, economica,
sociale e culturale, ad eccezione della politica estera e di difesa;

-invitare il governo cinese a riconoscere e rispettare pienamente i
fondamentali diritti politici, sociali e culturali delle minoranze
religiose, etniche e di altro genere nonché le loro specificità culturali
compresa la libertà di culto;

-a favorire d'intesa con gli altri paesi dell'Unione europea il dialogo fra
le autorità di Pechino e il Dalai Lama;

-ad adoperarsi presso la Commissione europea affinché nomini un osservatore
della Unione europea per la questione tibetana.