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GUERRA IN IRAQ: DICHIARAZIONE DI VOTO ALFIERO GRANDI



DICHIARAZIONE DI VOTO DI ALFIERO GRANDI

La guerra "preventiva" contro l'IRAQ avviata in modo non legittimo ed
unilaterale sta provocando lutti e dolori, anzitutto nella popolazione
civile. La guerra non ha armi intelligenti e il costo in vite umane è,
purtroppo, destinato a crescere. Il disastro umanitario è del tutto
evidente.
La crescente mobilitazione di quella che è stata definita la seconda
superpotenza esistente nel mondo (l'opinione pubblica) continua con forza a
chiedere la cessazione dei combattimenti e delle stragi di civili e di
militari.
Sabato 12 aprile ci sarà a Roma una importante manifestazione nazionale che
darà seguito alle tantissime e forti iniziative che si sono svolte e si
stanno svolgendo nelle città d'Italia e nel mondo.
È a fronte di questa mobilitazione che chi è contro la guerra in IRAQ ha il
dovere, almeno questa è la mia convinzione, di essere all'altezza di questa
mobilitazione, come lo è stata la mozione unitaria di condanna presentata
dall'opposizione nei giorni scorsi.
Continuo a pensare, come ho già detto in altre occasioni, che quando
purtroppo non si realizza una posizione unitaria come fu il 19 marzo si può
e si deve dare un segnale con l'obiettivo di favorirne comunque il
raggiungimento, e credo sia coerente con questo obiettivo votare a favore
di tutte le mozioni che chiedono una tregua o il cessate il fuoco
immediati, anche per obiettivi umanitari che non ammettono ritardi.
In questo senso le posizioni attuali del Governo italiano sono sbagliate,
ambigue, subalterne a chi ha la responsabilità dell'attacco unilaterale
all'IRAQ.
Il NO alla guerra, l'iniziativa per farla cessare qui ed ora, anche per
consentire interventi umanitari, sono imperativi categorici che obbligano a
posizioni conseguenti.
   03.04.2003