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Comunicato stampa sull'occupazione del consolato inglese a Venezia
4 - 5 OTTOBRE ACTION AGAINST GLOBAL WAR
In queste due giornate di azione contro la guerra globale permanente
abbiamo violato leggi di guerra per far rispettare le leggi dell'umanità.
Non vogliamo essere spettatori inermi. Abbiamo il diritto e il dovere di
rischiare, di metterci in gioco, di disobbedire perché la testimonianza è
importante ma non è sufficiente.
Le iniziative si inseriscono all'interno delle giornate contro la guerra
globale permanente che in tutta Europa ha visto le mobilitazioni di un
movimento che vuole costruire forme reali di ribellione, di disobbedienza
e diserzione a queste scelte di morte.
Ieri a Bologna e a Padova abbiamo scelto di sanzionare dal basso due
filiali Caterpillar, complice del governo assassino di Sharon, sporcando
simbolicamente del rosso del sangue della popolazione civile palestinese i
mezzi in esposizione.
Oggi a Venezia alle ore 15 una trentina di disobbedienti ha occupato il
terrazzo del consolato inglese, barricandosi all'interno del palazzo e
chiudendo gli accessi interni. Un'azione radicale per protestare contro il
governo guerrafondaio inglese e i forti venti di guerra che minacciano
ancora una volta il mondo. La presenza sotto il consolato di un presidio di
150 persone ha scoraggiato l'intervento delle forze dell'ordine che si
apprestavano ad entrare nel consolato in assetto antisommossa.
Come prima condizione per l'uscita, gli occupanti hanno chiesto che si
presentasse sul luogo il console del governo inglese per ascoltare la voce
dei disobbedienti alla guerra globale e trasmettere il messaggio al governo
di Londra. Il contenuto delle dichiarazioni è stato chiaro e ascoltato da
tutta la piazza e dalle autorità consolari. Gli attivisti hanno chiarito
che non sarà tollerata la presenza nei territori del nordest di
rappresentanze politiche di governi guerrafondai come quelli inglese e
americano.
Gli attivisti hanno anche fatto sapere al console che consideravano
temporaneo il termine della protesta e che in caso di attacco all'Iraq
inizierà l'assedio dal basso di questo simbolo del potere inglese.
Il console, insieme ai giornalisti presenti, ha ascoltato le dichiarazioni
e si è impegnato a trasmettere il messaggio al governo londinese, dicendosi
disponibile a trattare perché tutto si concludesse pacificamente.
A quel punto gli occupanti hanno richiesto di poter uscire senza essere
fermati e identificati dalla polizia. La richiesta è stata accolta e i
trenta attivisti sono potuti uscire dal consolato e si sono diretti in
corteo a campo Santa Margherita.
Disobbediamo e disertiamo la guerra globale permanente!
Stop the war!
Le/I Disobbedienti del Nordest
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04.10.02
A PADOVA CLIMA CILENO
Questo pomeriggio la questura e le forze dell'ordine di questa città si
sono rese protagoniste di fatti gravissimi. La risposta a un'iniziativa di
disobbedienza a volto scoperto di più di un centinaio di persone di
boicottaggio e denuncia a una filiale della Caterpillar ha assunto
caratteristiche pesantissime.
Alle ore 15 più di cento attivisti hanno occupato una filiale della
Caterpillar in zona Sarmeola a Padova sporcando simbolicamente del rosso
del sangue della popolazione civile palestinese le macchine in esposizione.
Quest'iniziativa si inserisce all'interno delle giornate di mobilitazioni
contro la guerra globale permanente che in tutta Europa ha visto le
mobilitazioni di un movimento che vuole costruire forme reali di ribellione
a queste scelte di morte.
Mentre i manifestanti si allontanavano lungo la statale a piedi in corteo,
rallentando la circolazione sulla strada, sono stati circondati da
centinaia di poliziotti e carabinieri.
Persone in borghese non identificabili con armi alla mano, decine di
volanti di carabinieri e polizia in "sintonia perfetta", hanno caricato
pesantemente con i manganelli i manifestanti.
Immagini cilene: una violenza esasperata, un atteggiamento provocatorio
(frasi del tipo: "Questi li ammazziamo tutti"), manganelli estraibili di
ferro, accanimento contro le attiviste.
Le forze dell'ordine interpretano le indicazioni di un governo che è già
entrato nella logica della guerra preventiva tentando di reprimere ogni
forma di dissenso.
Mentre cresce la protesta contro la guerra, a poche settimane dallo
sciopero generalizzato il governo Berlusconi riconferma il suo volto
repressivo, quello stesso volto che abbiamo conosciuto a Genova.
Sanzioniamo dal basso tutte le imprese e le multinazionali che lucrano e
guadagno sul massacro delle popolazioni civili in tutto il mondo.
Stop global war!
I Disobbedienti - nordest
I materiali sono disponibili su www.sherwood.it
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comunicazione@sherwood.it