[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

lettera al Corriere del Giorno - la nostra voce per la pace



Alla redazione del Corriere del Giorno

Chiediamo la pubblicazione della seguente lettera.
Grazie e buon lavoro.

Alessandro Marescotti
Giovanni Matichecchia

---------------------------------------------

A Taranto si moltiplicano le iniziative per la pace


Nell'intera Europa, ma anche in America, hanno avuto luogo numerose 
manifestazioni pacifiste per gridare un forte no alla guerra. Anche a 
Taranto, in forme meno visibili ma comunque significative, stanno prendendo 
corpo iniziative che esprimono la volontà di pace.  Ne è testimonianza la 
recente veglia di preghiera promossa nella Chiesa Madonna della Fiducia da 
Pax Christi e dalla Comunità Valdese.
Il pastore valdese Francesco Carri ha avuto modo di affermare: "No a tutte 
le guerre, sono onicidi contro l'umanità. Quella " preventiva" prevista in 
Irak è una vera e propria bestemmia di fronte a Dio e agli uomini". Il coro 
della parrocchia ha intonato il Bonum est confidere in Domino, bonum 
sperare in Domino. Momento forte è stato l’ascolto della voce di don Renato 
Sacco, consigliere nazionale di Pax Christi. Egli - insieme ai Beati i 
Costruttori di Pace, Libera, Intersos e Social Forum - si è recato in Iraq 
per tentare di avviare un dialogo di pace con le autorità irachene. 
Suggestiva è stata la sua testimonianza la quale è giunta tramite un 
cellulare che - accostato al microfono - è giunto a tutti i presenti in 
chiesa. Amplificata dagli altoparlanti è giunta la calda voce di questo 
testimone di pace che ha potuto vedere l'Iraq da vicino. E' stato non solo 
un momento suggestivo di ascolto ma un momento di dialogo. Don Renato 
Sacco, su interrogativi che gli poneva Giandomenico Tacente, ha 
sottolineato come la guerra non ancora dichiarata può annoverare già un 
milione e mezzo di vittime, un terzo delle quali è purtroppo costituito da 
bambini. Queste sono purtroppo le statistiche dell'embargo nei confronti 
non di un dittatore ma di un'intera popolazione. Nessun uomo del popolo, 
nessun cittadino iracheno vuole veramente la guerra, ha aggiunto don 
Renato. C’è bisogno di pace, di sviluppo, di lavoro, di assistenza medica. 
L’unica risposta che la nostra civiltà ha in serbo sono invece le “bombe 
intelligenti” che hanno ripetute volte dimostrato la propria follia.
Lo diciamo a tutti i concittadini: ci preoccupa moltissimo che si diffonda 
l'idea e l'immagine di una città disattenta, insensibile verso un tema che 
non ci tocca direttamente tutti. Individualmente. Alcuni pensano che la 
guerra avviene tanto lontano da noi che non ci toccheranno neanche i 
riverberi. Intanto molte madri tarantine hanno i figli su navi in 
perlustrazione nel Golfo Persico. Ma la guerra non è soltato lampi e 
bagliori e perdita di vite umane, è anche frenata delle economie, 
disoccupazione, incertezze dei mercati, recessione. E' ridurre l'orizzonte 
delle nuove generazioni.
La città è indifferente o solo silenziosa? Pensiamo che la città si stia 
interrogando, che questo lo stiano facendo non tutti ma sicuramente in 
tanti. Noi a Taranto stiamo partecipando ad un interessante processo di 
aggregazione di associazioni che si stanno riunendo ogni mercoledì nella 
Chiesa valdese e, ogni giorno, attorno al sito web www.tarantosociale.org 
che è basato su un software "aperto"; in tale sito ogni associazione può 
inserire la propria pagina web e l'informazione che produce. Inoltre una 
lista di coordinamento invia e-mail tenendo informati quanti fino ad ora 
abbiamo incontrato, producento un fenomeno partecipativo sotteraneo ma 
nuovissimo. Questa idea, nata tecnici e amici che collaborano PeaceLink, si 
sta sviluppando ulteriormente con una "newsletter" di 
Tarantosociale  distribuita via Internet che può essere stampata e diffusa 
nelle scuole, nei luoghi di lavoro e ovunque si facciano inziative di 
dibattito e sensibilizzazione.
Il foglio informazioni tarantosociale è scaricabile dal sito internet 
www.tarantosociale.org e riteniamo sia un contributo alla creazione dal 
basso di un'informazione solidale e attenta alla pace.
Di pace occorre da ora in poi ce ne dobbiamo occupare tutti. Non sembrano 
infatti esserci soverchie possibilità di risoluzione incruenta della 
controversia Usa-Iraq. Le ore che stiamo vivendo potrebbero essere 
drammaticamente quelle dell'inizio del conflitto. Le armi potrebbero ancora 
una volta essere chiamate a far salire il tono dello scontro. Contrari 
eravamo e contrari rimaniamo ad una guerra che lascia intoccati i centri di 
potere e che colpisce le popolazioni inermi (dalla parte dei militari e 
dalla parte dei civili). Non ci sentiamo di approvare nessuna guerra. Non 
ci sentiamo di ratificare una presenza di figli di Taranto sulle navi 
presenti nel teatro di guerra. Sarebbe interessante sentire le mamme di 
questi ragazzi. Chiedere loro che cos'è una guerra.
Le organizzazioni pacifiste presenti sul territorio tarantino sono a 
disposizione di chiunque voglia collaborare. Noi diciamo chiaro: mai 
nessuna guerra venga dichiarata nel nostro nome. Per noi non ci sono guerre 
sante o giuste o preventive.
Apprezziamo il fatto che il sindaco di Taranto abbia esposto la bandiera 
della Pace. Noi distribuiremo da ora in poi bandiere della pace e da oggi 
le esporremo dai nostri balconi.
Chi volesse una bandiera della pace può telefonare ai seguenti numeri:
0997303686 - 3471463719
Sarebbe bello che anche le scuole esponessero la bandiera con i colori 
dell'arcobaleno.
Di fronte ad un'opinione pubblica schierata all'80% contro la guerra, 
questi piccoli gesti rappresentano grandi segnali, punte di un iceberg 
enorme, sommerso, che si chiama volontà di pace.


Alessandro Marescotti
Giovanni Matichecchia