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SOLDATI CONTRO LA GUERRA



ricevo e trasmetto (anche se qualcuno lo avrà già ricevuto) ...


-------Messaggio originale-------

Soldati contro la guerra
Noi vi invitiamo a pensare, a prendere decisioni sulla base della
vostra coscienza
15-02-2003 - Fonte: clarence.com


Questo testo è stato pubblicato la settimana scorsa su La Jornada, un
quotidiano progressista messicano. Ed è subito diventato un caso,
soprattutto sulla rete. Moltissimi siti di controinformazione l'hanno
ripreso e rilanciato. Il perché è presto detto: si tratta di un appello con
il quale più di 400 veterani dell'esercito degli Stati Uniti, reduci dalla
seconda guerra mondiale, da quella di Corea e Vietnam e da quella del
Golfo, chiedono ai soldati in servizio di prendere una decisione in
coscienza, quando saranno chiamati dai loro superiori a combattere e
uccidere. E' un testo che colpisce, per la passione che esprime, e rende
l'idea del clima nel quale, negli Usa, si sta andando verso la guerra
all'Iraq

"Siamo veterani delle forze armate degli Stati uniti. Stiamo con la
maggioranza dell'umanità - inclusi milioni nel nostro stesso paese - che si
oppongono a che gli Stati Uniti scatenino una guerra implacabile in Iraq.
Abbiamo visto molte guerre, abbiamo molte e diverse idee politiche e tutti
siamo concordi sul fatto che questa guerra è un male. Molti di noi credono
che servire nell'esercito era il nostro dovere, e che era un affare nostro
difendere questo paese.
Ora crediamo che il nostro autentico dovere sia incoraggiare voi, come
membri delle forze armate, a comprendere perché vi stanno mandando a
lottare e morire, e quali conseguenze avranno per
l'umanità le vostre azioni. Vi chiamiamo, militari attivi o della riserva,
ad ascoltare la vostra coscienza e a fare quel che è giusto. Durante la
passata Guerra del Golfo fu ordinato alle truppe
di assassinare da una distanza sicura. Abbiamo distrutto molto dell'Iraq
dal cielo, uccidendo migliaia di persone, compresi civili. Ricordiamo la
strada verso Bassora - la Via della Morte - dove ci fu ordinato di uccidere
gli iracheni che fuggivano. Distruggemmo con i bulldozer le loro trincee,
seppellendo persone vive. L'uso di uranio impoverito rese radioattivi i
campi di battaglia. L'uso massiccio di pesticidi, droghe sperimentali,
l'incendio di depositi di armi chimiche e gli incendi nei pozzi petroliferi
si fusero in un coktail tossico che oggi colpisce tanto il popolo iracheno
quando i veterani della Guerra del Golfo. Uno ogni quattro veterani è
disabile.
Durante la guerra nel Vietnam ci fu ordinato di distruggere tutto dal cielo
e da terra.
A My Lai uccidemmo più di cinquecento donne, bambini e anziani.
Usammo l'Agente Orange contro il nemico e sperimentammo i suoi effetti
nella nostra stessa carne. Sappiamo come si individua, si sente e che
sapore ha la sindrome da stress post-traumatico, perché i fantasmi di più
di due milioni di uomini, donne e bambini ancora ci perseguita nei sogni.
Tra noi sono più quelli morti per loro propria mano dopo essere tornati a
casa di quelli che sono morti in battaglia. Se voi sceglierete di
partecipare all'invasione dell'Iraq sarete parte di un esercito di
occupazione. Sapete che significa vedere gli occhi di un popolo che vi
detesta fino al midollo? Dovete pensare a quale sia la vostra vera
"missione". Se vi si sta mandando a invadere e occupare un popolo che, come
ciascuno di noi, sta solo cercando di vivere la sua vita e di fare i suoi
figli. Questa gente non è una minaccia per gli Stati uniti, anche se hanno
un brutale
dittatore come leader. Chi, negli Stati uniti, può dire al popolo iracheno
come deve essere governato il suo paese, quando molti negli Usa non credono
neppure che il loro presidente sia stato eletto legalmente? Di Saddam si
dice che ha usato gas velenosi contro il suo stesso popolo e che cerca di
sviluppare armi di distruzione di massa. Eppure, quando Saddam ha commesso
i suoi peggiori crimini godeva dell'appoggio degli Stati Uniti, che gli
diedero anche i mezzi per produrre armi chimiche e biologiche. Mettete a
confronto questo con gli orrendi risultati delle sanzioni economiche
promosse dagli Stati uniti. Più di un milione di iracheni, principalmente
neonati e bambini, sono morti a causa di queste sanzioni. Dopo aver
distrutto totalmente le infrastrutture del paese, inclusi gli ospedali, le
centrali elettriche, gli acquedotti, gli Stati uniti -
con le sanzioni - hanno reso impossibile l'importazione di beni, medicine,
alimenti e sostanze chimiche necessarie alla ricostruzione. Non esiste
onore nell'assassinio, e questa guerra è
un assassinio con un altro nome. Quando in una guerra ingiusta una bomba
vagante uccide una madre con il suo bambino, questo non è un "danno
collaterale": è un assassinio. Quando in una guerra ingiusta un bambino
muore di dissenteria perché una bomba ha danneggiato l'impianto di
trattamento delle acque reflue, non si sta "distruggendo l'infrastruttura
nemica": è un assassinio. Quando in una guerra ingiusta un padre di
famiglia muore per un attacco cardiaco perché una bomba ha distrutto le
linee telefoniche e non si è potuta chiamare un'ambulanza, questo non è
"neutralizzare le installazioni di comando e controllo": è un assassinio.
Quando in una guerra ingiusta muoiono in una trincea mille contadini poveri
che servivano come coscritti per difendere il paese nel quale avevano
passato tutta la loro vita, non è una vittoria: è un assassinio. Ci saranno
veterani, a promuovere proteste contro questa guerra in Iraq e contro la
vostra partecipazione. Durante la guerra del Vietnam migliaia, tanto in
Vietnam che negli Stati Uniti, si rifiutarono di obbedire agli ordini.
Molti si sono trasformati in obiettori di coscienza e altri hanno preferito
andare in prigione piuttosto che prendere le armi contro il presunto
nemico. Durante la passata Guerra del Golfo, molti soldati hanno resistito
in diverse forme e per molte ragioni differenti. Molti di noi sono tornati
da queste guerre e si sono uniti al movimento contro la guerra. Se mai la
popolazione terrestre sarà libera, questo avverrà quando essere cittadino
del mondo avrà la precedenza sull'essere soldato di una nazione. Ora è
questo momento. Quando arrivasse l'ordine di partire,
la vostra risposta avrà un profondo effetto sulla vita di milioni di
persone in Medio Oriente e qui a casa nostra. La vostra risposta
determinerà il corso del nostro futuro. Voi dovrete fare delle
scelte, lungo il cammino. I vostri comandanti vogliono che obbediate. Noi
vi invitiamo a pensare, a prendere decisioni sulla base della vostra
coscienza. Se sceglierete di resistere, vi appoggeremo e saremo al vostro
fianco, perché siamo riusciti a capire che il nostro autentico dovere è
verso la gente del mondo e il nostro comune futuro".

Articolo di Maurizio Pluda

Tratto da:
<http://www.clarence.com/contents/societa/sullanotizia/archives/000928.html>www.clarence.com>http://www.clarence.com/contents/societa/sullanotizia/archives/000928.html
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Paola Manduca