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Re: aggredita la Morgantini



At 12.54 06/04/02 +0200, you wrote:
>
>Che bel panorama.......
>
>Evenu Shalom aleyem
>
>Jacopo Ninni


Carissimo Jacopo,

finalmente, dopo mesi e mesi di comunicati, appelli, volantini, samizdat e 
foglietti elettronici ritrovo in questa mailing list un racconto di se 
stessi, un confronto, una riflessione "ad alta voce", uno spunto per 
chiacchierare in rete e non solamente parlarsi addosso a colpi di 
comunicati stampa e informazione "fredda". Ti ringrazio per aver riportato 
un po' di calore umano in questa lista e ne approfitto per dirti il mio 
pensiero.

Se il circo dell'informazione e della politica ha deciso che chiunque 
critica la globalizzazione merita l'etichetta di terrorista, purtroppo 
quell'etichetta non ce la togliera' nessuno, o ce la toglieremo di dosso 
solo con molta fatica.

Oggi una nuova etichetta di antisemita attende implacabile chiunque provi a 
ragionare sulle violazioni dei diritti umani che un popolo a cui e' negata 
la sua sovranita' e' costretto a subire da vari anni.

Il problema allora non e' tanto argomentare contro le etichette per 
dimostrare con le armi della ragione che quelle etichette sono immeritate, 
e' come giocare a calcio undici contro due perche' tanto la partita la 
vince sempre chi ha la voce (mediatica) piu' grossa. Il punto e' mettere in 
discussione le regole del gioco e chiederci chi ha deciso che dal punto di 
vista dell'informazione dobbiamo giocare in undici contro due. E' per 
questo che sono profondamente convinto che allo stato attuale delle cose, 
con un settore editoriale e televisivo che vanta il piu' alto tasso di 
concentrazione europea, sia importante discutere di palestina e di 
afghanistan ma sia ancora piu' importante mettere in discussione un sistema 
mediatico di costruzione del consenso che stabilisce per noi l'agenda degli 
argomenti "caldi" e decide per noi quali sono i paesi su cui dobbiamo di 
mese in mese spostare la nostra attenzione. La domanda quindi non e' "che 
diritto hai di definirmi antisemita?" ma "chi ti ha dato il diritto di 
stravolgere tutte le regole del giornalismo cercando e  di mettere sotto i 
piedi la deontologia professionale nel rapporto con i tuoi 
lettori/telespettatori?" e questa domanda la potremmo rivolgere a molti 
brunivespa, gestetner e maurizicostanzi che sono i veri timonieri 
dell'opinione pubblica.

Ciao, e speriamo di aver riaperto un dibattito...

carlo