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Fw: APPELLO - Di fronte all'ingiustizia e al controllo sociale






----- Original Message -----
From: "Enrico H. Mandelstam" <enrico@mandelstam99.freeserve.co.uk>
To: <enrico@mandelstam99.freeserve.co.uk>
Sent: Monday, December 03, 2001 2:27 PM
Subject: APPELLO - Di fronte all'ingiustizia e al controllo sociale


 Di fronte all'ingiustizia e al controllo sociale
 Ribellarsi e giusto
 Disobbedire è un dovere
Agire è necessario!

 Dopo l'11 settembre 2001, l'instaurazione dello stato d'emergenza
 antiterrorista su scala planetaria è servita da pretesto per il
 rafforzamento del controllo sociale e per la creazione d'un pesante
arsenale
 repressivo che mira all'intimidazione e alla dissuasione d'ogni attività
 politica e sociale non allineata. L'adozione d'un largo ventaglio di misure
 che estendono i poteri giudiziari e di polizia mette radicalmente in causa
 le già deboli garanzie previste in un normale "Stato di diritto".
 Questa accelerazione nell'instaurazione di leggi d'eccezione rende di fatto
 obsoleti alcuni dei principi enunciati nelle differenti dichiarazioni dei
 "diritti umani".
 Questi nuovi dispositivi legislativi e giudiziari che calpestano ogni
criterio e regola del pensiero giuridico positivo - dalla presunzione
 d'innocenza alla non retroattività delle leggi e dei decreti - concerne la
 vita quotidiana d'ognuno di noi, in modo particolare nelle periferie
urbane,
 nei quartieri popolari, nei luoghi di lavoro e negli spazi pubblici.
 In Francia, sotto il nome di Legge per la sicurezza quotidiana (LSQ), il
 governo ha fatto votare precipitosamente, senza discussione parlamentare,
un
 testo che riprende le norme più repressive di progetti legislativi previsti
 da lunga data (come, per esempio, le misure originariamente contenute nella
 Legge sulla società d'informazione, LSI) che manifestamente nulla hanno a
che vedere con il preteso "pericolo terrorista" .
 Vengono sanzionate in modo particolare tutte quelle forme di contestazione
 politica, nonché le situazioni sociali considerate "a rischio" (le lotte
 degli immigrati senza documenti, i senza casa, i disoccupati, i raves, la
 tossicodipendenza, la prostituzione, etc.)
 La soppressione delle frontiere interne dell'Unione europea è accompagnata
 dalla realizzazione in parallelo di un sistema di sorveglianza unificato
 (Sistema d'informazione Schengen, SIS). Questa banca dati è al centro
 dell'attuale politica di sorveglianza rinforzata sul territorio e di
 gestione dei flussi migratori. In questo modo, ogni pattuglia di polizia
 costituisce di fatto un "posto di frontiera", e la consultazione dello
 schedario SIS diviene il punto di partenza potenziale d'un possibile
 arresto, d'una procedura d'estradizione o d'espulsione .
 Questa vera e propria guerra giudiziaria conduce a una penalizzazione della
 sfera pubblica e privata:
 - Per un verso con l'emancipazione delle forze di polizia dal controllo
 previsto in passato da alcune procedure. Esempio: la possibilità
 d'intrusioni in locali associativi o domicili privati senza il necessario
mandato della procura.
 - Dall'altro attraverso la crescente attribuzione al giudiziario, e in modo
 particolare alla giustizia penale, di nuove competenze nella regolazione
 delle controversie sociali e amministrative. Si veda la trasformazione
 dell'infrazione amministrativa in delitto penale. Esempio :nel metro, dopo
 la decima infrazione constatata, un individuo incorre in un ammenda di 7500
 Euro e sei mesi di reclusione. Questa norma criminalizza la frode dovuta
 alla precarietà nonché la rivendicazione della gratuità dei trasporti.
 - L'intensificazione dei mezzi di controllo, esempio: la verificazione del
 titolo di trasporto si trasforma di fatto in un controllo d'identità. I
 trasporti pubblici diventano dei luoghi di controllo sociale intenso e
sistematico col chiaro intento di scovare clandestini e reprimere
 comportamenti fuori norma. Dopo l'introduzione del piano Vigipirate
 rinforzato si è constatato un aumento del 40% degli internamenti nei centri
 di retenzione amministrativa e la triplicazione della video sorveglianza
nei
 locali pubblici.
 - La schedatura sistematica delle popolazioni definite come "defavorizzate"
 (schedario europeo EURODAC sugli immigrati e rifugiati in attesa d'asilo).
 - La legalizzazione dell'intrusione nella sfera personale, intima. Esempio:
 con le norme previste in diversi paesi sul controllo della comunicazione,
le
 società d'accesso ad Internet sono obbligate a conservare le tracce di ogni
connessione dei loro clienti per almeno un anno. Grazie a questo sistema di
 spionaggio di massa ogni cittadino è alla merce delle forze di polizia e
 degli, agenti amministrativi.
 Questi nuovi dispositivi autorizzano una criminalizzazione preventiva delle
lotte sociali le più diverse, dei movimento d'opposizione alla
 mondializzazione capitalista e neoliberale, a ogni pratica collettiva e
 individuale di contestazione.
 Non vengono più semplicemente considerati illegali, ma qualificati come
 "atti di terrorismo", i comportamenti seguenti:
 - L'occupazione di luoghi pubblici o gli eventuali danni provocati ai beni
e
 ai trasporti pubblici.
 - L'interruzione nell'erogazione di beni e servizi pubblici (acqua,
 elettricità, mezzi di trasporto, ecc.).
 - Le eventuali incursioni nei sistemi d'informazione (hackers, virtualisti,
 reti indipendenti).
 + La costituzione dello spazio giudiziario europeo senza alcun fondamento
 costituzionale sulla base della mutua riconoscenza delle sentenze e degli
 atti di giustizia.
 + La creazione del mandato d'arresto europeo sulla base del quale è
 possibile consegnare a la giustizia di un altro paese membro delle persone
 residenti o con cittadinanza senza le garanzie di tutela previste
 dall'anziana procedura d'estradizione.

 Donni e uomini, militanti, cittadini, partecipanti ai movimenti sociali o
 no, siamo tutti potenziali obiettivi di queste leggi liberticide.
Per questo vi invitiamo a ritrovarci per un primo FORUM DELLA
 INSOBURDINAZIONE e DELLA DISOBBEDIENZA SOCIALE, per creare insieme una
 dinamica di lotta e d'azione contro la macchina repressiva :

 Domenica 9 dicembre 2001 alle 18h
 CICP, 21 ter rue Voltaire, 75011 Parigi
Metro : Nation ou Boulet-Montreuil