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Fwd: le vergognose accuse dei fascisti al pcdi
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From: "giuseppe scano"
To: "Palmiro Togliatti" ,"lennin" ,"Michele Tamponi"
Subject: le vergognose accuse dei fascisti al pcdi
Date: Wed, 26 Feb 2003 11:31:32 +0100
da http://italy.indymedia.org/news/2003/02/187609.php
Blocco dei treni? La colpa è di Diliberto.
by Fabrizio Wednesday February 26, 2003 at 11:20 AM
www.comunisti-italiani.it
Tratto dal sito del PDCI
Hanno scoperto la verità: il colpevole del blocco dei treni è Diliberto. Se
quegli sciagurati di pacifisti stanno creando il caos nel paese, che in
confronto la guerra all'Iraq è una bazzecola, è perché nel '99, alla
chetichella, quando ancora era ministro della Giustizia, Diliberto varò la
depenalizzazione del reato quando questo era per "motivi sociali" e lo rese
un illecito amministrativo.
Ragioni sociali?! Imprecano, urlano ed insultano i
fascisti-leghisti-affaristi del governo Berlusconi. Quei treni sono normali
treni che non portano nulla di strano, affermano. E allora perché non
rispondono a Maura Cossutta che chiede il perché di tanto mistero. Perché
non fanno vedere che c'è sopra? Eppure qualcuno il contenuto di quei treni
l'ha visto. Innocue rampe lanciamissili, camion e jeep dipinti
mimeticamente. Treni che gli americani, sostenuti dal nostro governo,
vogliono solo far entrare a casa propria, nella base di Camp Derby,
chilometri e chilometri di filo spinato, terra yankee in terra italiana.
Perché mai ci dovrebbe essere una ragione sociale per bloccarli?!
Il 15 di febbraio le strade del mondo si sono riempite di gente che diceva
no alla guerra. Non erano in tuta mimetica né indossavano passamontagna
neri come quelli che abitano le zone off limits di Camp Derby (perché fa
freddo, dicono). Non hanno circondato di filo spinato neanche un
giardinetto, neanche un'aiuola. E pensate un po' che sovversivi: per
bloccare i "treni della morte" usano solo il proprio corpo.
La destra - tutta, da Berlusconi a Casini passando per Bossi e Fini - parla
di sovversivismo, dice che quando si fa una cosa illegale vuol dire che si
è contro la pace. Si sono incarogniti aspettando che la polizia
intervenisse e li sbattesse tutti in galera. Ma qui sta il bello: nessuno
li spedisce in galera perché quel mariuolo di Diliberto ha depenalizzato il
reato, dovranno pagare multe salate, questo si, ma chi ha come compagni di
merenda Berlusconi e Previti sa assai poco di quanto pesi una multa a chi
vive di salario o di stipendio. Smaniano perché non possono sentire il
tintinnar delle manette, si scagliano contro il nostro Diliberto che gli ha
tolto il piacere.
C'erano ragioni serie per depenalizzare quei reati. Le ragioni serie erano
che la giustizia era bloccata, che un povero cittadino per avere un
processo doveva aspettare anni ed anni. Con la consulenza di prestigiosi
giuristi, Diliberto e il governo D'Alema decisero, come succede in tanti
paesi civili di tante parti del mondo, di togliere dall'iter del processo
penale una serie di reati minori: per quelli si sarebbero pagate multe,
anche salate, ed immediatamente. Nessun regalo, attenzione. Anzi. Spesso
chi commette piccoli reati conta proprio sul processo penale, sulla sua
necessitata lentezza, sulla giustezza degli appelli e dei contro appelli,
per farla franca. In un processo penale ci sono infatti una serie di
passaggi obbligati e di garanzie (non quelle di Berlusconi per i fatti suoi
e di Previti, anche lui per i fatti suoi). Garanzie vere, indispensabili,
che ovviamente allungano i tempi di un processo. Ma le tante misure, tenaci
e pazienti, prese da Dili! berto alla Giustizia (fra cui, appunto, la
depenalizzazione dei reati minori) consentirono alla giustizia di dimezzare
i tempi dei processi, quelli civili e quelli penali, del 10 per cento. Che
non è uno scherzo.
Si sarebbe dovuto proseguire su questa e su altre strade per dare al
cittadino una giustizia più efficiente. I berlusconiani invece si
incarogniscono sui poveracci e reclamano un puzzolente garantismo per i
potenti. Si inventano la Cirami, aboliscono il falso in bilancio,
proteggono capitale e capitalisti. E oggi reclamano le manette per i
pacifisti che bloccano i treni della morte. E siccome non si può, sono
gonfi di rabbia. E l'idea che non si può perché esiste una legge voluta da
un "marxista-leninista" (parole testuali scritte da tal Paolo E. Russo su
un fogliaccio che porta l'esilarante testata di "Libero"), li fa dare fuori
di matto.
Sapete, care compagne e compagni, ci sono tanti ragioni di autocritica per
il periodo in cui l'Ulivo - e noi con l'Ulivo - era al governo. Ma le
reazioni della destra, la collera contro Diliberto, diciamoci la verità, ci
rimette in pace col mondo.
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