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APPELLO PER "UN FILM SULLA PACE"



APPELLO PER "UN FILM SULLA PACE"

Il 15 febbraio tutta europa si mobilita per la Pace con iniziative e
manifestazioni, proprio nel momento in cui ancora una volta le bombe sono
pronte a colpire. E non faranno solo vittime militari (ma i soldati sono
uomini anche loro!), sotto le bombe ci sarà la popolazione civile.
Ancora una volta ci vogliono convincere che per avere la pace dobbiamo fare
la guerra. A favore della pace è sempre la maggioranza delle persone. Però
le guerre si fanno lo stesso. Siamo così deboli, sono così deboli gli
argomenti di chi crede nella Pace? Noi che ci occupiamo, di cinema, di arte,
di comunicazione possiamo fare qualcosa per la Pace? Possiamo trovare un
modo per far capire a quella minoranza armata (armata da noi, dai soldi
delle nostre tasse) che siamo stanchi di vedere uomini e donne morti,
bambini bruciati, corpi distrutti da bombe, mine, fucili, gas, e quant’altro
l'ingegno umano abbia inventato per mettere fine a una vita?
Per puntualizzare, siamo contro tutti i dittatori. Che abbiano, o meno, i
baffi.

Questa è la proposta:

"Lanciamo un appello ai cineasti di tutto il mondo, a coloro che lo sono di
professione e a coloro che, da cineamatori, posseggono una cinepresa o una
videocamera, di qualsiasi tipo. Aspettiamo da loro le ultimissime notizie
dell’animo degli uomini e soprattutto dei giovani a proposito della pace.
Intendiamo, con il materiale che via via riceveremo, creare un “film sulla
pace”, che sarà mostrato alla gente nelle piazze se non si riuscirà a farlo
entrare nei circuiti normali.
Non vi domandiamo dei film, ma dei brani, di pochi minuti o anche di un solo
secondo. Sarà nostro compito comporre il film montando il materiale nel modo
più efficace.
Nessuno oserebbe dichiarare che non ama la pace, ma spesso è venuto meno il
crescere di questo impegno da parte degli artisti proprio quando più si
sentiva il bisogno di affrontare il tema dei temi in modo tenace,
sistematico, o addirittura quando tale crescita sarebbe stata di per se
stessa il fatto culturale più nuovo del nostro tempo.
Lo stesso cinema che ora è il più votato alle grandi tesi, ai grandi
disegni, a portare avanti agli occhi di tutti i problemi di vita o di morte,
le prove, le testimonianze di una reale volontà di progresso e di libertà,
non ci ha posto che scarse e discontinue alternative.
Noi vogliamo rovesciare questa situazione. Infatti questo non vuole essere
uno dei soliti atti d’amore per la pace. Bisogna prima di tutto capire e far
capire che cosa significa la pace, oggi. E non aver paura di andare fino in
fondo.
Per questo a coloro che parteciperanno a “un film sulla pace” domandiamo di
essere liberi e crudeli, se occorre, ma prima di tutto liberi. Sul piano dei
contenuti e sul piano delle forme.
Se volessimo esemplificare in termini lettereario-giornalistici, diremmo che
a “un film sulla pace” si può partecipare sia con una poesia che con un
racconto, con un saggio, con una confessione o una testimonianza, con un
grido o con una cronaca, con una favola come con un pezzo di vita reale.
Non si tratta, come vedete, di un concorso tra “artisti”. Noi crediamo che l
’arte segua sempre come un’ombra i propositi che sono storicamente validi.
Ma è agli artisti e ai cineamatori, in quanto uomini e cittadini, che ci
rivolgiamo: proviamo tutti insieme a puntare gli obiettivi sul mondo dall’
angoscioso e culminante angolo visuale della pace e della guerra".

Qualcuno le avrà riconosciute, queste parole non sono nostre, ma di Cesare
Zavattini. Questo è il testo - con qualche necessario adattamento - dell’
appello scritto nel 1962 in favore della realizzazione dei “cinegiornali
della pace”. Sono passati quarant’anni, e non è invecchiato di un giorno. Lo
riproponiano con lo stesso entusiasmo e lo stesso forte impegno morale e
civile, ben sapendo che di iniziative così, purtroppo ce ne sarà ancora
bisogno a lungo.

Il film realizzato con i vostri contributi sarà pubblicato su internet,
proposti ai cinema, ai festival e ai giornali che vorranno sostenere questo
progetto, regalati nei mercati, proiettato sulle case, messo di nascosto
nelle borse dei passanti, diffuso in tutti i modi che l'immaginazione saprà
inventare.
L'Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (www.aamod.it),
aderisce al progetto e insieme ad altrocinema.it intende promuoverlo e
proporlo come punto di aggregazione per iniziative sul tema della pace e
della guerra, anche oltre la manifestazione del 15 febbraio. Mette inoltre a
disposizione del progetto il "Cinegiornale della pace" e tutti i documenti
filmici che conserva su questo tema.

Vi chiediamo di partecipare a questo progetto, il nostro obiettivo è PERDERE
LA GUERRA.

Inviate i vostri contributi per “Un film sulla Pace” a:
altrocinema.it
Casella Postale 72
20045 Besana Brianza (Mi)

Per informazioni e adesioni:
info@altrocinema.it