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MonitorPalestina n. 19: LIBERTA' PER MARWAN BARGHOUTI
MONITOR PALESTINA: newsletter n. 19 del 25 MAGGIO 2002
monitorpalestina@gaza.net
http://www.arcipelago.org
il sito di forum Palestina
per una solidarietà senza sè e senza ma col popolo palestinese
FREE MARWAN
LIBERTA' PER TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI PALESTINESI
Marwan el Bargouthy
L'eroico combattente per la liberazione del popolo palestinese, che già
aveva patito sei anni di prigionia e di torture nelle carceri israeliane è
ora nelle mani del criminale di guerra Sharon.
Molti di noi che sono stati in Palestina lo hanno conosciuto, un uomo
carico di una umanità determinata e con un fermo senso della giustizia, un
vero capopolo.
Ricordate come ci accoglieva, ed abbracciava?
Ora non è più nei suoi uffici, ne in piazza, col viso gioviale ma
eternamente preoccupato, ora è nelle mani dei suoi vecchi torturatori.
La sua è la condizione di migliai di palestinesi, incarcerati e torturati
ogni giorno.
E non può più opporsi alla brutale e disumana occupazione militare
israeliana, è detenuto illegalmente nella tristemente nota Moskowbiya.
Marwan, deputato palestinese, segretario di Al Fatah per la West Bank, chi
farà una interrogazione parlamentare, chi esprimerà con atti pubblici
visibili la solidarietà al principale dirigente palestinese, dopo Arafat?
Abu Khalil (FPLP), a domanda precisa, ha risposto: Marwan è un grande
combattente pe r la causa del suo popolo.
INDICE
1) Torture e maltrattamenti al parlamentare palestinese Marwan Barghouti
(traduzione INTEGRALE)
2) FIRMATE PER L'IMMEDIATO RILASCIO DI MARWAN EL BARGHOUTY
3) Comitato internazionale per la liberazione di Marwan Barghouti
4) Sondaggio tra i palestinesi
5) PERLE DI SAGGEZZA
1) Torture e maltrattamenti al parlamentare palestinese Marwan Barghouti
(traduzione INTEGRALE) 21 maggio 2002
Questa mattina, Khader Shkirat, Direttore Generale della LAW, e Hassan
Jabareen, Direttore Generale di Adalah, hanno fatto visita al membro del
Consiglio Legislativo Palestinese (PLC) Marwan Barghouti, arrestato il 13
aprile scorso a Ramallah, successivamente interrogato e detenuto presso il
Russian Compound ('Moscowbiyà) [già famigerato carcere femminile, NdT] a
Gerusalemme.
Ieri Marwan Barghouti è stato dimesso dall'infermeria del carcere; soffre
di dolori alla schiena e alle mani, causati dalla posizione nella quale è
costretto.
Le mani e le gambe gli vengono ammanettate ad una piccola sedia, studiata
in modo da costringere il corpo a stare piegato in avanti, e rendere
impossibile una posizione stabile. Chiodi sporgenti dalla sedia dove è
costretto a stare seduto per molte ore gli hanno provocato ferite
sanguinanti alla schiena.
Questa tortura, chiamata "shabeh", è la più usata dai Servizi di Sicurezza
Generale Israeliani ('Shin Bet').
Barghouti è mantenuto in isolamento, ed è privato del sonno per venti ore
al giorno da quando è stato trasferito al Russian Compound. Anche la
privazione del sonno è una tattica molto usata dallo "Shin Bet", e serve a
colpire la capacità di concentrazione e di autocontrollo dei detenuti.
Israele ha firmato le principali convenzioni sui diritti umani che
riguardano le torture ed i maltrattamenti, quali la Convenzione
Internazionale sui Diritti Civili e Politici (articolo 7) e la Convenzione
contro la Tortura ed altri trattamenti crudeli, inumani o degradanti.
Israele è quindi tenuta al rispetto di tali normative.
Il diritto israeliano proibisce la tortura e l'estorsione con tale mezzo di
confessioni e prevede che i pubblici ufficiali che usano o dirigono l'uso
della forza contro persone al fine di estorcere loro una confessione su un
reato o una informazione su un reato sono passibili di incarcerazione.
