[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

gtragazzi@rai.it



UNO. Spedizione punitiva nell'ospedale di Nablus
DUE. Centinaia di detenuti palestinesi senza processo
TRE. Solidarietà per NETA
QUATTRO. Campagna per GAZA
CINQUE. Speranze per un'incriminazione di Sharon
SEI. GT SION: AGIRE!
SETTE.  Nablus, breve saluto
OTTO. Tragedia dello Shuttle e coincidenze

UNO. Spedizione punitiva nell'ospedale di Nablus
Alle 2 della scorsa notte le forse israeliane hanno fatto irruzione nei 
locali dell'Union of Palestinian Medical Relief Committees (UPMRC), nella 
città vecchia di Nablus.
I militari hanno distrutto strumenti diagnostici e materiale medico.
http://www.palestinemonitor.org/updates/update_cover.htm 

DUE. Centinaia di detenuti palestinesi senza processo
http://www.palestinemonitor.org/Special%20Section/prisoners%20and%20detension/israelis_detain_hundreds.htm
 
TRE. Solidarietà per NETA
Ciao,Neta Golan, la nostra amica israeliana che si è sposata a Gradara in Italia,
 con un amico palestinese, Nizar, sarà interrogata il 3 Febbraio dalle autorità 
israeliane per la sua partecipazione al gruppo che è rimasto nella Muqata con 
Arafat per lunghi e lunghi giorni durante l'operazione, lanciata dall'esercito 
israeliano "scudo difensivo", che ha visto la rioccupazione dei territori autonomi  palestinesi.
Neta è in avanzato stato di gravidanza.
Gush Shalom ha inviato  un comunicato, chiedendo agli attivisti di essere presenti 
per appoggiare Neta.
Vi invito a mandare a Gush SHalom,email "Gush Shalom (Israeli Peace Bloc)" 
<info@gush-shalom.org> vedete sotto, un saluto per Neta.
Luisa Morgantini
=     ==      =      ==      == ==      ==      =      ==     = 
NETA - WE ARE PROUD OF YOU!
Monday, Neta Golan summoned to police investigation
For human shield work in Arafat's Moqata'a
Gush Shalom calls upon activists to be there, 10.30
=     ==      =      ==      == ==      ==      =      ==     = 
Israeli peace activist Neta Golan is to be interrogated by police on 
suspicion of having participated in a human shield group that 
stayed in the Moqat
uring the month-long 
siege imposed by the Israeli army in April 2002. 
The interrogation is due to take place on Monday, Feb. 3, at 11.00 
AM in  the Merhav Hayarkon police station on Harakevet St., Tel-
Aviv.
Neta Golan - now in an advanced stage of pregnancy - intends to 
use her legal right to remain silent, "as some of our prominent 
politicians did when investigated on suspicion of corruption".
She added: "If and when charges are brought against me, I will 
speak fully in court. I will speak about where I was and what I did in 
April 2002, and also about what the army did at that time and later. 
I will make the occupation regime into the accused rather than the 
accuser."
Gush Shalom calls for a solidarity presence of peace activists from 
10.30 AM on in front of the police station - with the slogan:     
                                          Neta Golan, 
                             We are proud of your human shield work
                                                
QUATTRO. Campagna per GAZA
Vi invio una nota di alcuni attivisti a Rafah. L'associazione per la pace aveva 
preparato un depliant per una campagna di raccolta fondi per la ricostruzione di 
case distrutte a Gaza. Si potrebbe ri-lanciare?
E' rimasto a Rafah anche un giovane, Nicola di abita nella Valdossola, vi manderà 
presto informazioni.
Ciao
Luisa Morgantini
  
