Signor Federico Razzoli,
parli per se. Nessuno l'ha mai autorizzato a parlare a nome dei pacifisti.
Tutti. Lei lavora per la divisione del movimento pacifista tra appartenenti ai
DS e non. Una simile azione serve a questo governo di centro-destra e non va
bene.
Se i compagni DS sono contro questa guerra di Bush, non si deve ricordare
loro il passato, ma si deve lavorare per il futuro. Altrimenti cerchiamo
soltanto la divisione.- Se Lei lo vuole fare è liberissimo, ma non lo
faccia a nome mio e di molti altri pacifisti che non la pensano come Lei.
Ciascuno si assuma le sue responsabilità, invece di sparare nel mucchio
trincerandosi dietro termini generici oppure etichette inesistenti.
Anch'io ho criticato la posizione del governo D'Alema sul Kossovo. Ma in
questo momento dobbiamo lavorare per rendere forte l'opposizione alla guerra.
Altrimenti portiamo acqua al mulino di chi vuole trascinare l'Italia nella
sporca guerra del petrolio.
Ad ogni caso, Lei non è autorizzato a parlare a nome dei pacifisti. Si
limiti ad esprimere le sue posizioni senza arrogarsi diritti e rappresentanze
che non ha.
Cordialmente.
Farid Adly
PS. Non sono mai stato iscritto ai DS.
----- Original Message -----
Sent: Thursday, February 27, 2003 4:03
PM
Subject: Re: sui "treni delle armi"
Onorevole Alba Sasso, premetto che sono perfettamente
d'accordo con quanto lei afferma su questa guerra. Quanto sto per scrivere non
significa che io non sia disposto, ad esempio, a partecipare a manifestazioni
organizzate dai Ds, se mirano alla pace.
Tuttavia, le ricordo che il
suo partito si è comportato allo stesso modo quando ne ha avuto l'occasione.
Violando due articoli della Costituzione della Repubblica e la Carta dell'Onu
avete trascinato il Paese in una guerra della Nato. Una guerra che, secondo il
51% degli americani, era una guerra razzista. Si potrebbe replicare che quella
guerra non era preventiva, ma solo per questo era forse più giusta? Ogni tipo
di obiettivo civile è stato colpito (ospedali, acquedotti, industrie
farmaceutiche, asili, ospizi, mercati, cimiteri, monasteri, alberghi...).
Ricordo ancora D'Alema che diceva seccato al parlamento che non si può stare a
discutere su ogni obiettivo: un ottimo esempio di politica da bar portata in
parlamento.
Si Onorevole, su questa guerra avete ragione. Ma ai
pacifisti il suo partito non piace lo stesso.
Federico
Razzoli
----- Original Message ----- From: "on. Alba Sasso"
<alba@albasasso.it> Date: Thu,
27 Feb 2003 15:01:58 +0100 To: pace@peacelink.it Subject: sui "treni
delle armi"
> on. Alba Sasso > Democratici di Sinistra -
l'Ulivo > http://www.albasasso.it > >
> > > Il dibattito su temi tanto ampi e complessi come
quelli della pace e > dell'opposizione alle logiche di guerra sembra in
questi ultimi giorni > voler affrontare solo una questione: la
legittimità o la illegittimità di > azioni di disobbedienza civile, come
il blocco dei treni o i presidi alle > stazioni e sui binari. >
> Credo, piuttosto, che sia opportuno e doveroso che ci si inizi a
porre un > altro e differente interrogativo: se cioè è legittimo e
normale che > l'intero nostro paese sia attraversato da treni carichi di
armi e di altro > materiale dalla natura finora non precisata, senza che
il Governo abbia > finora avvertito la benché minima esigenza di
riferire sulla questione in > Parlamento. > > >
> on. Alba Sasso > > Camera dei Deputati > >
Gruppo Parlamentare Ds > >
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