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adesione manifestazione Roma 15 febbraio




Umanisti contro la guerra. 
Contro la guerra perché umanisti.

Il Partito Umanista parteciperà alla manifestazione nazionale contro
la guerra che si terrà a Roma il 15 febbraio. La manifestazione di
Roma si svolgerà contemporaneamente in altre capitali europee e, in
orari diversi, anche in altre città del mondo.

Come è facilmente intuibile, manifestare contro la guerra non è una
prerogativa di chi è impegnato nel fronte politico. Manifestare 
contro
la guerra è, diciamolo pure, insito nella "natura" di ogni umanista. 
E
non semplicemente perché gli umanisti hanno scelto il metodo d'azione
della nonviolenza. Chi oggi dichiara apertamente di voler usare la
violenza? Il problema principale riguarda gli obiettivi. Persino i
Radicali, che si sono sempre sforzati di monopolizzare il tema della
nonviolenza, hanno più volte usato metodi di lotta nonviolenta per
appoggiare guerre cosiddette "umanitarie". Manifestare in modo
nonviolento a favore della massima espressione della violenza umana:
la guerra. E' difficile riuscire a raggiungere un tale grado di
contraddizione. Onore ai Radicali, perché ci sono riusciti! Siamo
lontani anni luce dalla nonviolenza, come stile di vita, professata 
da
Ghandi, di cui i Radicali hanno ancora la faccia tosta di esibire il
ritratto durante i loro congressi. 

Gli umanisti manifestano contro la guerra perché hanno obiettivi
precisi: lottare per passare finalmente dalla preistoria alla vera
storia dell'uomo, attraverso l'eliminazione degli atti di
appropriazione violenta e animalesca che alcuni esseri umani
esercitano nei confronti degli altri. Fino a quando non si potrà
partire da nessun altro valore centrale che non sia l'essere umano
completo, con le sue realizzazioni e la sua libertà, gli umanisti non
saranno soddisfatti e avranno sempre qualcosa per cui lottare fino a
quando ci sarà anche un solo essere umano vittima della violenza o
della discriminazione. 

E che cos'è la guerra, se non il metodo più violento per 
ridistribuire i beni sociali, strappandoli agli uni e dandoli ad
altri? La storia universale ha registrato oltre 2.500 guerre, tra cui
due guerre mondiali. Non sarebbe ora di finirla?

E' sempre possibile evitare di trasformare i conflitti in guerre. E
quand'anche la diplomazia non ci riuscisse dopo 100 tentativi, ciò 
non
vuol dire che l'unica scelta possibile è la guerra, ma vuol dire
soltanto che sono stati trovati 100 modi sbagliati per evitare la
guerra e bisogna riprovare ancora 100, 1.000 volte se fosse
necessario, fino a quando non sarà trovato il modo giusto per evitare
il disastro di una guerra.

Questi non sono ragionamenti di pacifisti ad oltranza. Sono 
ragionamenti e basta. Quando si inizia una guerra vuol dire che i 
lumi
della ragione si sono spenti. E insieme ai cuori di milioni di esseri
umani che si gonfieranno di dolore per questo nuovo disastro, si
gonfieranno anche, non dimentichiamolo, i portafogli di chi gestisce
il commercio delle armi. 

Gli umanisti manifestano e lottano contro la guerra perché è il loro
livello di coscienza che lo esige. Affinché il sonno della ragione 
non
prenda definitivamente il sopravvento.

Carlo Olivieri
del Consiglio Nazionale del Partito Umanista