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(Fwd) da non credere....



Una risposta in merito da parte di Amnesty sarebbe gradita...
Ciao,
Davide

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To:             	"Dist. List 1" <glr.y@iol.it>
Date sent:      	Sat, 05 Apr 2003 02:56:11 +0200
Subject:        	da non credere.... 
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Leggete ma non ridete, chè c'è poco da ridere: 
" "Un'azione in cui i militari si fingono civili per portare avanti 
un
attacco contro i soldati nemici e' chiaramente illegale", ha
sottolineato Amnesty International." Quindi questi metterebbero in
galera se non al muro i partigiani di ogni guerra di Resistenza e/o 
di
Liberazione - Viet, Jugoslavi, Italiani, e via tutti gli altri -
perchè non indossano LA DIVISA. Complimenti.  yure

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COMUNICATO STAMPA AMNESTY INT.
CS46-2003

IRAQ: I SOLDATI CHE SI FINGONO CIVILI METTONO A RISCHIO LA 
POPOLAZIONE

Amnesty International ha chiesto alle autorita' irachene di ordinare
la fine degli atti di perfidia mediante i quali i soldati iracheni si
fingono civili per arrivare abbastanza vicino da attaccare le forze
nemiche.

L'organizzazione e' particolarmente preoccupata per le affermazioni
rilasciate dalle autorita' irachene a seguito dell'attentato suicida
del 29 marzo contro un posto di blocco militare che ha causato la
morte di quattro soldati statunitensi. Il vicepresidente Taha Yassin
Ramadan, nel corso di una conferenza stampa ha affermato: "Questo e'
solo l'inizio e voi sentirete notizie migliori nei giorni seguenti.
Useremo ogni mezzo per uccidere il nostro nemico nella nostra terra e
lo seguiremo nella sua terra."

"Un'azione in cui i militari si fingono civili per portare avanti un
attacco contro i soldati nemici e' chiaramente illegale" ha
sottolineato Amnesty International.

"Rendendo confusa la distinzione tra combattenti e civili, questi
attacchi mettono a rischio tutti i civili iracheni. Tali azioni sono
classificate come atti di perfidia e, secondo quanto prevede lo
Statuto della Corte penale internazionale, si tratta di crimini di
guerra. Chiediamo alle autorita' irachene di condannare pubblicamente
questi attacchi e di rendere noto a tutti coloro che prendono parte 
ai
combattimenti che queste violazioni sono inaccettabili."

Ulteriori informazioni
L'Articolo 37 del I Protocollo Aggiuntivo alle Convenzioni di 
Ginevra,
relativo alla protezione delle vittime dei conflitti armati
internazionali, stabilisce che:

1. e' vietato uccidere, ferire o catturare un avversario ricorrendo
alla perfidia. Costituiscono perfidia gli atti che fanno appello, con
l'intenzione di tradirla, alla buona fede di un avversario per fargli
credere che ha il diritto di ricevere o il dovere di accordare la
protezione prevista dalle regole del diritto internazionale
applicabile nei conflitti armati. Sono esempi di perfidia gli atti
seguenti: … simulare di voler negoziare sotto una bandiera di
armistizio o di resa … simulare una incapacita' per ferite o malattia
… simulare di avere lo status di civile e di non combattente …
simulare di avere uno status protetto facendo uso di segni, emblemi o
uniformi delle Nazioni Unite, di uno Stato neutrale o di altri Stati
non Parti in conflitto.

2. Gli stratagemmi di guerra non sono vietati. Tali stratagemmi sono
atti che intendono indurre in errore un avversario o di fargli
commettere imprudenze, ma che non violano alcuna regola del diritto
internazionale applicabile nei conflitti armati e che, non facendo
appello alla protezione dell'avversario circa la protezione prevista
da detto diritto, non sono perfidi. Sono esempi di stratagemmi di
guerra gli atti seguenti: mascheramenti, inganni, operazioni simulate
e false informazioni. 

FINE DEL COMUNICATO Roma, 1 aprile 2003 

Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste:
Amnesty International - Ufficio stampa
Tel. 06 44.90.224, cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it
www.amnesty.it/crisi/iraq




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