Ritorniamo 2 giorni dopo con solo 3 contadini palestinesi . Questa volta non sparano
 ma si appostano con la polizia militare impedendoci di entrare.Sono azioni che ci 
fanno guadagnare fiducia da parte dei palestinesi e in noi stessi.
Il primo di gennaio, cerchiamo di bloccare la demolizione gia' avviata di una casa a 
Brazil ma i 2 bulldozer continuano la loro opera ricoprendoci di terra e costringendoci
  a desistere.Il 2 gennaio, un' altra demolizione di case in block j ci vede protestare 
per 2 ore davanti
al carro armato che spara in terra e sopra le nostre teste, ci viene incontro e tira bombe
 lacrimogene ; dopo questa azione, sia la 
l quartiere che noi stessi incominciamo 
a capire di avere delle possibilita' di ostacolare gli attacchi da parte dell' esercito 
israeliano.L' importante e' rendersi visibili.Nasce cosi' l'idea di piantare delle tende 
di pace e di interposizione davanti alle case per proteggere la popolazione civile dagli 
spari  e  rendere tangibile la nostra presenza nella zona.
Il 3 gennaio viene piantata la prima tenda nel block j. Sono i palestinesi stessi a montarla. 
Questa prima tenda diventa in pochi giorni una piccola fiammella di allegria e di presenza 
umana in una zona considerata pericolosissima. Pochi giorni dopo una seconda tenda verra' 
posizionata a Brazil(altro quartiere di Rafah).Fino al 15 di gennaio, la presenza massiccia 
di persone fa si' che gli spari e la incursioni in tutta Rafah diminuiscano di intensita'.
La campagna i.s.m. finisce proprio il 15 lasciandoci in 3 e riducendo cosi' la possibilita'
 di effettuare un' efficace protezione.Si pensa cosi' a lanciare un appello per un invasione
 di tende a Rafah .Nel frattempo intensifichiamo i rapporti con la gente facendo amicizia, 
organizzando incontri e preparando il terreno per un coordinamento futuro.Svolgiamo anche 
dei lavori con i palestinesi proteggendo gli operai che riparano le condutture dell' acqua 
distrutte dai bulldozer e i pali dell' elettricita'. Aiutiamo anche i palestinesi a lavorare 
sui tetti delle loro case offrendogli quella protezione che e' mancata a uno di loro il 23 
gennaio quando, riparando l'antenna,e' stato ucciso da una delle 2 torrette del muro costruito.
Lo scarso numero non ha potuto evitare che il 25 gennaio, proprio nel quartiere dove avevamo 
una delle due tende,un tank di passaggio sparasse uccidendo un piccolo bambino di 8 anni.
Eravamo li' 3 ore prima e  siamo tornati nella zona 40 minuti dopo.Nonostante queste tragedie,
 abbiamo constatato che la nostra azione, soprattutto se numerosa e coordinata, puo' ridurre 
  le uccisioni e gli spari da parte dell' esercito e tentare di bloccare la demo
ome sostegno morale a un popolo duramente afflitto da una 
situazione disperata.
Vediamo adesso quali le possibilita' per una campagna di interposizione permanente a Rafah  a 
partire almeno da aprile.
E' importante la presenza di minimo 20 persone cosi' da poter svolgere varie attivita':  
1) permanenza in tenda in almeno 4 aree della citta' (brazil, block j, aisalam,tel-al -sultan).
Per coprire in maniera adeguata un' area, c'e' bisogno di almeno 5 persone di cui un paio possano 
dormire nelle case, cosi' da offrire una protezione piu' completa alla popolazione.Nelle suddette 
aree e' gia stato svolto un lavoro comunitario che vede la popolazione palestinese collaborare
 e gradire la presenza degli internazionali.
2) nel caso che in aprile, si arrivasse ad avere un numero di almeno 40/50 per un paio di settimane,
 si potrebbe organizzare una serie di azioni per l' apertura del check point di mawasi in collaborazione 
con il comitato del villaggio di Mawasi.Ogni qual volta si raggiungera' la quota di 40/50 persone(da aprile in poi)
 sara' possibile lavorare per il diritto al libero movimento per la popolazione di Rafah e Mawasi.
In particolare in estate diventa fondamentale l' accesso al mare visto il caldo opprimente in  queste 
localita' ai confini con l' Egitto.
3) Lavori di ricostruzione, riparazione, manutenzione degli edifici , della rete idrica ed elettrica nelle zone a rischio;
 accompagnamento dei bambini a scuola.
4) possibilita' (nel caso di una presenza numerose e costante)della creazione di piccoli orti famigliari e comunitari
 nella fascia di terra vicino al confine nonche' ripiantazione di alberi da frutto e ulivi protetti 
dalla presenza internazionale e delle tende.
5) possibilita' di azioni di protesta e di interposizione nonviolenta.
6)presenza nelle ambulanze al fine di proteggerle e di consentirgli l' assistenza ai feriti negli scontri(soprattutto di notte).
PER ADESIONI ALLA CAMPAGNA E PER CREARE UNA RETE DI COORDINAMENTO:mailinglist:  tendedipace@yahoogroups.com   ..
libero.it; francesca 3406774683

