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Perugia-Assisi, un successo la marcia per la pace



Successo per la marcia della Pace straordinaria

di Riccardo Bagnato (r.bagnato@vita.it)

12/05/2002 - Vita on line

Sono 70-80mila i partecipanti alla marcia Perugia-Assisi. Marcia 
straordinaria per la Pace in Medio Oriente. Alla Rocca concerto di Bennato 
e Jovanotti

ASSISI – Si è conclusa la marcia della pace straordinaria Perugia-Assisi. 
La Basilica di San Francesco si è presto trasformata in un ritrovo per i 
tanti che questa volta, differentemente dalla scorsa edizione, sono 
riusciti a raggiungere la città umbra, per godersi in serata il concerto di 
Edoardo Bennato e Jovanotti presso la Rocca.
Nella mattinata la marcia era stata aperta da due delegazioni, una 
israeliania tra cui Yossi Katz (parlamento israeliano Partito Laburista), 
Gadi Al Gazi (membro di Taiush) e Ori Rotlevy (capitano riservista delle 
forze di difesa israeliana e fondatore di “Courage to refuse”); e da una 
delegazione palestinese tra cui Isam J. Achel (direttore dell'associazione 
Autorità Palestinese), Amne Badran (direttore centro Gerusalemme per le 
donne), Don Emilie Salato (Patriarcato della Chiesa di Gerusalemme).
Tantissime le associazioni presenti da Emergency alle Acli, Arci, Anpas, 
Agesci. Molte bandiere europee e una giornata che, anticipata in nottata da 
un acquazzone, ha riservato sole, musica e partecipazione.
Durante al conferenza stampa di 12:30 Flavio Lotti, coordinatore della 
Tavola della Pace, organizzatrice della manifestazione, ha sottolineato 
come la coda del corteo fosse ancora a Bastia, "da cui possiamo calcolare 
70-80mila partecipanti. Un numero eccezionale vista e considerata la 
straordinarietà dell'evento". E ha ribadito come "La libertà non si 
conquista con il terrorismo e il terrorismo non si vince con le bombe. E' 
necessario di un intervento della comunità internazionale che eviti però 
una diplomazia a senso unico e che consideri l'occupazione militare la 
causa di un terrorismo della disperazione".
Durante la conferenza gli organizzatori sono stati raggiunti da Moriah 
Shlomot (direttore di Peace Now) e Avshalom Vilan (parlamentare del 
Meretz). Che hanno portato la testimonianza della manifestazione a Tel Aviv 
in cui 100mila persone in piazza Rabin hanno chiesto: la fine 
dell'occupazione nei territori, l'apertura di una discussione sulla 
proposta saudita per ritornare ai confini del ‘67 (con alcuni 
aggiustamenti), e ritiro dei coloni considerando però di provvedere ad 
un'adeguata compensazione.
Il Papa ha inviato un suo appello: «All'odio subentri l'amore, all'offesa 
il perdono». Così pure il capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi: 
«Sostituire alla logica insensata della violenza la logica della trattativa 
per una pace giusta». Una pace giusta. Israele e Palestina, due popoli e 
due Stati. Questi gli slogan. Canzoni dei Nomadi, di Noa, di Nabil, per il 
concerto di chiusura. E le belle parole di Gino Strada, il medico di 
Emergency: «Più c'è violenza in giro, più ha senso parlare di pace».