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(Fwd) [uma-list] silenzio su Porto Marghera




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From:           	<c.olivieri@agora.it>
To:             	"Umanisti" <iniziative@umanisti.it>,
  	"C37delgen" <C37delgen@yahoogroups.com>
Subject:        	[uma-list] silenzio su Porto Marghera
Date sent:      	Sat, 30 Nov 2002 20:15:13 +0100
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Partito Umanista - Comunicato                               Roma, 30
novembre 2002



disastro a porto marghera



QUANTO COSTA IL SILENZIO? 



La Rai, ancora formalmente servizio pubblico, ha praticamente
cancellato qualsiasi informazione sull'incendio alla Dow Chemical di
Porto Marghera. 

Quanto è costato alla multinazionale Dow Chemical questo silenzio?

Che fine ha fatto il servizio pubblico?



Eppure l'incendio scoppiato la sera del 28 novembre ha sprigionato 
una
nube sicuramente contenente acido cloridrico, responsabile dei
bruciori avvertiti da molti cittadini. Per non parlare di altre
sostanze come toluene, xilene, benzene, ossido di azoto e ossido di
carbonio. E solo fra qualche giorno sapremo se c'è anche la diossina. 


Perché questo silenzio?

Eppure tutti devono sapere che:

La Dow Chemical è una multinazionale presente in tutto il mondo, che
tra l'altro ha acquisito la Union Carbide, dal cui stabilimento a
Bhopal fuoriuscirono, nella notte tra il 2 e 3 dicembre 1984, 40
tonnellate del gas mortale Isocianato di Metile (MIC). Migliaia di
persone morirono di una morte orribile, annegando nei propri liquidi
corporei, con polmoni e occhi in fiamme. Decine di migliaia di 
persone
rimasero mutilate quella stessa notte. Col passare del tempo si
svilupparono malattie e l'acqua potabile nei quartieri contaminati 
dal
gas divenne tossica, producendo quindi in modo costante tutto
un'insieme di seri rischi per la salute. Negli ultimi 18 anni il
numero di persone le cui vite e cui corpi sono stati distrutti supera
i 200.000. A tutt'oggi muoiono 30 persone al mese a causa di malattie
collegate all'esalazione di gas e più di 120.000 persone avrebbero
bisogno di urgenti cure mediche. Di queste, 80.000 sono troppo malate
per svolgere lavori manuali, e sono quindi incapaci di sostenere le
loro famiglie.

La Dow Chemical, attuale proprietaria degli impianti di Bhopal, 
ancora
non si decide, a distanza di 18 anni, a rimuovere le centinaia di
tonnellate di rifiuti tossici dal sito.

Inoltre:

-          la Dow Chemical è stata uno dei maggiori fornitori di
Agente Arancio (defoliante a base di diossina) dell'esercito 
americano
durante la guerra in Vietnam;

-          produce inoltre numerose sostanze a base di cloro (PVC,
pesticidi, solventi), ritenuti fonte di numerose sostanze tossiche,
tra cui la diossina;

-          Negli Stati Uniti 8 donne hanno intentato una causa contro
la Dow Chemical per protesi difettose; 1.800 donne si sono costituite
parte civile. La Dow Chemical fu dichiarata colpevole di negligenza
nella sperimentazione delle protesi, avendo mentito sui rischi
connessi alla loro applicazione.



Perché quindi questo silenzio?

Tutti devono sapere anche che:

nonostante tutto ciò, l'anno scorso la EniChem, controllata dall'Eni,
ha ceduto alla Dow Chemical la propria divisione Poliuretani per 400
milioni di euro, e ha acquistato dalla Union Carbide il 50% di
Polimeri Europa S.r.l. al prezzo di 204 milioni di euro, guadagnando
da questo affare 196 milioni di euro.



Perché questo silenzio? Il servizio pubblico non è più al servizio 
del
pubblico, ma delle multinazionali? 



Carlo Olivieri

Segreteria Stampa Nazionale



Partito Umanista

via Michele Bonelli 4 - 00168 Roma

tel. 06.5500620 - fax 06.55178469


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