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ROSA BIANCA-NOI NON TACEREMO
Bologna, 3 agosto 2002
Ricevo dall'amico Giovanni Colombo (Presidente nazionale della Rosa Bianca)
e invio a tutti gli amici.
Quando i giovani della Rosa Bianca tedesca scrivevano queste parole, il
sottoscritto aveva 4 anni: a sessant'anni di distanza (la Storia si
ripete?) faccio mie queste parole e le diffondo anche nella speranza che
siano molte le persone, specie fra i più giovani, a pronunciarle e viverle
con sempre maggiore insistenza.
Le leggi che si stanno emanando sono veramente incredibiliŠ l'ultima poi
appena "passata" in Senato (ma il presidente della Repubblica la firmerà?Š)
sul "legittimo sospetto" (grazie alla quale si potrà rinviare sine die
certi processi e così "salvare" così vari personaggi potenti ed eccellenti)
quest'ultima è veramente vergognosa.
Decido di trascrivere e allegare qui di seguito, anche tutto il testo del
"quarto volantino", la cui lettura credo potrà aiutarci tutti a "fare
memoria", a non dimenticare .
Shalom-salaam a tutti, ma proprio a tuttiŠ anche e soprattutto a coloro che
[chissà perché? (domanda retoricaŠ)] taceranno.
Domenico Manaresi
From: "Giovanni Colombo" <giovanni.colombo@fastwebnet.it>
To: <Undisclosed-Recipient:@maggiore.iperbole.bologna.it;>
Subject; La Rosa Bianca non vi darà pace
Date: Thu, 1 Aug 2002 21:39:46 +0200
Stasera ho visto in tv che molti senatori dell'opposizione portavano sul
petto una rosa bianca.
Puri e pungenti, così va molto bene.
"Noi non taceremo, noi siamo la voce della vostra cattiva coscienza.
La Rosa Bianca non vi darà pace".
(dal quarto volantino dei giovani tedeschi)
g.
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Giovanni Colombo
consigliere comunale di Milano - indipendente Ds
Presidente nazionale della Rosa Bianca
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Dal libro di P. Ghezzi (attuale direttore de "l'Alto Adige", aderente
all'associazione Rosa Bianca fondata nel 1989)
LA ROSA BIANCA -
un gruppo di resistenza al nazismo in nome della liberta' (Edizioni Paoline
- 1993)
(dal retrocopertina):
Il libro narra le vicende della "Rosa Bianca", nome con cui si firmava,
durante la seconda guerra mondiale, un gruppo di giovani tedeschi di
diversa estrazione sociale, culturale ed ecclesiale. Accomunati dal
medesimo desiderio di libertà e dalla forte tensione morale, si opposero al
regime nazista con pericolose azioni clandestine. Nel giugno del 1942
diffondono un volantino ciclostilato che incita alla ribellione e alla
resistenza al nazismo in nome della libertà, della giustizia e della
concordia tra i popoli. A questo volantino ne seguiranno altri cinque, fino
a quando, il 18 febbraio 1943, due dei giovani vengono arrestati
all'interno dell'università di Monaco. La Gestapo, che aveva già
incominciato a indagare, riesce a individuare anche gli altri componenti
del gruppo. All'arresto seguirà il processo e l'esecuzione capitale.
Scritta con stile avvincente e tensione narrativa, la presente opera
alterna al racconto delle vicende del gruppo la dettagliata ricostruzione
del profilo biografico dei protagonisti e del loro "itinerario sovversivo".
Testimoni dell'amore alla libertà, i giovani della "Rosa Bianca" sono un
esempio credibile di quell'impegno civile al servizio dei più alti valori
umani, oggi più che mai necessario alla nostra società. A questi valori si
ispira la "Rosa Bianca", un'associazione fondata in Italia nel 1989, che,
nel cinquantesimo anniversario del sacrificio di quei giovani, ne ripropone
il messaggio.
Quarto volantino (pag.278)
È una massima antica alla quale si usa richiamare spesso i bambini: colui
che non vuole dare ascolto, deve poi provare di persona. Ma un bambino
accorto si brucerà soltanto una volta le dita alla stufa accesa.
Nelle settimane passate Hitler ha avuto sia in Africa che in Russia dei
successi. Ne conseguì il fatto che l'ottimismo di una parte del popolo, ed
il turbamento e il pessimismo dell'altra, si accrebbero con una rapidità
insolita. Dappertutto si sono uditi da parte degli oppositori di Hitler,
ovverosia dalla parte migliore del popolo, dei lamenti, delle parole di
delusione e di scoraggiamento, che non di rado terminavano con
l'interrogativo: "E se Hitler davvero...?".
Frattanto l'offensiva tedesca in Egitto si è arrestata; Rommel è costretto
a rimanere in una posizione pericolosamente esposta; ma l'avanzata sul
fronte orientale procede ancora. Questo apparente successo è stato però
pagato con i più tremendi sacrifici, cosicché esso non può più essere
considerato tale. Mettiamo quindi in guardia da un ottimismo di qualunque
genere. Chi ha contato i morti? Hitler o Gobbels? Probabilmente nessuno dei
due. Ogni giorno in Russia ne cadono a migliaia. È il tempo del raccolto e
la falce colpisce con pieno vigore nella messe matura! Il lutto penetra
nelle case della nostra patria, e nessuno viene ad asciugare le lacrime
delle madri; ma Hitler inganna coloro a cui ha rapito il più caro dei beni,
e lo ha gettato verso una morte senza significato.
