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Molise: Consiglio regionale dibatte sulla guerra
Care/i compagne/i, amiche/i,
martedi 11 febbraio alle ore 16 in Consiglio regionale si dibatterà delle
mozioni a firma Di Sabato e Di Fabio (presentate l'8 ttobre 2002), la
mozione a firma di Di Lisa, Di Sabato, D'Ascanio, Caterina e Di Fabio
(presentata il 4 febbraio) e l'interrogazione presentata da Di Sabato,
tutte tese a dire No alla guerra senza se e senza ma.
Vi invitiamo ad essere presenti martedi in consiglio regionale anche con
uno staccio bianco oppure con una bandiera della pace, affinchè si possa
ribadire il desiderio di pace e di solidarietà fra i popoli.
Fraterni saluti.
Alleghiamo testi dei documenti in discussione
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ORDINE DEL GIORNO
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL MOLISE
CONSIDERATO l'ultimatum lanciato dal Presidente degli Stati Uniti d'America
Bush all'Iraq attraverso il quale si chiede che il governo di Baghdad
permetta "incondizionatamente" l'ingresso nel Paese degli ispettori delle
Nazioni Unite con il compito di controllare l'esistenza o meno sul
territorio iracheno di armi di distruzione di massa;
CONSIDERATO che in caso di inottemperanza da parte del governo iracheno il
Presidente americano ha paventato esplicitamente il ricorso alla guerra,
con o senza copertura delle Nazioni Unite;
CONSIDERATO che la possibilità di ricorrere all'azione bellica sta
incontrando la contrarietà esplicita di molti governi europei (Russia e
Germania), arabi (Arabia Saudita) ed asiatici (Cina), preoccupati delle
possibili conseguenze di un intervento di questo tipo sugli assetti
geo-politici del mondo e sul controllo delle risorse energetiche;
TENUTO CONTO della disponibilità del regime di Baghdad ad accettare l'invio
"subito e senza condizioni" di ispettori ONU sul proprio territorio;
TENUTO CONTO che il ricorso ad una nuova guerra, oltreché provocare immani
sofferenze e lutti alla popolazione civile irachena, già stremata da un
embargo decennale, rischia di alimentare ulteriormente la spirale di odio e
violenza di cui si nutre il terrorismo internazionale;
TENUTO CONTO che un'eventuale coinvolgimento dell'Italia nell'avventura
bellica violerebbe l'art. 11 della Costituzione Italiana che recita
testualmente "Š l'Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle
controversie internazionali";
ESPRIME assoluta contrarietà verso il ricorso alla violenza, al terrorismo
e alla guerra come strumenti per risolvere le contese tra gli uomini, i
popoli e gli stati;
CHIEDE che il Governo Italiano si faccia promotore di una iniziativa
politica e diplomatica all'interno dell'Unione Europea con l'obiettivo di
contrastare la nuova avventura bellica;
CHIEDE che l'Italia, di fronte alla minaccia di un attacco militare, non
partecipi ad alcun atto di guerra, nel rispetto della Costituzione.
Campobasso 8 ottobre 2002
Italo Di Sabato
Giuseppe Di Fabio
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ORDINE DEL GIORNO
Il Consiglio Regionale del Molise
riaffermando la convinta adesione ai principi e ai fini della Carta delle
Nazioni Unite e della Costituzione Italiana che escludono la guerra come
mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e che impegnano il
nostro paese e tutte le sue istituzioni ad operare per la pace e la
giustizia nel mondo;
allarmato per il rischio che la comunità internazionale si ritrovi presto
coinvolta in una nuova drammatica guerra annunciata dal governo degli Stati
Uniti contro l'Iraq;
fortemente preoccupato per la decisione degli Stati Uniti di abbandonare la
dottrina della legittima difesa per adottare la dottrina della "guerra
preventiva" in base alla quale la guerra all'Iraq non sarebbe che la prima
di una serie di azioni militari unilaterali contro tutti i paesi sospettati
di minacciare gli Stati Uniti;
convinto che una strategia così destabilizzante mette fine al tabù della
guerra e infligge un durissimo colpo al diritto, alla pace e alla sicurezza
nel mondo;
sottolineando come la guerra comporti sempre maggiori perdite di vite umane
e di beni materiali, calpesti ogni diritto umano, produca immani sofferenze
a popolazioni inermi, provochi la distruzione indiscriminata e sovente
deliberata di monumenti di inestimabile valore per la storia e l´identità
civile e religiosa dei popoli coinvolti nella guerra;
consapevole del fatto che una nuova guerra di queste proporzioni
rappresenterebbe un pericolo anche per noi e per i nostri interessi, per
l'Italia e per l'Europa, ci esporrebbe al rischio di violenze e azioni
terroristiche, accrescerebbe i sentimenti di odio contro gli americani e i
loro alleati allargando il fossato che separa l'occidente e il mondo
islamico, allontanerebbe ancora di più la possibilità di mettere fine al
conflitto arabo-israeliano e di costruire una pace giusta e duratura in
Medio Oriente che è la vera priorità dell'Onu e dell'Europa, indebolirebbe
i cosiddetti regimi arabi moderati e bloccherebbe ogni possibile evoluzione
democratica di quei paesi;
ritenendo che il regime di Saddam Hussein - come tutti quelli che nel mondo
si rendono responsabili di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto
internazionale - vada contrastato dalle Nazioni Unite e dall'intera
