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CHI PAGHERA' IL DEBITO STATUNITENSE?




Una delle cose più "interessanti" che ho trovato sull'argomento Economia &
Finanza. Da un sito di "analisi, commenti e riflessioni a difesa del
capitale"
G.

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http://www.usemlab.com/html/analisi/tributo.htm

http://www.usemlab.com/


UN TRIBUTO MONDIALE

UNA IMPOSTA INDIRETTA A LIVELLO MONDIALE



Prima di chiudere la nostra analisi vorremo proporre un'ultima riflessione.
Questa che faremo purtroppo non è una dietrologia, è piuttosto ciò che sta
accadendo realmente a seguito della politica monetaria americana, ed è
motivo di diverse preoccupazioni nonché di diversi movimenti, anche di
piazza, per quanto essi abbiano un approccio al problema molto confuso e
poco efficace.

E' un argomento che andrebbe sicuramente approfondito in un'altra sede o
perlomeno con una ricerca molto più dettagliata ed esaustiva. STIAMO FACENDO
RIFERIMENTO ALLA SOTTRAZIONE DI RICCHEZZA PERPETRATA DALL'AMERICA NEI
CONFRONTI DEL RESTO DEL MONDO.
Si tratta di un problema scottante a cui abbiamo già fatto un veloce cenno
nel corso di questa analisi, avendo esso delle connessioni molto strette con
gli argomenti trattati.

Fino ad ora abbiamo cercato di essere realisti e concreti, a scapito di
mostrarci talvolta anche cinici e per qualcuno, più inesauribilmente
ottimista, addirittura apocalittici.
Eppure a fondo di molti degli argomenti trattati c'è questa ulteriore
implicazione di carattere politico economico delicatissima e ancora più
preoccupante.

DICIAMO QUINDI CHE L'EVOLUZIONE CHE STIAMO PER PRESENTARE COSTITUIREBBE IL
TERZO SCENARIO, QUELLO CHE NOI ABBIAMO ESCLUSO A PRIORI.
E' lo scenario propagandato dai media, anche europei purtroppo, che per
assurdo (e neanche tanto viste le implicazioni sottostanti) vede l'economia
americana soffrire in maniera modesta per gli eccessi dei quali ha fatto
abuso.

Abbiamo visto come negli Stati Uniti si sia goduto di un benessere in larga
parte illusorio, non basato cioè sulla corrispettiva creazione di beni e
servizi né sulla adeguata costituzione di uno stock di capitale efficiente.
QUALORA QUESTO BENESSERE ILLUSORIO NON VENISSE RIDIMENSIONATO IN TEMPI
BREVISSIMI A SPESE SOPRATTUTTO DEI MERCATI AZIONARI E DEL DOLLARO E A COSTO
DI MOLTI SACRIFICI, POTREMMO DIRE CHE ESSO SARÀ REINTEGRATO ATTRAVERSO LA
PIÙ ENORME OPERA DI TASSAZIONE MONDIALE MAI AVVENUTA NELLA STORIA
CONTEMPORANEA.

Per essere più precisi potremmo affermare che, quanto più lunga sarà la
resistenza dei mercati e del dollaro al loro crollo, tanto maggiore sarà
l'imposta prelevata.

E' questo, che lo si voglia ammettere o meno, il fine ultimo delle autorità
americane.
Un fine in altri tempi perseguito dai militari con guerre di conquista
devastanti e cruente è affidato oggi alla FED, ai media, ai gruppi di potere
della finanza: REINTEGRARE LA RICCHEZZA DEL SISTEMA ECONOMICO NAZIONALE CON
IL CONTRIBUTO MA SOPRATTUTTO A SPESE DELLA RICCHEZZA DEL RESTO DEL MONDO.
E non parliamo dell'Europa, che in fondo è forse l'unico velleitario
antagonista nonché il primo complice degli US, ma parliamo soprattutto delle
economie di secondo piano e del terzo mondo.

