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15/04 Castel Bolognese (RA): proiezione del documentario di JohnPilger "Paying the price: killing the children of Iraq"



Invio il Comunicato stampa e il testo del volantino per pubblicizzare la
prossima iniziativa del Comitato Castellano contro la Guerra. Martedì 15
aprile 2003, con inizio alle ore 21, presso il Cinema Moderno di Castel
Bolognese verrà proiettato il documentario di John Pilger "Paying the
price: Killing the children of Iraq". Seguirà un dibattito.

Girato alla fine del 1999, il film documentario di John Pilger è uno
straordinario atto di accusa, costruito intorno alla tesi che a pagare il
prezzo delle sanzioni che in dieci anni hanno annientato l'Iraq è stata
soltanto la popolazione civile, e in particolare la sua parte più
vulnerabile - i bambini. Oltre un milione di morti in dieci anni, almeno la
metà dei quali bambini sotto i cinque anni di età. Per responsabilità
diretta dei governi degli Stati Uniti e dell'Inghilterra, gli stessi che
oggi - attraverso una guerra sanguinosa che ha colpito pesantemente anche
la popolazione civile - si proclamano "liberatori" del popolo iracheno.

Scopo dell'incontro è ricostruire il recente passato dell'Iraq, dal
decennio 1980 in poi passando attraverso la prima guerra del Golfo (1991) e
il successivo embargo, per capire gli avvenimenti della guerra attualmente
in corso. E per intravedere come potrà essere il dopoguerra.

Gianpiero Landi




Comunicato Stampa
CICLO DI INCONTRI SU "PACE E GLOBALIZZAZIONE"
Comitato contro la Guerra - Castel Bolognese
(con il patrocinio dell'Amministrazione Comunale)


Il Comitato Castellano contro la Guerra organizza, per il prossimo martedì
15 aprile 2003, la proiezione del documentario di John Pilger "Paying the
price: killing the children of Iraq". (Traduzione in italiano e
distribuzione a cura di Un ponte perŠ/Campagna "Rompere l'embargo").

La proiezione del filmato avrà luogo presso il Cinema Moderno, in via
Morini 24 a Castel Bolognese (RA), con inizio alle ore 21. Seguirà un
dibattito.

Scopo dell'incontro è presentare la realtà dell'Iraq dal decennio 1980 in
poi, passando attraverso la prima guerra del Golfo (1991) e il successivo
embargo, nella convinzione che uno sguardo al recente passato di quel paese
sia necessario per potere capire gli avvenimenti della guerra attualmente
in corso. E per intravedere come potrà essere il dopoguerra.