Gli agenti che hanno interrogato Barghouti lo hanno anche minacciato,
dicendogli che suo figlio è detenuto ad Ashkelon, e che verrà ucciso.
Lo hanno inoltre minacciato di usare con lui una "nuova tecnica" non meglio
specificata, che lo ucciderà politicamente e fisicamente. Gli hanno detto
che quella era una decisione del Primo Ministro [Sharon] e che doveva
confessare. Gli hanno detto che metteranno più pressione su di lui e che lo
faranno apparire come un terrorista.
Anche le minacce contro detenuti palestinesi è una routine. È praticata con
apparente impunità, a dispetto della sua illegalità. La legge israeliana
proibisce l'uso delle minacce durante gli interrogatori.
Domenica 19 maggio, la corte militare presso l'insediamento illegale di
Beit El, ha esteso la detenzione di Barghouti di altri dodici giorni.
Barghouti è stato arrestato a Ramallah dalle truppe israeliane di
occupazione il 13 aprile scorso, e portato al centro di detenzione del
Russian Compound ('Moscowbiyà). Da allora, Barghouti è sotto interrogatorio
da parte dello "Shin Bet".
Alla luce di questi fatti, la LAW chiede l'immediato rilascio di Marwan
Barghouti e richiede un immediato intervento internazionale che salvaguardi
la sua salute fisica e psicologica.
È un membro del Consiglio Legislativo Palestinese, e pertanto gode
dell'immunità parlamentare.
I metodi applicati dallo "Shin Bet" durante gli interrogatori di Barghouti
sono a tutti gli effetti delle torture e dei maltrattamenti.
La LAW chiede la fine dell'uso sistematico delle torture e dei maltrattamenti.
_____________________________
LAW - Organizzazione Palestinese per il rispetto dei Diritti Umani e
dell'Ambiente, è una ONG finalizzata al rispetto dei Diritti Umani tramite
azioni legali. LAW è affiliata alla Commissione Internazionale dei Giuristi
(ICJ), alla Federazione Internazionale delle Leghe per i Diritti Umani
(FIDH) e all'Organizzazione Mondiale contro la Tortura (OMCT).
LAW - Organizzazione Palestinese per il rispetto dei Diritti Umani e
dell'Ambiente,
PO Box 20873 Gerusalemme
Tel +972 2 5833 530 Fax +972 2 5833 317
email: law@lawsociety.org http://www.lawsociety.org/
Biografia
Marwan Hassib Hussein Barghouti, 41 anni (nato a Ramallah il 6 giugno
1958), è membro del Consiglio Legislativo Palestinese, e segretario di Al
Fatah (Fateh) per la Cisgiordania.
Barghouti ha aderito ad Al Fatah all'età di 15 anni, è laureto in storia e
scienze politiche all'Università di Birzeit, dove ha anche conseguito un
master in relazioni internazionali. Nel 1978 è stato imprigionato per 7
anni nelle carceri israeliane, dove è stato anche torturato.
Era stato eletto come presidente del corpo studentesco all'Università di
Birzeit per tre successivi mandati.
Fu costretto a lasciare la Palestina nel 1987 per la Giordania.
Il suo coinvolgimento nella prima intifada fu come ufficiale di
collegamento degli uffici dell'OLP'ad Amman e Tunisi. È tornato in
Palestina nel 1994 dopo gli accordi di Oslo, nei quali ha creduto. Chiare
minacce su di lui erano state espresse dal coordinatore delle attività
governative israeliane nei Territori Palestinesi Occupati, il General
Maggiore Yaakov Or (vedi Haaretz del 24 ottobre 2000, IDF: Clashes in
territories may run into next year,
http://www2.haaretz.co.il/special/mount-e/d/332548.asp).
