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Da "La Stampa" del 28/02.
Gli americani a caccia di Al Qaeda in Georgia
Accordo con Shevardnadze, Mosca protesta
28 febbraio 2002
di Maurizio Molinari
corrispondente da NEW YORK
La nuova frontiera della guerra degli Stati Uniti al terrorismo è
nella Gola di Pankisi, impervia regione della Georgia ai confini con
la Russia dove la guerriglia cecena del comandante integralista Basaev
ha i propri santuari. L'accordo raggiunto fra Washington e Tbilisi
prevede l'invio di truppe speciali ed elicotteri americani «UH-1H
Huey» per addestrare e sostenere i militari georgiani nelle operazioni
anti-terrorismo. Si tratta di uno schema simile a quello che ha già
portato all'invio di truppe Usa nelle Filippine contro i guerriglieri
di Abu Sayyaf, di istruttori militari in Afghanistan per addestrare il
nuovo esercito di Hamid Karzai e di consiglieri d'intelligence nello
Yemen per dare la caccia alle cellule di Osama bin Laden lungo il
confine con l'Arabia Saudita. Le indiscrezioni trapelate sull'invio di
consiglieri anche nell'Iraq del Nord a fianco dei peshmerga curdi che
combattono il regime di Saddam Hussein sono state smentite dal
Pentagono con formule di rito.
«In ogni luogo in cui è presente un'influenza di Al Qaeda l'America
aiuterà il paese in questione a estirparla e a consegnare i terroristi
alla giustizia», ha detto il presidente George Bush commentando
l'apertura del nuovo fronte nel Caucaso. E' la prima volta che la Casa
Bianca parla di una presenza diretta di Al Qaeda a fianco dei
guerriglieri in Cecenia e che invia forze militari nel territorio di
una Repubblica dell'ex Urss. Il moltiplicarsi delle operazioni di
«assistenza a terzi nella guerra al terrorismo» inquieta i leader
democratici del Congresso, che temono «impegni infiniti» e avvertono
che «nessun assegno in bianco» verrà dato alla Casa Bianca.
Ma il Pentagono replica con il generale dei marines Peter Pace,
vicecapo di Stato Maggiore: per ora verranno inviati solo sette
consiglieri militari e dieci elicotteri disarmati e «non è previsto»
un coinvolgimento diretto dei soldati americani in battaglia. Tbilisi
conferma: «I soldati americani verranno solo per addestrare la nostra
Forza di reazione rapida», ha dichiarato Shorena Esakiya, portavoce
del ministero della Difesa. Consultazioni sono in corso fra i due
paesi per definire i dettagli delle missione Usa, che comporterà nei
prossimi mesi al massimo l'impiego di duecentocinquanta uomini delle
truppe speciali e verrà affidata a Otar Shalikashvili, assistente del
Segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld. La piccola e impenetrabile
regione della Gola di Pankisi è stata negli ultimi mesi oggetto di
ripetuti attriti fra Tbilisi e Mosca: i russi hanno bombardato dal
cielo le retrovie della guerriglia attiva in Cecenia, e i georgiani
hanno denunciato sconfinamenti territoriali non autorizzati. Il
presidente georgiano, Eduard Shevardnadze, ha rifiutato di collaborare
con il Cremlino contro la guerriglia cecena ma adesso accetta di avere
come partner gli Stati Uniti.
La reazione di Mosca non si è fatta attendere. Prima il portavoce del
governo, Aleksiei Volin, ha commentato con favore, sottolineando che
«la decisione americana prova che nel Caucaso del Nord si trova una
delle maggiori basi del terrorismo internazionale la cui centrale è in
Cecenia». Poi però è stato il ministro degli Esteri russo, Igor
Ivanov, a rettificare il tiro, esprimendo una dura critica: «L'arrivo
dei consiglieri americani in Georgia può aggravare ulteriormente una
situazione già molto complicata». Washington ha risposto con
prudenza
alle contraddittorie reazioni di Mosca, mostrandosi consapevole dei
delicati equilibri interni russi: «Collaboriamo strettamente con la
Russia, la capacità della Georgia di lottare contro il terrorismo
giova anche a gli interessi di Mosca».
Ti ricordi delle preoccupazioni che la Cecenia diventasse una merce
di
scambio tra USA e Russia? E la parte sull'Afghanistan...non ti sembra
di averla già letta, diciamo vent'anni fa, al tempo dell'invasione
sovietica e poi 10 anni fa prima dell'insediamento dei talebani? E
quella sull'Iraq? "Consiglieri", dice....
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