CINQUE.  Speranze per un'incriminazione di Sharon
Il Senato belga ha sponsorizzato, lo scorso venerdi´, una nuova interpretazione della 
legge sulla "competenza universale" in merito ai crimini di guerra , usata come base 
per l'incriminazione in Belgio di leaders stranieri coinvolti in violazioni della legge
 umana e morale.
I senatori hanno sostenuto la nuova interpretazione, che da' facolta' al Belgio di 
perseguire anche criminali di guerra residenti all'estero, con 34 voti a favore, 
sei contrari e sei astenuti. La nuova interpretazione sara' ora portata dinanzi 
alla Camera dei deputati per la ratifica.
Il Senato belga ha votato tra pesanti pressioni da parte di Israele, il quale ha 
minacciato di richiamare il suo ambasciatore a Bruxelles nel caso la legge fosse ratificata.
Il legale che rappresenta le vittime del massacro di Sabra e Shatila ed i 
sopravvissuti all'eccidio ha dato il benvenuto alla mossa legale belga. 
"E' un'importante vittoria per i diritti umani e per le vittime dei 
crimini contro l'umanita' ", ha detto Chebli Mallat  
www.arabcomint.com

SEI. GT SION: AGIRE!
Riceviamo e pubblichiamo con ritardo ma...possiamo intervenire anche ora.
Nella puntata di lunedì 13 gennaio del GT Ragazzi (il telegiornale per bambini in onda 
tutti i giorni su Raitre) è stato mandato in onda un vergognoso servizio sui bambini palestinesi.
Già in apertura il tema del conflitto mediorientale è stato presentato in modo falsato 
(nella più classica delle deformazioni linguistiche operate dal potere) definendolo "guerra", 
quando tutti sappiamo che in quella zona non è in corso nessuna "guerra", poiché per fare la guerra 
ci vogliono due eserciti e due stati, mentre lì ce n'è solo uno, che occupa da 36 anni ed è il quarto più potente del mondo.
Ebbene, in tale servizio si dipingevano i bambini palestinesi come dei terroristi, figli dell'integralismo e 
del fanatismo religioso, che, secondo il solito luogo comune, sarebbero spinti dalle loro famiglie all'o
o gli 
altri "solo perché ebrei" (testuali parole) e agli atti estremi.
Mentre tutto ciò andava in onda, INCREDIBILE MA VERO !!, sullo schermo si alternavano in sovraimpressione, sulle immagini 
di inermi e poveri bambini dei campi profughi, delle macabre scritte come "fanatismo", "odio", ecc.
TUTTO CIO' E' DI UNA GRAVITA' INAUDITA, tenendo conto del fatto che, essendo un telegiornale rivolto ai bambini, quanto 
viene affermato assume inevitabilmente il carattere dell'oggettività.
Ci sono senza dubbio i presupposti per azioni a livello parlamentare, dal momento che il GT Ragazzi è l'unico telegiornale 
per bambini in Italia e, cosa ancor più grave, è realizzato dalla televisione di stato.
Faccio presente che pochi giorni fa il telegiornale scientifico Leonardo, sempre di Raitre, aveva mandato in onda un servizio 
nel quale si tentava di spiegare "scientificamente" (sic!!) il fanatismo, sulle immagini di Saddam Hussein e degli attentati in Israele.
Inoltriamo la nostra protesta alla Rai e alla redazione del programma. Questi i telefoni e gli indirizzi di riferimento:
06 33170400 (redazione GT Ragazzi)
199123000 (servizio Rai per commenti sui programmi, costo di 12 centesimi al minuto)
gtragazzi@rai.it
rai-tv@rai.it
(Alessandro Samsa) 

SETTE. Nablus, breve saluto (ad Emma) di STE
Sono a Nablus, domani mattina ho appuntamento con la famiglia di Saja. Il
problema e' che sta lontana dal centro e ci sono diversi check point che
dividono la citta' in pezzi. Nablus e' divisa tra est e ovest e in altri
punti dall'occupazione. Qua la situazione e' veramente orrenda. Oggi siamo
stati a trovare una famiglia che ha i soldati sul tetto, la situazione e'
stata un po' tesa per qualche minuto e non siamo riusciti a vedere quali
erano le condizioni di vita della gente dentro, c'era un soldato folle che
ci ha messo le mani addosso e preso a calci la roba, siamo comunque
riusciti
a far liberare uno dei prigionieri che stava male (lo hanno liberato dopo
averlo riempito di calci davanti ai nostri occhi per
 saluto, abbracci. Ste

OTTO. Tragedia dello Shuttle e coincidenze
Pino ci segnala un'inquietante coincidenza: 
"il primo israeliano al rientro dallo spazio è precipitato con lo shuttle in fiamme, 
come una stella cadente, su un paesino del Texas di nome Palestina.
¡¿ un chiaro segno dell'ira di Dio verso il "popolo eletto" !?"