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R: Oriana Fallaci ci offende tutti!
Io invece, un po' per paradosso un po' per celia, ringrazierei i direttori
di Corsera e Panorama perché danno alla signora molto malata di nervi la
possibilità di sfogarsi sulla carta, il che è sempre diffusione di virus
morali pericolosa per i soggetti più deboli, ma anche occasione di
conoscenza e vaccino per chi ha qualche capacità di osservazione e
valutazione. Ci vuole comprensione per chi ha perso il controllo di sé.
Rabbia e orgoglio sono tra i peggiori consiglieri dell'intelletto umano, a
differenza della calma e dell'umiltà.
Se proprio volessimo interloquire, io metterei qui copia del cartello che ho
portato appeso sul petto nelle ultime manifestazioni.
Dice così:
"Saddam dittatore dell'Iraq
Bush dittatore del mondo
Nonviolenza = giustizia = pace"
Altre volte porto la bandiera iridata della pace, oppure il tricolore
italiano: sul bianco, con nastro telato blu, ho scritto "Art. 11
Costituzione".
A tutti, compresa la signora arrabbiata, pace, forza, gioia (l'augurio di
Lanza del Vasto)
Enrico Peyretti
"Disperati, non disperiamo"
http://www.arpnet.it/regis; www.ilfoglio.org
----- Original Message -----
To: <pace@peacelink.it>
Sent: Monday, November 18, 2002 12:55 PM
Subject: Oriana Fallaci ci offende tutti!
> "[S] Neanche uno però che in nome della parola più sputtanata del mondo,
la
> parola Pace, ricordasse i tremilaottocento morti dell'11 settembre.
Neanche
> uno che in nome dei Diritti Umani maledicesse il mussoliniano dittatore
che
> si chiama Saddam Hussein, i gas con cui ha sterminato a migliaia i
> contadini dei villaggi iraniani. E con cui oggi stermina i contadini dei
> propri villaggi. Neanche uno che rendesse omaggio agli studenti cinesi
> ammazzati in piazza Tienanmen. Neanche uno che celebrasse il piccolo eroe
> che con la borsa della spesa in mano si piazza dinanzi ai carri armati di
> Pechino. Neanche uno che piangesse sul milione di cambogiani assassinati
da
> Pol Pot. Neanche uno che condannasse le stragi che i kamikaze palestinesi
> hanno fatto e fanno nei supermarket e nelle pizzerie di Tel Aviv o di
> Gerusalemme. Neanche uno che s'indignasse per il testamento lasciato dal
> kamikaze che diresse la strage di New York: «Ai miei funerali non voglio
> esseri impuri cioè cani e donne. In particolare quelli più impuri cioè le
> donne incinte». Non ci pensavano neppure i dimostranti in buona fede.
> Intendo quelli convinti che la guerra si possa abolire, che la Ricetta per
> la Pace esista. E va da sé che molti di questi eran lì solo per noia o
> curiosità. (Perché siete qui? - ha chiesto un telecronista a tre
giovanotti
> vestiti da coniglietto. «Per divertirci» - hanno risposto). Va da sé che
il
> trentasei per cento dei dimostranti ufficiali non sapevan nemmeno che cosa
> significasse la parola no-global. [S] È l'elettorato offerto da una
> generazione che tutto sommato non vale un granché. Ha avuto pessimi
> genitori. Gente che ha saputo dargli solo il motorino e il telefonino o il
> computer e l'automobile, le vacanze alle Seychelles. Ha avuto pessimi
> maestri. Gente che essendo uscita dalla cialtroneria sessantottina non ha
> saputo insegnargli neanche a fare una divisione e una moltiplicazione, a
> usare il condizionale e il congiuntivo. Ha avuto pessimi esempi. Gli
esempi
> d'una società che parla sempre di diritti e mai di doveri. E di
conseguenza
> è una generazione scoglionata, per lo più composta da figli di papà cioè
da
> borghesucci ben nutriti e molto annoiati. Da falsi ribelli in cerca d'un
> nemico da combattere e nel medesimo tempo di ciò senza cui gli esseri
umani
> non possono vivere: un sogno, uno scopo. Così a un certo punto il sogno,
lo
> scopo se lo sono inventato, e lo hanno chiamato Pacifismo. Il nemico se lo
> sono costruito, e lo hanno chiamato globalismo. Di questi due concetti che
> non sono nemmeno concetti hanno fatto un gran pasticcio battezzato
> movimento no-global e con quello, guidati o maneggiati da adulti privi di
> qualità sono andati all'attacco. Ogni volta combinando un mucchio di guai.
> Seattle, Praga, Göteborg, Genova. [S] (Oriana Fallaci, da Panorama)
>
> Questo è quello che Oriana Fallaci pensa e dice di tutti coloro che erano
a
> Firenze al Social Forum: vi prego di notare che non fa alcuna distinzione
> tra violenti e non violenti, tra anarchici e volontari, tra centri sociali
> e onlus, tra i Casarini e i Caruso da una parte e i Gino Strada e gli Alex
> Zanotelli dall'altra.
> La Fallaci mette ognuna delle persone presenti a Firenze (più di mezzo
> milione) nello stesso calderone.
> Queste dichiarazioni, contenute su Panorama e rintracciabili al sito
> http://www.panorama.it ,sono di una violenza inaudita e offendono l'intero
> mondo del volontariato. Sono anche false perché non è vero che le onlus e
> le ong pacifiste e non violente non hanno mai denunciato i crimini di
> Saddam Hussein in Iraq o della Cina in P.za Tienanmen.
>
> Vi prego di far sapere al direttore di Panorama, Carlo Rossella, cosa
> pensate delle dichiarazioni di Oriana Fallaci, che offendono tutti noi,
sia
> coloro che a Firenze c'erano, sia coloro che non c'erano ma appoggiano i
> contenuti e le idee delle associazioni e dei singoli che costituiscono il
> Social Forum. Per quanto mi renda conto che rispondere male alla signora è
> un atto dovuto, sforzatevi di essere educati e corretti: sapete che la
> signora è molto brava a fare la vittima e a dirsi perseguitata.
> Spedite questa mail a tutti i vostri contatti, con particolare riguardo
per
> le associazioni di volontariato e i singoli volontari. E' giusto che
> sappiano cosa Oriana Fallaci scrive e Panorama pubblica contro di loro.
> Sul sito http://www.panorama.it potete scrivere al direttore Carlo
Rossella.
>
> E' ora che il mondo del volontariato alzi la voce per difendere la propria
> reputazione da chi, spinto dall'odio, vuole solo gettargli addosso fango.
>
>