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Appello alla Convezione sul Futuro dell'Unione
Cari amici,
dal 28 febbraio la convenzione europea sul Futuro dell'Unione
inizia i propri lavori "costituenti".
E' necessario che i cittadini diventino parte attiva
del processo di costruzione di una Europa di pace e per la pace
e che facciano sentire la propria voce alla convenzione.
Nella Dichiarazione di Schumann, del 9 maggio 1950, si propone la creazione
della Comunità Europea, come primo passo verso la Federazione europea, per
"salvaguardare la pace mondiale dai pericoli che la minacciano".
Il Movimento Federalista Europeo vuole che la nuova Europa sia fondata sul
"Diritto alla Pace", sul rifiuto della guerra come strumento di risoluzione
dei conflitti tra Stati, e sull'impegno a una riforma democratica dell'Onu,
con la creazione di un Parlamento mondiale, affinché tutti i popoli del
Pianeta, indipendentemente dalla loro forza economica o militare, possano
partecipare su un piede di parità alla gestione della politica mondiale.
Il MFE vuole che, nel contesto di un servizio civile europeo, come aveva
proposto Alexander Langer, sia istituito un "esercito popolare europeo della
pace", composto da giovani europei che intendono affrontare i drammi dell'
umanità con i metodi della cooperazione e della solidarietà.
Per tutti questi motivi il MFE chiede a tutte le organizzazioni
pacifiste, ambientaliste, sociali di sottoscrivere il seguente
appello per una costituzione federale europea
da far pervenire ai membri della convenzione europea.
Le adesioni vanno comunicate al seguente indirizzo di posta elettronica:
mfe@mfe.it indicando come oggetto: "Adesione appello convenzione"
(o via posta normale a: MFE Via Porta Pertusi, 27100 Pavia).
Vi ricordo che il 28 febbraio ci sarà un presidio a Bruxelles
davanti al Parlamento Europeo dalle 15 alle 16.
Chi volesse partecipare dall'Italia è pregato di contattare:
- per Torino, Giovanni Biava 348.5504382;
- per Pisa, Lara Bianchi 347.7189010;
- per Firenze, Stefano Castagnoli 055.608965.
Nicola Vallinoto,
dir. naz. MFE
_____________
APPELLO ALLA CONVENZIONE
SUL FUTURO DELL'UNIONE EUROPEA
PER UNA COSTITUZIONE FEDERALE EUROPEA
In Europa e nel mondo, la sicurezza, la libertà, il benessere e la pace sono
in pericolo. L'ordine internazionale costruito dopo la seconda guerra
mondiale non consente di affrontare le sfide del XXI secolo: i conflitti
etnici, il terrorismo, l'intolleranza, la proliferazione degli armamenti,
l'instabilità finanziaria, le tensioni fra paesi ricchi e poveri, la
distruzione sistematica dell'ambiente.
Noi non ci rassegniamo al declino cui la storia ci condannerà se resteremo
divisi. L'Europa deve assumersi le sue responsabilità. All'Unione monetaria
deve accompagnarsi la realizzazione di una Unione politica, economica e
sociale. L'Unione europea deve divenire una vera Federazione di Stati e di
cittadini, che coinvolga progressivamente l'intero continente.
Noi cittadini europei chiediamo perciò alla Convenzione le seguenti riforme
indispensabili per rendere l'Unione democratica e capace di agire
efficacemente:
1. elaborare un progetto unico di Costituzione federale europea che
incorpori la Carta dei Diritti fondamentali dell'Unione europea;
2. sottoporre tutta la legislazione dell'Unione e il bilancio alla
codecisione del Parlamento europeo e del Consiglio, che vota a maggioranza;
3. trasformare la Commissione europea in un "Governo dell'Unione"
legittimato democraticamente dall'elezione del suo Presidente da parte del
Parlamento europeo, subito dopo le elezioni europee;
4. estendere il metodo e gli strumenti comunitari all'insieme delle
politiche dell'Unione, compresa la politica estera, di sicurezza e di
difesa comune, e attribuire all'Unione europea adeguate risorse finanziarie
proprie;
5. abolire il diritto di veto sia nella Convenzione sia nella procedura di
adozione e di revisione della Costituzione federale europea.
Noi cittadini europei invitiamo tutti i membri della Convenzione, il
Parlamento europeo, la Commissione europea, tutti i membri dei Parlamenti e
dei Governi dell'Unione europea e dei paesi candidati a sostenere queste
richieste.