L'ECONOMIA PIÙ FORTE DEL PIANETA CHE IN UN ANNO AUMENTA LA PROPRIA MASSA
MONETARIA DEL 15-18% (le stime cambiano a seconda della definizione di M
presa in considerazione) A FRONTE DI UNA CONTRAZIONE DEL GDP, E LA CUI
VALUTA MANTIENE SALDAMENTE IL PROPRIO VALORE NEI CONFRONTI DELLE ALTRE,
RAPPRESENTA SENZA ALCUN DUBBIO UNA FORMA DI TASSAZIONE IMPLICITA PER TUTTI
COLORO CHE ACCETTANO IL DOLLARO COME FORMA DI PAGAMENTO.

Quel tasso di crescita è degno, come abbiamo scherzosamente detto, di una
repubblica delle banane. In effetti, qualunque sistema economico con una
creazione eccessiva di moneta vedrebbe la propria valuta deprezzarsi
proporzionalmente all'espansione stessa di moneta, o perlomeno accuserebbe
dei tassi di inflazione notevoli. E' una legge economica dalla quale non si
sfugge.

QUALORA LA POLITICA MONETARIA, E A QUESTO PUNTO DIREMMO ANCHE LA POLITICA
AMERICANA IN SENSO STRETTO, RIUSCISSERO A MANTENERE LA FORZA DEL DOLLARO AI
LIVELLI ATTUALI NON POTREMMO CHE AMMETTERE DI AVER CONTRIBUITO A PAGARE
PARTE DI QUEL DEBITO DI CUI GLI AMERICANI SI SONO FATTI CARICO IN TUTTI
QUESTI ANNI.
In altre parole continueremmo, e parliamo sempre prevalentemente a nome
delle economie più deboli, a svendere le nostre ricchezze a qualcuno che per
comprarle si limita a stampare cartamoneta dal nulla o come si dice in
inglese out of the thin air.

In realtà lo stiamo già facendo da diversi anni e nel 2001, a causa degli
eccessivi interventi monetari, questo è avvenuto in maniera estremamente
pesante. Pochi però se ne sono resi conto. L'ATTENZIONE DI OGNI INVESTITORE,
BOMBARDATO DALLE INSULSE E FUORVIANTI INFORMAZIONI DEI MEDIA, È RIVOLTO SOLO
ALLA IMMINENTE RIPRESA DELL'ECONOMIA E DELLE BORSE, RIPRESA CHE VIENE
ANNUNCIATA AD OGNI RIMBALZO E CHE VIENE RIMANDATA NEL CORSO DI OGNI NUOVO
STORNO.

Per come si sono messe le cose dopo l'attacco delle torri e al di là di
salvataggi mascherati del sistema finanziario in senso stretto, per gli US
la soluzione migliore resta a questo punto nel riuscire a mantenere la forza
del dollaro il più a lungo possibile. Questo al giorno d'oggi può avvenire
solo alimentando la fiducia negli stranieri, ovvero promettendo
costantemente una ripresa economica di fatto impossibile.

IN TAL MODO ESSI POTRANNO CONTINUARE A COMPRARE E A FARE SCORTE DI RICCHEZZE
REALI A BASSO COSTO FACENDOCI PAGARE IN TAL MODO UNA DOPPIA IMPOSTA.
La prima all'andata, comprando quelle merci con della moneta che già da
tempo non è più in grado di misurarne l'effettivo valore, e la seconda al
ritorno, lasciandoci in mano una montagna di biglietti verdi e carta
finanziaria che prima o poi perderà necessariamente il proprio potere
d'acquisto e il proprio valore.

In fondo è anche per questi motivi che non auspichiamo nella maniera più
assoluta il verificarsi di questa terza ed ultima ipotesi. La riteniamo una
soluzione anche moralmente disonesta. E pertanto inaccettabile.










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