Ogni parola che esce dalla bocca di Hitler è una menzogna. Quando egli
parla di pace pensa alla guerra, quando egli in modo blasfemo pronuncia il
nome dell'Onnipotente, si riferisce invece alla potenza del Male, agli
angeli caduti, a Satana. La sua bocca è come l'ingresso fetido dell'inferno
ed il suo potere è corrotto nel più profondo. È ben vero che si deve
portare avanti con metodi razionali la lotta contro lo stato terroristico;
ma chi oggi dubita ancora sulla reale esistenza di forze demoniache, non ha
assolutamente capito lo sfondo metafisico di questa guerra. Dietro al
concreto, che è afferrabile con i sensi, dietro ogni riflessione obbiettiva
e logica, sta l'irrazionale, è cioè la lotta contro il demonio, contro il
messaggero dell'Anticristo. Ovunque ed in ogni tempo, i demoni sono stati
in agguato nelle tenebre in attesa dell'ora in cui l'uomo diviene debole,
in cui esso abbandona volontariamente la sua posizione fondata sulla
libertà donatagli da Dio e cede alle pressioni del Male, si distacca
dall'ordine divino: così, dopo aver fatto liberamente il primo passo, viene
spinto al secondo, al terzo, ed ancora innanzi con sempre più turbinosa
velocità. Allora, dovunque e nell'ora estrema del bisogno, sono sorti
uomini, profeti, santi, che avevano conservato la loro libertà, che hanno
richiamato il popolo al Dio unico, e con il suo aiuto lo hanno incitato a
tornare indietro. L'uomo è bensì libero, ma senza il vero Dio è indifeso
contro il male, come un neonato senza madre, come una nube che si dissolve.
Vi è forse, chiedo a te che sei cristiano, in questa lotta per mantenere i
tuoi beni più preziosi, una possibilità di esitare, di trastullarsi con
intrighi, di rimandare la decisione in attesa che altri prendano le armi
per difenderti? Non ti ha forse Dio stesso dato la forza ed il coraggio per
combattere? Dobbiamo attaccare il male là dove esso è imperante, ed esso è
imperante proprio nel potere di Hitler.
"Mi voltai e vidi tutto il male che è stato commesso sotto il sole; ed
ecco, vi erano lacrime di quelli che soffrivano ingiustizia e non avevano
alcun consolatore; coloro che gli arrecavano ingiustizia erano così potenti
che essi non potevano avere nessun consolatore.
Ed allora considerai felici coloro che erano morti, più dei vivi, che
possedevano ancora la vita..." (Ecclesiaste 4,12).
Novalis: "La vera anarchia è l'elemento che genera la religione. Dalla
distruzione di tutto ciò che vi è di positivo essa solleva il suo capo
vittorioso come nuova creatrice del mondo... Se l'Europa volesse
svegliarsi, se esistesse nel nostro futuro uno stato degli stati, una
dottrina scientifica della politica! Sarà forse di tipo gerarchico... il
fondamento di questa unione di stati?... Il sangue scorrerà sull'Europa
fino a che le nazioni non saranno consapevoli della spaventosa follia che
le trascina in un vortice e, colpite e rappacificate da una musica celeste,
non si avvicineranno ai vecchi altari, tra di loro frammiste, non udranno
opere di pace, e non sarà celebrata una grande festa di pace con lacrime
ardenti, sui fumanti campi di battaglia. Solamente la religione può
svegliare l'Europa ed assicurare i diritti dei popoli instaurando
visibilmente il cristianesimo sulla terra con un nuovo splendore, nella sua
funzione di apportatore di pace...".
Avvertiamo espressamente che la Rosa Bianca non è al soldo di nessuna
potenza straniera. Pur sapendo che il potere nazionalsocialista deve essere
spezzato militarmente, noi cerchiamo un rinnovamento dall'interno dello
spirito tedesco, così gravemente ferito. Ma questa rinascita deve essere
preceduta da un chiaro riconoscimento di tutte le colpe di cui il popolo
tedesco si è macchiato, e da una lotta incondizionata contro Hitler ed i
suoi collaboratori, membri del partito, Quisling ecc. Dobbiamo aprire,
nettamente e con brutalità, un abisso tra la parte migliore del popolo e
tutto ciò che è legato al nazionalsocialismo. Per Hitler ed i suoi
sostenitori non vi è sulla terra una punizione adeguata alle loro azioni.
Comunque, per amore delle future generazioni, si deve dare, alla fine del
conflitto, un esempio tale che nessuno abbia più la minima voglia di
ritentare una simile avventura. Non dimenticate neppure i colpevoli meno
importanti di questo sistema, ricordate i loro nomi, perché nessuno sfugga!
Non devono riuscire, dopo una tale atrocità, a cambiare bandiera all'ultimo
minuto e a fare come se nulla fosse accaduto!
Per la vostra tranquillità aggiungiamo ancora che gli indirizzi dei lettori
della Rosa Bianca non sono annotati in nessun luogo; essi sono presi a caso
da elenchi di indirizzi.
Noi non taceremo, noi siamo la voce della vostra cattiva coscienza; la Rosa
Bianca non vi darà pace.
Si prega di ricopiare e diffondere.