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R: "Veterans for peace": appello mondiale parte da Usa, Giappone e Italia
cari amici, siamo nella lista di peacelink e percio' abbiamo gia' i vostri
messaggi su un altro indirizzo:mpreggi@racine.ra.it, percio' non inviate
piu' su questo indirizzo. Grazie e buon Natale
Pia Reggi
-----Messaggio Originale-----
Da: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti@peacelink.it>
A: <pck-pace@peacelink.it>; <pck-pcknews@peacelink.it>
Cc: <pck-taranto@peacelink.it>; <ramalkandy@iol.it>; "carlo Gubitosa"
<c.gubitosa@peacelink.it>; <francesco@href.org>
Data invio: venerd́ 9 novembre 2001 17.06
Oggetto: "Veterans for peace": appello mondiale parte da Usa, Giappone e
Italia
> PeaceLink lancia assieme alla Global PeaceCampaign giapponese e al
> Movimento "Veterans for Peace" questo appello mondiale di Woody Powell,
> ex-combattente americano nella guerra di Corea.
>
>
>
> LA MIGLIOR DIFESA
>
> di Woody Powell del Movimento "Veterans for Peace"
>
> Cari amici italiani,
> come potete immaginare facilmente, gli attacchi al World Trade Center di
> New York e al Pentagono a Washington sono stati gli atti criminali piu'
> atroci mai perpetrati nel mio paese. Soffro per le persone morte e insieme
> a quelle sopravvissute, tra le quali un caro cugino.
> Avendo anch'io provato gli stessi stati d'animo nella guerra in Corea,
> capisco e condivido i sentimenti d'incredulita', sgomento, paura, angoscia
> e rabbia che ci colgono in situazioni come questa. Nel mio caso, dopo la
> rabbia, pero' -grazie a Dio!- e' tornato l'equilibrio. Dobbiamo essere
> equilibrati mentalmente per affrontare in maniera efficace il terrorismo e
> sconfiggerelo. Tutto cio' sara' a nostro vantaggio giacche' i terroristi
> sono ancora rimasti legati alla rabbia, rinchiusi dentro il rigido
pensiero
> del fondamentalismo.
> Credo che sia un obbligo del nostro governo combattere il terrorismo in
> modo che non si riproducano le condizioni che lo hanno generato. Cio'
> significa, tra le altre cose, conoscere quali sono queste condizioni e
come
> sono nate. Significa capire i terroristi. Conoscere il proprio nemico.
> Ogni volta che illustro questo punto mi si accusa di giustificare l'atto
in
> se'. Lasciatemi dire categoricamente che capire il motivo dell'attacco non
> significa giustificarlo. Cio' semmai ci offre un indizio su come agire per
> un reale contributo alla sicurezza nazionale e mondiale.
> ORA CHE STIAMO BOMBARDANDO L'AFGHANISTAN, le necessita' si fanno piu'
> urgenti. Ci sono milioni di Afghani che stanno per morire di fame e di
> freddo perche' gli aiuti, a causa delle bombe, non riescono a
raggiungerli.
> Credo che dovremmo FERMARE I BOMBARDAMENTI e rivolgere la nostra
attenzione
> alla soluzione di questo disastro umanitario. Le nostre considerevoli
> risorse dovrebbero essere utilizzate per alleviare le sofferenze umane e
> non per crearne di ulteriori.
> Non credo che dovremmo intervenire con operazioni di terra perche' cio'
> porterebbe la regione ad affrontare un conflitto a lungo termine senza la
> speranza di un'eventuale stabilita'. Dovremmo ritirarci, mandar giu' il
> nostro orgoglio e la nostra sete di vendetta ed intraprendere il piu'
> difficile tragitto dello sviluppo del dialogo con i nostri opponenti. In
> altre parole, PRATICARE LA DIPLOMAZIA.
> Se non ce la facciamo da soli dovremmo invitare una terza parte al tavolo
> delle trattative e partecipare ad un procedimento che non sara' solo sotto
> il nostro controllo. E difficile per l'America pensare in questo modo.
> Parte di questo processo dovrebbe includere la consegna alla giustizia dei
> criminali che ci hanno attaccato. Vorrei che le Nazioni Unite fossero
messe
> in condizioni di portare a termine questo compito. Sarebbe auspicabile un
> processo effettuato da un tribunale internazionale.
> E POI DOPO?
> Qualunque piano dovrebbe includere uno studio serio sulle nostre relazioni
> con le popolazioni del mondo, e non solo con i loro governi, spesso
> improvvisati e impopolari. La convivenza reciproca richiede di trovare il
> giusto sistema per diventare i vicini di casa migliori.
> Ci sono motivi per cui la maggior parte del mondo ci vede come sfruttatori
> opportunistici di risorse vitali, piuttosto che come commercianti
> all'interno di un mercato libero. Dobbiamo capire questi
> motivi. Dobbiamo cambiare le nostre percezioni non attraverso delle
> relazioni pubbliche false ma con un atteggiamento nuovo e una politica di
> reciproca negoziazione.
> COSA STANNO FACENDO I VETERANI PER LA PACE?
> I nostri membri sono impegnati in tutta l'America portando avanti
programmi
> educativi che permettano alla gente di esaminare la politica pubblica in
> maniera critica, scrivendo editoriali, parlando agli studenti o ad ogni
> gruppo che ci ascolti, cercando insieme con loro la risposta a domande
> come: "Perche non si fidano dell'America ed hanno paura? ". All'estero, in
> collaborazione con delle persone del posto, eseguiamo dei progetti per
> alleviare i danni causati dalle guerre. In Irak, per esempio,
> abbiamo ripristinato il sistema d'acqua potabile per 60.000 abitanti.
> Stiamo facendo ricerche, conferenze, cercando il modo migliore per guidare
> la nostra democrazia a migliorare la sicurezza mondiale; stiamo lavorando
> per un tempo in cui il terrorismo non sara' piu' considerato come la
scelta
> finale dei senza speranza.
>
> ---
> CONTRIBUTO ALLA PACE MONDIALE D'UN "VETERANO PER LA PACE"
> www.veteransforpeace.org
> Questa lettera e' stata scritta da Woody Powell, ex-combattente americano
> nella guerra di Corea e Presidente del Movimento "Veterani per la pace",
> fondato negli USA nel 1985 per promuovere risposte non-violente ai
problemi
> mondiali e per abolire la guerra come strumento della plolitica
> internazionale. "Veterani per la pace" e' un'ONG (Organizzazione Non
> Governativa) rappresentata alle Nazioni Unite.
> Questa lettera e' diffusa dalla Global Peace Campaign (www.peace2001.org),
> un movimento nato in Giappone, il 15 di settembre, quattro giorni dopo la
> tragedia USA e dal movimento italiano PeaceLink (www.peacelink.it).
> Tra le iniziative promosse dalla Global Peace Campaign, proprio in questi
> giorni, si sta istituendo un premio per la pace, il "Global Peacemaker
> Award", per coloro che si adoperano, sia con le idee sia con i fatti, per
> l'eliminazione del terrorismo e della guerra nel mondo. Per ulteriori
> informazioni, vedere: www.bestgame.org