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(Fwd) #2003-027 (28/3/2003). Ancora su Amina; Pescara; Rachel




------- Forwarded message follows -------
From:           	Paolo Attivissimo <topone@pobox.com>
Subject:        	#2003-027 (28/3/2003). Ancora su Amina; Pescara; Rachel Corrie
Send reply to:  	internetpertutti-moderators@domeus.it
To:             	davide@bertok.it
Date sent:      	Sat, 29 Mar 2003 02:32:41 +0100 (MET)

__#2003-027 (28/3/2003). Ancora su Amina; Pescara; Rachel Corrie__

-- Antibufala: Amina Lawal, nuovo appello fasullo a metà
-- Conferenza a Pescara: registratevi!
-- Antibufala: la morte di Rachel Corrie


__Antibufala: Amina Lawal, nuovo appello fasullo a metà__

Sta iniziando a circolare un nuovo appello per Amina Lawal, il cui
caso è già documentato dal Servizio Antibufala presso

http://www.attivissimo.net/antibufala/amina_lawal.htm

L'appello recita:

"ALLA FINE HANNO APPROVATO LA LAPIDAZIONE DI AMINA

Il Tribunale supremo della Nigeria ha ratificato la condanna a morte 
per lapidazione di AMINA; ha solamente posticipato l'esecuzione di 
due
mesi per permetterle di allattare il suo bambino.

Trascorso questo termine la sotterreranno fino al collo e 
l'ammazzeranno a sassate, a meno che una valanga di dissensi non
riesca a dissuadere le Autorità Nigeriane.

Amnesty International chiede il tuo appoggio tramite la tua firma 
nelle sue pagine web.

Mediante una campagna di firme come questa si salvò in passato
un'altra donna, Safiya, nella stessa situazione. Sembra che per AMINA 

abbiano ricevuto pochissime firme.

Contatta subito: http://www.amnesty.it/appelli/appellonigeria.php3

e firma per AMINA

Non pensare che non serva a niente; all'altra donna salvò la vita.

Fai circolare questo messaggio fra le persone che sai sensibili a
questa orribile minaccia di morte. Fallo subito, io l'ho già fatto."

-----------------------

L'appello sbaglia nel dire che l'esecuzione è posticipata "di due 
mesi
per permetterle di allattare il suo bambino": il motivo è ben 
diverso.
Come documentato presso

http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/africa/2884283.stm

l'appello legale di Amina è stato rinviato a dopo le elezioni
nigeriane di maggio (l'allattamento non c'entra).

E l'esecuzione non è affatto automatica come dice l'appello. Secondo
la BBC, infatti, se a giugno 2003 l'appello legale di Amina non ha
successo, può ancora ricorrere all'Alta Corte della capitale Abuja e
poi alla Corte Suprema federale.

E' invece esatto il riferimento alla pagina di Amnesty International
(altre varianti dell'appello rimandano a pagine di Amnesty in altre
lingue). Tuttavia è errata la frase "Sembra che per AMINA  abbiano
ricevuto pochissime firme", dato che l'ultima volta che ho 
controllato
(28 marzo 2003) le "firme" erano oltre 392.000 sul sito italiano e 
ben
 3.708.423 presso http://www.amnistiaporsafiya.org.


__Conferenza a Pescara: registratevi!__

Nella newsletter precedente ho accennato alla mia apparizione 
mistica,
prevista a Pescara per il 12 aprile. Ho dimenticato di dirvi che se 
vi
interessa partecipare al Meeting 2003 sul software libero dovete
preregistrarvi presso

http://www.barbaroweb.com/meeting2003


__Antibufala: la morte di Rachel Corrie__

Circola nell'Internet italiana una presentazione PowerPoint in
italiano, secondo la quale che racconta che "Pochi giorni fa a Gaza,
ha perso la vita una giovane pacifista, Rachel Corrie di soli 23
anni." Si era recata in Israele dove "partecipava ad azioni, per
bloccare le ruspe israeliane, che cercavano di abbattere le case dei
kamikaze e dei loro parenti, nei territori palestinesi."

Secondo l'appello, che cito riassuntivamente, "Il 15 Marzo in
un?azione a Rafah nella striscia di Gaza, Rachel era con i suoi amici
per cercare di opporsi alle demolizioni. 'Era seduta sulla 
traiettoria
del Bulldozer, il conducente l?ha vista, ha proseguito e le è passato
sopra' ha dichiarato Joseph Smith, militante pacifista 
americano...'la
ruspa le ha versato sopra la terra e poi si è messa a schiacciarla' 
ha
aggiunto Nicholas Dure, un?altro suo compagno."

La descrizione è accompagnata da alcune fotografie impressionanti che
documentano l'accaduto. "I compagni hanno cercato in tutti i modi
prima di fermare la ruspa,  e poi di prestare i soccorsi, ma non c?è
stato niente da fare...Le autorità israeliane hanno dato diverse
versioni dell?accaduto tutte smentite dalle documentazioni
fotografiche e dai testimoni. La giovane è stata uccisa a sangue
freddo in modo barbaro, mentre si interponeva in modo pacifico."

