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La polizia turca ha attaccato i kurdi che si apprestavano atenere una conferenza stampa contro la guerra e l'isolamento.
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- Subject: La polizia turca ha attaccato i kurdi che si apprestavano atenere una conferenza stampa contro la guerra e l'isolamento.
- From: "Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia" <uiki.onlus@tin.it>
- Date: Wed, 5 Feb 2003 15:44:07 +0100
UIKI - Onlus
Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia
All'attenzione
Redazione esteri
COMUNICATO STAMPA
La polizia turca ha attaccato i kurdi che si apprestavano
a tenere una conferenza stampa contro la guerra e l'isolamento.
In alcune città del Kurdistan (Diyarbakir, Siirt, Van, Hakkari, Adana,
eccŠ) da due mesi i kurdi protestano ogni giorno contro la guerra e
l'isolamento di Abdullah Ocalan, ritenute pericolose per la stabilità
dell'area.
Le autorità turche stanno rendendo sempre più ristretto l'isolamento di
Abdullah Ocalan, non permettono agli avvocati ed ai famigliari di visitare
il presidente Ocalan da ormai 9 settimane, lasciando i kurdi senza sue
notizie.
Nelle città kurde sono in atto scioperi della fame e manifestazioni contro
questi negativi sviluppi, ma la polizia turca sta rispondendo con attacchi
contro ogni azione democratica di protesta.
Oggi a Diyarbakir sono state arrestate circa 25 persone, esponenti
dell'associazione dei diritti umani, dei sindacati, dei partiti e delle
organizzazioni democratiche.
Gli slogan che gridavano erano "No all'isolamento e alla guerra in
Kurdistan", "Libertà per Ocalan" e "Pace in Kurdistan e in Mediorente".
Il governo turco si dichiara contrario alla guerra, ma, intanto, arresta
chi dimostra pubblicamente la propria avversione ad ogni conflitto. Che
cosa vuol dire questo? Paesi come la Turchia in questo periodo di
confusione internazionale a causa dell'imminente guerra, stanno facendo
passi indietro, rispetto a qualsiasi, seppur lieve, sviluppo verso un
processo di democratizzazione del sistema.
L'opinione pubblica, le autorità italiane ed europee dovrebbero attivarsi
prima che una nuova aggressione, dai tragici costi umani, si abbatta sulla
testa del popolo kurdo e chiedere di porre fine all'isolamento del
presidente del KADEK, Abdullah Ocalan.
Roma, 3 febbraio 2003
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