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Viva la lotta di liberazione del popolo palestinese



VIVA LA LOTTA DI LIBERAZIONE DEL POPOLO PALESTINESE

Il precipitare della situazione in Palestina costituisce una nuova conferma
che la tendenza verso la guerra prodotta dalla crisi economica e politica
mondiale è sempre di meno una tendenza e sempre di più una realtà.
La guerra come risposta alla lotta dei popoli e delle classi oppresse; la
guerra come tentativo di rilancio del profitto dei capitalisti. In Irak
come in Somalia, in Jugoslavia come in Afghanistan, in Palestina come in
tante altre parti del mondo.

I palestinesi non hanno potuto scegliere di non essere oppressi.
Qualcuno ha deciso che la loro terra doveva essere assegnata ad altri e
questi altri hanno deciso che questa terra era troppo poca e ne hanno
occupata ancora. Ed hanno continuato ad occuparne.
Qualcuno ora vorrebbe che i palestinesi accettassero in silenzio ogni
sopruso, ogni violenza, ogni umiliazione. Ma il popolo palestinese ha
deciso di non arrendersi al tentativo israeliano di rubare loro, giorno
dopo giorno, con la terra e l'acqua, la stessa dignità di uomini e donne.

Da Genova alle "torri gemelle", da Enduring Freedom alla Palestina, una
gigantesca montatura è stata creata: la montatura della "guerra al
terrorismo".
Morto con l'Urss un "impero del male" era indispensabile trovarne una nuova
incarnazione verso cui concentrare gli istinti più meschini e gretti della
cultura dominante e da usare come scusa per giustificare ogni malefatta che
era ed è necessario compiere per fronteggiare la crisi economica e politica
all'interno di uno scontro inter-imperialistico che si fa ogni giorno che
passa più diretto.
Ma quello che le junte Bush, Sharon o Berlusconi chiamano terrorismo è la
vera lotta contro il terrorismo.
E' la resistenza di popoli sfruttati sempre meno disposti ad accettare in
silenzio il loro sfruttamento.

Terroristi sono coloro che costringono in nome del profitto milioni di
esseri umani a morire per fame, per malattie, per guerre, per carestie, per
lavoro.... Questi milioni di morti sembrano invisibili, sembra che la loro
sorte sia segnata da un destino crudele, ma ineluttabile.
I bambini africani con la pancia gonfia e gli occhi pieni di disperazione
ci fanno pena.
Sono un colpo nelle nostre pance piene.
Facciamo l'elemosina ai poveri e la beneficenza, ma guai se i poveri o i
"beneficiati" decidono di lottare per la loro liberazione. Diventano subito
terroristi, comunisti, fondamentalisti da annientare.

In Italia milioni di persone si sono mobilitate contro il "terrorismo";
hanno pianto e acceso fiaccole in memoria di un professore pagato per
colpire gli interessi dei lavoratori e soprattutto dei giovani lavoratori.
Ma per un intero popolo sottoposto da decenni ad ogni tipo di sevizie e di
umiliazioni molte fiaccole restano spente.

Anche le nostre fiaccole si accendono e le nostre lacrime scorrono, ma solo
per i nostri coraggiosi, indomabili, fratelli e sorelle di Ramallah, di
Gaza, di Nabuls, di Jenin che lottano per la loro - e dunque anche per la
nostra - liberazione.

Noi faremo la nostra parte. Qui. Ora.

PALESTINA LIBERA. INTIFADA FINO ALLA VITTORIA.

Viareggio 6 aprile 2001

Laboratorio Marxista
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