2) Firmate
per l'immediato rilascio di Marwan el Bargouthy
http://www.groupinggroups.com/m_elbarghouthy/index.php
Prego fate circolare dopo aver sottoscritto
3) COMITATO INTERNAZIONALE PER LA LIBERAZIONE DI MARWAN BARGHOUTI
Comité International pour la libération de Marwan Barghouti
C/O Cetedim - 21 ter Rue Voltaire .75011- Paris
Fax : 01.46.66.73.45
E-mail: comitebarghouti@hotmail.com
4) SONDAGGIO TRA I PALESTINESI
Dati principali del sondaggio condotto dal 15 al 18 maggio 2002 dal
Palestinian Center for Policy and Survey Research nei Territori Occupati.
Va tenuto conto che i sondaggi sono condotti molto probabilmente da settori
vicini all'Autorità Palestinese: infatti, per esempio, non è mai citato il
Fronte Popolare (che ha circa il 10% dei consensi).
In ogni caso questi numeri qualcosa lo dicono.
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Mercoledì 22 maggio 2002
Campione di 1317 adulti intervistati direttamente in 120 località, con
margine di errore del 3%.
Il 66% sostiene il piano di pace saudita (praticamente la risoluzione 242
dell'Onu: ritiro totale dai confini del '67 in cambio di relazioni dei
paesi arabi con Israele).
Il 54% appoggia la partecipazione dei palestinesi alla "conferenza di pace"
indetta dagli Usa.
Il sostegno agli attacchi armati in Israele scende dal 58% dello scorso
dicembre all'attuale 52%.
Ma l'86% non accetta l'arresto dei militanti che conducono attacchi suicidi
da parte della polizia palestinese, e il 67% (confrontato al 61% di
dicembre) ritiene che la lotta armata sia servita molto più dei negoziati
al raggiungimento dei diritti nazionali palestinesi.
Il 91% sostiene i cambiamenti radicali dell'Autorità Palestinese,
comprendente un 85% di appoggio all'unificazione dei servizi di sicurezza,
il 95% d'accordo con le dimissioni dei ministri, l'83% a sostegno delle
elezioni nei prossimi mesi, e il 92% a favore dell'adozione di una Basic
Law o una Costituzione.
Ma solo il 48% appoggia, e il 43% rifiuta, modifiche nel sistema politico
palestinese nel senso di attribuire il potere ad un primo ministro, e che
il ruolo di presidente diventi solo simbolico.
Una larga maggioranza dell'83% crede che le istituzioni nazionali
palestinesi siano corrotte.
È emersa una larga opposizione agli accordi che hanno portato alla fine
dell'assedio del quartier generale della Sicurezza Preventiva (65%), alla
fine dell'assedio alla Chiesa della Natività (58%), ed alla fine
dell'assedio della Muqatàa (quartier generale di Arafat) a Ramallah (49%).
Valutazioni positive (39%) verso la leadership durante le ultime incursioni
israeliane, verso le forze della sicurezza (40%), i ministri (32%), e le
organizzazioni della società civile (72%).
La popolarità di Arafat è del 35%, rispetto al 36% di dicembre, il 33% di
luglio, ed il 46% del luglio 2000.
Marwan Barghouti è il secondo leader dopo Arafat con il 19% di popolarità,
seguito da Ahmad Yasin (di Hamas) con il 13%, e Haider Abdul Shafi e Sàeb
Erikat (10% ciascuno). Barghouti aveva l'11% lo scorso dicembre.
La popolarità di Fatah è del 32% rispetto al 28% di dicembre, ed il 37% del
luglio 2000. La popolarità dei gruppi islamici rimane stabile allo stesso
25% di dicembre (ma nel luglio 2000 avevano il 17%).
5) PERLE DI SAGGEZZA
Dall'opera del noto studioso statunitense Thomas Cleary, La saggezza del
Profeta - i detti di Maometto, Oscar Mondadori, Milano 1999, che scrive:
"la nostra opera presenta racconti sul Profeta che ne illustrano la
profonda saggezza e l'elevata visione".
Aiuto
Il Profeta disse: "Aiutate ogni vostro fratello, oppresso od oppressore che
sia".
Qualcuno gli domandò: "O Messaggero di Dio, va bene aiutare un fratelllo
oppresso; ma come possiamo aiutarlo se è un oppressore?".
Il profeta rispose: "Fermandolo".
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