"Questa presentazione" prosegue l'appello "vuole essere una
testimonianza per non dimenticare Rachel, una giovane pacifista, che
con il suo coraggio voleva fermare le ingiustizie che ogni giorno si
verificano in Palestina. In questi giorni e in questi mesi si sta
muovendo contro la guerra,  il più grande movimento pacifista che la
storia abbia mai conosciuto, Rachel Corrie è sicuramente un simbolo 
di
questo movimento ed è stata uccisa dalla logica assurda e brutale
della guerra che tutti noi pacifisti cerchiamo di fermare. Ti chiedo
di far circolare questa presentazione per far conoscere il caso di
questa giovane ragazza, un po? della sua storia e del suo impegno."

L'appello è "firmato" nell'ultima schermata da "Stefano Costa (Verdi
Milano) - xawcos@tin.it".

Vorrei tanto potervi dire che è una bufala, ma purtroppo non posso. 
La
notizia della morte di Rachel Corrie è stata riportata da
numerosissimi siti di informazione, come CNN
(http://www.cnn.com/2003/WORLD/meast/03/16/rafah.death/index.html),
BBC (http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/middle_east/2855263.stm) e
Rainews24 (http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsID=34059).

Vi sono tuttavia varie versioni degli eventi, che lasciano il dubbio
che il conducente della ruspa non si sia accorto della presenza della
ragazza. Le foto presentate in sequenza nell'appello e presso vari
siti (compresa CNN) sono infatti ingannevoli: fra l'immagine in cui
Rachel è mostrata in piedi, con un megafono in mano e chiaramente
visibile al conducente, e la foto in cui la si vede riversa a terra,
soccorsa dai suoi compagni, è trascorsa almeno un'ora.

Infatti secondo le testimonianze dei suoi stessi compagni, in
particolare quella di Joseph Smith
(http://electronicintifada.net/v2/article1284.shtml), la prima foto è
stata scattata fra le 14 e le 15 del 16 marzo (non 15 marzo come
indicato nell'appello), ma il bulldozer ha travolto Rachel fra le
16:45 e le 17, quando "Rachel si è seduta lungo la traiettoria del
bulldozer" e non aveva un megafono con il quale farsi sentire.

Essersi seduta può averla portata fuori dal campo visivo del
conducente. Tuttavia Smith precisa che era seduta "almeno 15 metri 
più
avanti del bulldozer", per cui se la stima della distanza è esatta è
presumibile che il conducente potesse vederla, e secondo Smith a un
certo punto Rachel era addirittura sopra il mucchio di terra spinto
dal bulldozer e ben visibile ai due operatori del bulldozer.

Rachel è stata travolta dal mezzo cingolato, che poi ha fatto
retromarcia passandole sopra, ed è morta in ospedale poche ore più
tardi.

Le foto presentate non possono dunque essere usate come prova
inequivocabile dell'esatta sequenza degli eventi, proprio perché fra
un'immagine e l'altra c'è tutta questa sequenza di eventi non
documentata, la cui versione completa è riportata nell'indagine
antibufala, disponibile presso

http://www.attivissimo.net/antibufala/rachel_corrie.htm

Di conseguenza, può essersi trattato di un tragico incidente in cui
gli operatori della ruspa non hanno visto Rachel, oppure l'hanno 
vista
troppo tardi e hanno commesso manovre sbagliate dettate dal panico,
oppure di un omicidio volontario. Solo quegli operatori lo sanno per
certo.

Ci sono molte altre considerazioni che andrebbero fatte di fronte 
alla
morte di una ragazza in circostanze come queste, ma sono
considerazioni personali che esulano dal mio compito di riferire 
sulle
mie piccole indagini, quindi le tengo per me.

Tramite Mirella De Paris, della Radio della Svizzera Italiana, il
27/3/2003 ho ricevuto da Stefano Costa questa conferma del suo ruolo
di autore, che contiene alcune correzioni e precisazioni:

"Io ho semplicemente ricostruito in una presentazione di power point
l'accaduto, volevo non passasse quasi nel silenzio un episodio così
grave, che mi aveva molto scosso, mentre le mie forze erano tutte
rivolte ad organizzare iniziative contro la guerra in Irak. Ho letto
di quanto accaduto su internet, il 16 forse su repubblica.it o il
nuovo.it. Le fonti di questo lavoro sono state delle agenzie stampa 
su
internet, le foto fatte dai compagni di Rachel erano pubblicate sul
sito del Corriere ma le ho riviste in questi giorni in altri siti, se
vuoi trovare materiale lo trovi attraverso qualsiasi motore di 
ricerca
scrivendo il nome di Rachel Corrie."

Stefano, il cui indirizzo di e-mail riportato nella presentazione è
esatto, riferisce di aver diffuso anche una versione corretta della
presentazione PowerPoint: "la data in cui è accaduto il triste
episodio è il 16 marzo e non il 15, come da me descritto, avevo letto
la prima agenzia il 16 e pensavo si riferisse al giorno prima. Poi
nell'ultima dia ho tolto il riferimento al mio partito i Verdi dove
sono responsabile a Milano. Perchè l'episodio non vorrei fosse letto
come una strumentalizzazione politica."

Ciao da Paolo.

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