[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

Massafra, si è costituito il Comitato per la pace



Carissimo Alessandro,
continuo a seguire la vicenda legale che vi riguarda e ho mobilitato amici
in tutta Italia che vi possano sostenere.
Come già ti ho scritto a Massafra abbiamo costituito un Comitato per la pace
che finora ha raccolto l'adesione di oltre 30 tra gruppi, associazioni,
partiti, sindacati, parrocchie.Insieme abbiamo aderito a un manifesto che ti
trascrivo in calce.
Il giorno 15 febbraio, in concomitanza con le manifestazioni nazionali,
dovremmo fare a Massafra una iniziativa per la pace e contro la guerra in
Iraq. Il giorno 13 invece un incontro presso l'emittente locale Tele punto
cinque.
A nome del comitato devo chiederti se qualcuno di Peacelink può intervenire
nel dibattito televisivo portando le vostre informazioni e la vostra
esperienza.

In attesa di una risposta ti auguro ogni bene con Pace , Forza e Gioia.

Giovanni
............................................................................
...........................................................................

Noi, donne e uomini di buona volontà di Massafra,  credenti e non credenti,
animati dalla comune volontà di collaborare a costruire un  mondo  radicato
nel fondamentale valore della pace, come aspirazione della "gente di ogni
parte della terra a vivere in sicurezza, giustizia e speranza" (1), ci siamo
costituiti in comitato per camminare e crescere insieme. EIRENE  è il nome
della dea della Pace secondo la mitologia greca.

Riteniamo necessaria a tutti i livelli una educazione permanente alla pace,
in famiglia, nella scuola, nella chiesa, nel mondo del lavoro, nelle
aggregazioni sociali, nei partiti, nell'amministrazione della cosa pubblica.

La pace non è solo assenza di guerra, ma è gioia di vivere, serenità,
rispetto reciproco, dialogo, giustizia, solidarietà, sviluppo in armonia con
le persone e con l'ambiente, con l'occhio rivolto non solo al nostro oggi,
ma alle generazioni future alle quali dobbiamo consegnare questo nostro
fragile mondo.

Intendiamo  lavorare in queste direzioni  e perseguire questi obiettivi nel
medio e nel lungo periodo, confrontandoli sempre con il quotidiano e con la
storia concreta dei nostri giorni.

L'urgenza del momento che viviamo ci spinge a concretizzare questo nostro
amore per la pace in un grido fermo e determinato:

  "NO ALLA GUERRA,  No a ogni  guerra,  sempre ".

Il silenzio in queste ore è colpa grave, tacere significa acconsentire,
subire senza decidere. Non possiamo più starcene semplicemente a guardare,
nella speranza che la pace arrivi per conto suo.

Fuori la guerra dalla storia.

La guerra non è mai la soluzione dei conflitti, anzi li acuisce e semina
nuovi odi che generano intolleranza, violenza, terrorismo, lutto,
distruzione, morte.

No alla guerra all'Iraq che alcuni potenti di questo mondo vorrebbero
imporci.

L'attacco a l'Iraq è "immorale e illegale. E' vergognoso che le nazioni più
potenti del mondo continuino a giudicare la guerra come strumento
accettabile di politica estera, in violazione  tanto dell'etica delle
Nazioni Unite quanto della morale cristiana" (2)

Fuori l'Italia dalla guerra.

Oggi alziamo la nostra voce contro questa guerra e contro ogni possibile
modalità di collaborazione da parte dell'Italia ad essa.

Il  Governo italiano che sembra orientato a partecipare a questa follia deve
sapere che non lo fa in nostro nome, non  per difendere i nostri valori, la
nostra cultura, la nostra storia, la nostra civiltà, ma interessi molto più
bassi, strettamente legati all'economia, alle strategie militari, a una
politica mondiale monopolio di poche nazioni.

Non accettiamo la mortificazione delle voci di dissenso che da tante parti
della società civile e in tante parti del mondo, compresa l'Unione Europea,
si leva contro la guerra;  mortificazione operata da governi che pensano di
poter decidere passando sulla testa della gente, in nome di Trattati e di
supposti doveri di amicizia.

"Vogliamo un mondo basato sulla giustizia e sulla solidarietà.

Ripudiamo la violenza, il terrorismo e la guerra come strumenti per
risolvere le contese fra gli uomini, i popoli e gli stati.

Chiediamo che l'Italia, di fronte alla minaccia di un attacco militare
contro l'Iraq, non partecipi ad alcun atto di guerra, nel rispetto della
Costituzione.

Non vogliamo essere corresponsabili di nuovi lutti, né vogliamo alimentare
la spirale del terrore.

Basta guerre, basta morti, basta vittime." (3)



EIRENE -Comitato per la Pace - MASSAFRA





(1)     Giovanni XXIII:  'Pacem in terris'

(2)     Rowan Wlliams, arcivescovo di Canterbury

(3)     Appello 'Fuori l'Italia dalla guerra' di Emergency, Libera, Rete
Lilliput, Tavola della Pace.