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sul terrorismo
Carissima/o Amica/o,
vorrei proporti un simpatico giochino (che ti ruberà solo qualche minuto),
che consiste nel leggere la lettera che si trova di seguito e indovinare chi
l'ha scritta. In fondo alla pagina vi darò la soluzione.
"SIAMO BERSAGLIO DEL TERRORISMO PERCHÉ SOSTENIAMO TUTTE LE DITTATURE":
lettera aperta al presidente George Bush
Racconti la verità al popolo, signor Presidente, sul terrorismo. Se le
illusioni riguardo al terrorismo non saranno disfatte, la minaccia
continuerà fino a distruggerci completamente. La verità è che nessuna delle
nostre migliaia di armi nucleari può proteggerci da queste minacce. Nessun
sistema di Guerre Stellari (non importa quanto siano tecnologicamente
avanzate né quanti miliardi di dollari vengano buttati via con esse) potrà
proteggerci da un'arma nucleare portata qui su una barca, un aereo, una
valigia o un'auto affittata. Nessuna arma del nostro vasto arsenale, nemmeno
un centesimo dei 270 miliardi di dollari spesi ogni anno nel cosiddetto
"sistema di difesa" può evitare una bomba terrorista. Questo è un fatto
militare.
Signor Presidente, lei non ha raccontato al popolo americano la verità sul
perché siamo bersaglio del terrorismo quando ha spiegato perché avremmo
bombardato l'Afghanistan e il Sudan. Lei ha detto che siamo bersaglio del
terrorismo perché difendiamo la democrazia, la libertà e i diritti umani nel
mondo.
Che assurdo, signor Presidente! Siamo bersaglio dei terroristi perché, nella
maggior parte del mondo, il nostro governo difende la dittatura, la
schiavitù e lo sfruttamento umano. Siamo bersaglio dei terroristi perché
siamo odiati. E siamo odiati perché il nostro governo ha fatto cose odiose.
In quanti Paesi, agenti del nostro governo hanno deposto dirigenti eletti
dal popolo, sostituendoli con militari-dittatori, marionette desiderose di
vendere il loro popolo a corporazioni americane multinazionali?
Abbiamo fatto questo in Iran quando i marines e la Cia deposero Mussadegh
perché aveva intenzione di nazionalizzare il petrolio. Lo sostituimmo con lo
scià Reza Pahlevi e armammo, allenammo e pagammo la sua odiata guardia
nazionale Savak, che schiavizzò e brutalizzò il popolo iraniano per
proteggere l'interesse finanziario delle nostre compagnie di petrolio. Dopo
questo sarà difficile immaginare che in Iran ci siano persone che ci odiano?
Abbiamo fatto questo in Cile. Abbiamo fatto questo in Vietnam. Più
recentemente, abbiamo tentato di farlo in Iraq. E, è chiaro, quante volte
abbiamo fatto questo in Nicaragua e nelle altre Repubbliche dell'America
Latina?
Una volta dopo l'altra, abbiamo destituito dirigenti popolari che volevano
che le ricchezze della loro terra fossero divise tra il popolo che le ha
prodotte. Noi li abbiamo sostituiti con tiranni assassini che avrebbero
venduto il proprio popolo per ingrassare i loro conti correnti privati
attraverso il pagamento di abbondanti tangenti affinché la ricchezza della
loro terra potesse essere presa da imprese come la Sugar, United Fruits
Company, Folgers e via dicendo. Di Paese in Paese, il nostro governo ha
ostruito la democrazia, soffocato la libertà e calpestato i diritti umani.
È per questo che siamo odiati intorno al mondo. Ed è per questo che siamo
bersaglio dei terroristi. Il popolo canadese gode di democrazia, di libertà
e diritti umani, così come quello della Norvegia e Svezia. Lei ha sentito
mai dire che un'ambasciata canadese, svedese o norvegese siano state
bombardate? Noi non siamo odiati perché pratichiamo la democrazia, la
libertà e i diritti umani. Noi siamo odiati perché il nostro governo nega
queste cose ai popoli dei Paesi del terzo mondo, le cui risorse fanno gola
alle nostre corporazioni multinazionali. Quest'odio che abbiamo seminato si
ritorce contro di noi per spaventarci sotto forma di terrorismo e, in
futuro, terrorismo nucleare. Una volta detta la verità sul perché
dell'esistenza della minaccia e della sua comprensione, la soluzione diventa
ovvia. Noi dobbiamo cambiare le nostre pratiche. Liberarci delle nostre armi
(unilateralmente, se necessario) migliorerà la nostra sicurezza. Cambiare in
modo drastico la nostra politica estera la renderà sicura. Invece di mandare
i nostri figli e figlie in giro per il mondo per uccidere arabi in modo che
possiamo avere il petrolio che esiste sotto la loro sabbia, dovremmo
mandarli a ricostruire le loro infrastrutture, fornire acqua pulita e
alimentare bambini affamati. Invece di continuare a uccidere migliaia di
bambini iracheni tutti i giorni con le nostre sanzioni economiche, dovremmo
aiutare gli iracheni a ricostruire le loro centrali elettriche, le stazioni
di trattamento delle acque, i loro ospedali e tutte le altre cose che
abbiamo distrutto e abbiamo impedito di ricostruire con le sanzioni
economiche. Invece di allenare terroristi e squadroni della morte, dovremmo
chiudere la nostra Scuola delle Americhe. Invece di sostenere la ribellione
e la destabilizzazione, l'assassinio e il terrore in giro per il mondo,
dovremmo abolire la Cia e dare il denaro speso da essa ad agenzie di
assistenza. Riassumendo, dovremmo essere buoni invece che cattivi.
Chi tenterebbe di trattenerci? Chi ci odierebbe? Chi vorrebbe bombardarci?
Questa è la verità, signor Presidente. È questo che il popolo americano ha
bisogno di ascoltare.
Potrebbe averla scritta uno dei seguenti "comunisti": Bertinotti, Agnoletto,
Casarini, Naomi Klein, padre Alex Zanotelli, Enzo Biagi, Furio Colombo,
Rossana Rossanda....
e invece l'ha scritta quel "comunista" del vescovo di Melbourne Beach, in
Florida, mons. Robert Bowman, ex tenente colonnello ed ex combattente in
Vietnam, dove ha compiuto 101 missioni di guerra.