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Girato fra l'ottobre il dicembre 1999, il film documentario di John Pilger
è uno straordinario atto di accusa, costruito intorno alla tesi che a
pagare il prezzo delle sanzioni che in dieci anni hanno annientato l'Iraq è
stata soltanto la popolazione civile, e in particolare la sua parte più
vulnerabile - i bambini. L'embargo, invece, non ha minimamente danneggiato,
ma al contrario ha rafforzato il regime iracheno, e in particolare Saddam
Hussein, in teoria l'obiettivo dichiarato delle sanzioni.
E non basta: è stato l'Occidente ad appoggiare, finanziare ed armare
Saddam, finché questo ha fatto comodo, fornendogli anche molte delle sue
armi di distruzione di massa: quelle stesse che ieri hanno fornito il
pretesto per una continuazione infinita delle sanzioni, e oggi per lo
scoppio della guerra.
Non è dunque una questione di difesa della democrazia o dei diritti umani.
La posta in gioco era e rimane il controllo da parte degli Usa di una
regione strategica e di un'area petrolifera che si estende dal Golfo
Persico all'ex-Unione Sovietica.
Per questo si è continuato a massacrare la popolazione civile: oltre un
milione di morti in dieci anni, almeno la metà dei quali bambini sotto i
cinque anni di età.
John Pilger ci porta in Iraq, nella spaventosa realtà dei reparti
pediatrici degli ospedali, dove medici coraggiosi ma disperati combattono
una lotta quotidiana per cercare di strappare alla morte i loro piccoli
pazienti: affetti da leucemia e tumori e condannati a morire dalla mancanza
di medicinali. Ci fa entrare nelle scuole: edifici decrepiti, improbabili
aule prive di banchi, dove bambini malnutriti siedono per terra. E ancora
ci mostra le strade di Baghdad, dove gli iracheni, costretti dal bisogno,
vendono libri, oggetti personali, i loro averi più intimi. Ci porta nel sud
contaminato dalle armi all'uranio impoverito; nella località del nord dove
in uno dei raid aerei quasi quotidiani è stata uccisa una intera famiglia
di sei persone: semplici pastori che guardavano le loro greggi.
Vediamo la responsabile dell'Unicef mentre ci parla della tragedia di una
intera generazione.
Ascoltiamo Denis Halliday e Hans von Sponeck, i due coordinatori umanitari
dell'Onu che si sono dimessi per non essere più complici del massacro,
denunciare il genocidio in atto in Iraq e puntare il dito contro la
comunità internazionale, in particolare Stati Uniti e Gran Bretagna.
" Stiamo facendo una guerra ai bambini e al popolo dell'Iraq attraverso le
Nazioni Unite. (Åc) La storia massacrerà i responsabili", sono le parole di
Denis Halliday.
Anche gli oppositori iracheni in esilio, sottolineando il sostegno che
l'Occidente ha ripetutamente dato a Saddam, quando questo serviva i loro
interessi, dicono che non è ammissibile punire una intera nazione, uccidere
donne, vecchi, bambini, per le malefatte di un governo che essi non hanno
scelto e che non hanno la possibilità di cambiare.
Questo mentre l'allora portavoce del Dipartimento di Stato Usa, James
Rubin, e il presidente in carica del Comitato sanzioni, l'ambasciatore
olandese presso l'Onu, Peter van Walsum, cercano di difendere
l'indifendibile, incalzati da un incredulo e sdegnato Pilger che chiede:
"Perché è idealistico suggerire che a questi bambini dovrebbe essere
consentito vivere?".
Il documentario, andato in onda per la prima volta sulla televisione
britannica ITV (Independent Television Network) il 6 marzo 2000, è stato da
allora proiettato in numerose occasioni: davanti al Parlamento Canadese e
al Parlamento Europeo, in Nuova Zelanda, all'Arab Film Festival di
Berkeley, all'International Film Festival di Vancouver. E' stato acquistato
dalla SBS australiana e dalla televisione belga. Non è mai stato trasmesso
dalla RAI.



Per informazioni rivolgersi a:
Gianpiero Landi (Tel. 0546-55501)
E-mail:  gplandi@racine.ra.it



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Comitato contro la Guerra - Castel Bolognese
(con il patrocinio dell'Amministrazione Comunale)

MARTEDÌ 15 APRILE
                                   ORE 21.00

CINEMA MODERNO
Via Morini, 24 - CASTELBOLOGNESE
Proiezione del documentario:

PAYING THE PRICE: KILLING THE CHILDREN OF IRAQ
(Il prezzo da pagare: l'uccisione dei bambini iracheni)
Traduzione in italiano a cura dell'Associazione "Un ponte per Baghdad"
Autore: John Pilger
(Durata: 75 minuti)

 Ingresso libero

Uno sguardo al recente passato dell'Iraq, dal decennio 1980 in poi passando
attraverso la prima guerra del Golfo (1991) e il successivo embargo, per
capire gli avvenimenti della guerra attualmente in corso. E per intravedere
come potrà essere il dopoguerra. Girato alla fine del 1999, il film
documentario di John Pilger è uno straordinario atto di accusa, costruito
intorno alla tesi che a pagare il prezzo delle sanzioni che in dieci anni
hanno annientato l'Iraq è stata soltanto la popolazione civile, e in
particolare la sua parte più vulnerabile - i bambini. Oltre un milione di
morti in dieci anni, almeno la metà dei quali bambini sotto i cinque anni
di età. Per responsabilità diretta dei governi degli Stati Uniti e
dell'Inghilterra, gli stessi che oggi - attraverso una guerra sanguinosa
che ha colpito pesantemente anche la popolazione civile - si proclamano
"liberatori" del popolo iracheno.