comunità internazionale con i numerosi strumenti del diritto, della
legalità e della giustizia penale internazionale già oggi disponibili;
esprimendo piena soddisfazione per il successo diplomatico ottenuto dalle
Nazioni Unite che ha portato il governo iracheno ad accettare la ripresa
incondizionata delle ispezioni sul proprio territorio;
sottolineando l'urgenza di rafforzare e democratizzare l'Organizzazione
delle Nazioni Unite (unica casa comune di tutti i popoli del mondo) e tutte
le altre istituzioni internazionali, attraverso le quali occorre finalmente
mettere in funzione un sistema di sicurezza collettiva dotato di tutte le
risorse necessarie;
ribadendo la necessità di operare per la costruzione di un´Europa che sia
strumento di pace e di giustizia nel mondo;
richiamando il solenne impegno di pace pronunciato ad Assisi lo scorso 24
gennaio dal Papa, Giovanni Paolo II, e dai capi di tutte le religioni: "Mai
più violenza. Mai più guerra. Mai più terrorismo";
CHIEDE
al Parlamento e al Governo italiano, all'Europa, all'ONU e a tutti i
responsabili della politica nazionale e internazionale di:
1. svolgere una incessante opera di mediazione, dialogo e persuasione tesa
ad evitare lo scoppio di una nuova disastrosa guerra, senza cedere alla
logica dell'ultimatum;
2. negare ogni forma di assenso e di coinvolgimento militare
nell'organizzazione di un possibile attacco armato contro l'Iraq;
3. esercitare ogni forma di pressione politica sul governo iracheno
affinché non ponga ulteriori ostacoli alla missione degli ispettori
dell'ONU impegnata a promuovere e a verificare il disarmo dell'Iraq;
4. mettere fine all'embargo che da dodici anni colpisce mortalmente la
popolazione irachena;
5. mettere fine all'occupazione israeliana dei territori palestinesi,
assumere tutte le misure di pressione e sanzione diplomatica ed economica
necessarie per fermare l'escalation della violenza, assicurare la
protezione delle popolazioni civili e riavviare il processo di pace (due
popoli, due Stati);
6. promuovere la giustizia penale internazionale accelerando l'insediamento
della Corte Penale Internazionale;
7. convocare, nell'ambito delle Nazioni Unite, una Conferenza e un
negoziato per l´eliminazione di tutte le armi di distruzione di massa a
partire dal Medio Oriente e dal Mediterraneo;
8. affrontare i conflitti e le gravi tensioni che si concentrano in
particolar modo nel Mediterraneo con una progettualità lungimirante e una
coerente iniziativa politica, economica e culturale;
9. dare all'Organizzazione delle Nazioni Unite, debitamente democratizzata,
gli strumenti necessari per garantire, senza distinzioni, il pieno rispetto
di tutte le risoluzioni approvate nel rispetto della Carta e del Diritto
internazionale dei diritti umani.
Domenico Di Lisa
Italo Di Sabato
Nicola D'Ascanio
Giuseppe Di Fabio
Giuseppe Caterina
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PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
Gruppo Consiliare Regione Molise
Via IV Novembre,87 - 86100 CAMPOBASSO
Tel. 0874.618575 - fax 0874. 699135
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Il sottoscritto consigliere Italo Di Sabato;
Premesso
- che s'accrescono ogni giorno le minacce americane d'aggressione militare
all'Irak, nonostante a tutt'oggi non sia stato dimostrato il possesso di
armi di distruzione di massa da parte di questo Paese e nonostante la
posizione contraria alla guerra di Russia, Cina e Parlamento europeo;
- che l'intervento militare si giustifica esclusivamente per il controllo
delle risorse petrolifere irakene da parte degli USA;
- che gli Stati Uniti d'America sono il Paese che detiene il maggior numero
di armi (nucleari, chimiche e batteriologiche) di distruzione di massa del
pianeta;
- che l'Irak subisce da oltre un decennio un barbaro embargo che ha causato
oltre un milione di innocenti vittime civili;
- che il Governo italiano ha già annunciato l'impegno a fianco di Usa e
Gran Bretagna, concedendo l'uso dello spazio aereo nazionale ed il supporto
logistico delle basi a terra;
- che il sostegno militare del Governo italiano all'intervento anti-irakeno
è assolutamente incostituzionale;
- che nelle Regioni vicine al Molise vi sono basi militari controllate
dalle forze armate degli Stati Uniti, o che vedono comunque la presenza di
militari USA;
- che si ravvisa quindi il pericolo di esporre la popolazione del Molise
alle conseguenze del conflitto;
Interroga la Giunta e l'Assessore competente per sapere
- quale sia la propria opinione in merito all'aggressione anglo-americana
nei confronti dell'Irak e le valutazioni rispetto l'operato del Governo
italiano;
- se intenda prendere posizione ed intervenire pubblicamente contro
l'imminente guerra e per il rispetto del dettato costituzionale;
- se sono a conoscenza di quali siano le basi militari americane o della
Nato presenti sul territorio delle regioni limitrofe al Molise che
potrebbero essere coinvolte nel conflitto;
- se hanno notizie che in tali basi siano presenti, anche solo in transito,
armi di distruzione di massa, nucleari, chimiche o batteriologiche;
- se la Regione intenda verificare con propri rappresentanti la situazione
all'interno delle sopra citate basi militari.
Campobasso, 3 febbraio 2003
Il Consigliere