Appello
Urgente
Lunedì 14 Gennaio 2002 si
terrà nello Stato del Sokoto, Nigeria nord-occidentale, la
seduta d'appello sul caso Safya Husseini, la donna nigeriana di
33 anni condannata in primo grado alla lapidazione con l'accusa di
adulterio.
La tesi della difesa si baserà sia sul fatto che si é
trattato di violenza carnale sia sul fatto che in ogni caso il reato sarebbe
stato compiuto prima dell'introduzione della
sharia (la legge islamica di 1400 anni fa). La situazione generale in Nigeria è
gravissima: nel paese c'è di fatto un conflitto doloroso e sanguinoso tra
le due comunità cristiana e musulmana, con decine e molte volte anche
di centinaia di morti. Il ministro della giustizia che ha difeso Safya e
promesso che non avrebbe permesso l'esecuzione della donna, è stato assassinato
a casa sua il 23 Dicembre 2001. L'8 Gennaio 2002, il segretario particolare del
presidente dell'Alta Corte Federale Nigeriana è stato assassinato, per strada
nella capitale Abuja, con una pugnalata alla schiena. Anche lui si era distinto
nella difesa di Safya ed aveva preso posizioni contro l'applicazione della
Sharia.
E' in questo clima che si riunirà una corte
islamica dello Stato del Sokoto per emettere una sentenza sul caso. Urge una
forte azione internazionale sulle autorità federali per incoraggiarle ad
agire.
Il collega Ettore Masina raccomanda
di:
scrivere SUBITO, e fare scrivere, nuovi
appelli in favore di Safiya mandandoli questa volta per e-mail, data la ristrettezza dei tempi al seguente indirizzo http:www.nigerianmission.org/_vti_bin/shtml.dll/feedback.htm/ Per chi è poco pratico di Internet e/o non conosce
l'inglese, spiego:
sulla pagina troverete la scritta What kind of comment woud you like to send? Selezionate SUGGESTION What about us do you etc: In OTHER scrivete Safiya Hussaini Nel riquadro successivo scrivete WE WANT SAFIYA HUSSAINI ALIVE! Completate con i vostri dati e spedite. Si può anche scrivere all'Alto Commissario delle
Nazioni
Unite per i diritti umani, Ireneo Nambaka: L'indirizzo è Inambaka.hchr@unog.ch La grande mobilitazione per Safya, che ha appassionato
milioni di persone in tutto il mondo, non deve fermarsi adesso che c'è il
maggior bisogno di azione.
Nessuna rassegnazione, ce la possiamo
fare.
Cordiali saluti.
Farid Adly
direttore ANBAMED, notizie dal
Mediterraneo
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