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Fw: APPELLO - Di fronte all'ingiustizia e al controllo sociale
- To: <pck-pace@peacelink.it>
- Subject: Fw: APPELLO - Di fronte all'ingiustizia e al controllo sociale
- From: "Nello Margiotta" <animarg@tin.it>
- Date: Mon, 3 Dec 2001 19:13:38 +0100
----- Original Message -----
From: "Enrico H. Mandelstam" <enrico@mandelstam99.freeserve.co.uk>
To: <enrico@mandelstam99.freeserve.co.uk>
Sent: Monday, December 03, 2001 2:27 PM
Subject: APPELLO - Di fronte all'ingiustizia e al controllo sociale
Di fronte all'ingiustizia e al controllo sociale
Ribellarsi e giusto
Disobbedire è un dovere
Agire è necessario!
Dopo l'11 settembre 2001, l'instaurazione dello stato d'emergenza
antiterrorista su scala planetaria è servita da pretesto per il
rafforzamento del controllo sociale e per la creazione d'un pesante
arsenale
repressivo che mira all'intimidazione e alla dissuasione d'ogni attività
politica e sociale non allineata. L'adozione d'un largo ventaglio di misure
che estendono i poteri giudiziari e di polizia mette radicalmente in causa
le già deboli garanzie previste in un normale "Stato di diritto".
Questa accelerazione nell'instaurazione di leggi d'eccezione rende di fatto
obsoleti alcuni dei principi enunciati nelle differenti dichiarazioni dei
"diritti umani".
Questi nuovi dispositivi legislativi e giudiziari che calpestano ogni
criterio e regola del pensiero giuridico positivo - dalla presunzione
d'innocenza alla non retroattività delle leggi e dei decreti - concerne la
vita quotidiana d'ognuno di noi, in modo particolare nelle periferie
urbane,
nei quartieri popolari, nei luoghi di lavoro e negli spazi pubblici.
In Francia, sotto il nome di Legge per la sicurezza quotidiana (LSQ), il
governo ha fatto votare precipitosamente, senza discussione parlamentare,
un
testo che riprende le norme più repressive di progetti legislativi previsti
da lunga data (come, per esempio, le misure originariamente contenute nella
Legge sulla società d'informazione, LSI) che manifestamente nulla hanno a
che vedere con il preteso "pericolo terrorista" .
Vengono sanzionate in modo particolare tutte quelle forme di contestazione
politica, nonché le situazioni sociali considerate "a rischio" (le lotte
degli immigrati senza documenti, i senza casa, i disoccupati, i raves, la
tossicodipendenza, la prostituzione, etc.)
La soppressione delle frontiere interne dell'Unione europea è accompagnata
dalla realizzazione in parallelo di un sistema di sorveglianza unificato
(Sistema d'informazione Schengen, SIS). Questa banca dati è al centro
dell'attuale politica di sorveglianza rinforzata sul territorio e di
gestione dei flussi migratori. In questo modo, ogni pattuglia di polizia
costituisce di fatto un "posto di frontiera", e la consultazione dello
schedario SIS diviene il punto di partenza potenziale d'un possibile
arresto, d'una procedura d'estradizione o d'espulsione .
Questa vera e propria guerra giudiziaria conduce a una penalizzazione della
sfera pubblica e privata:
- Per un verso con l'emancipazione delle forze di polizia dal controllo
previsto in passato da alcune procedure. Esempio: la possibilità
d'intrusioni in locali associativi o domicili privati senza il necessario
mandato della procura.
- Dall'altro attraverso la crescente attribuzione al giudiziario, e in modo
particolare alla giustizia penale, di nuove competenze nella regolazione
delle controversie sociali e amministrative. Si veda la trasformazione
dell'infrazione amministrativa in delitto penale. Esempio :nel metro, dopo
la decima infrazione constatata, un individuo incorre in un ammenda di 7500
Euro e sei mesi di reclusione. Questa norma criminalizza la frode dovuta
alla precarietà nonché la rivendicazione della gratuità dei trasporti.
- L'intensificazione dei mezzi di controllo, esempio: la verificazione del
titolo di trasporto si trasforma di fatto in un controllo d'identità. I
trasporti pubblici diventano dei luoghi di controllo sociale intenso e
sistematico col chiaro intento di scovare clandestini e reprimere
comportamenti fuori norma. Dopo l'introduzione del piano Vigipirate
rinforzato si è constatato un aumento del 40% degli internamenti nei centri
di retenzione amministrativa e la triplicazione della video sorveglianza
nei
locali pubblici.
- La schedatura sistematica delle popolazioni definite come "defavorizzate"
(schedario europeo EURODAC sugli immigrati e rifugiati in attesa d'asilo).
- La legalizzazione dell'intrusione nella sfera personale, intima. Esempio:
con le norme previste in diversi paesi sul controllo della comunicazione,
le
società d'accesso ad Internet sono obbligate a conservare le tracce di ogni
connessione dei loro clienti per almeno un anno. Grazie a questo sistema di
spionaggio di massa ogni cittadino è alla merce delle forze di polizia e
degli, agenti amministrativi.
Questi nuovi dispositivi autorizzano una criminalizzazione preventiva delle
lotte sociali le più diverse, dei movimento d'opposizione alla
mondializzazione capitalista e neoliberale, a ogni pratica collettiva e
individuale di contestazione.
Non vengono più semplicemente considerati illegali, ma qualificati come
"atti di terrorismo", i comportamenti seguenti:
- L'occupazione di luoghi pubblici o gli eventuali danni provocati ai beni
e
ai trasporti pubblici.
- L'interruzione nell'erogazione di beni e servizi pubblici (acqua,
elettricità, mezzi di trasporto, ecc.).
- Le eventuali incursioni nei sistemi d'informazione (hackers, virtualisti,
reti indipendenti).
+ La costituzione dello spazio giudiziario europeo senza alcun fondamento
costituzionale sulla base della mutua riconoscenza delle sentenze e degli
atti di giustizia.
+ La creazione del mandato d'arresto europeo sulla base del quale è
possibile consegnare a la giustizia di un altro paese membro delle persone
residenti o con cittadinanza senza le garanzie di tutela previste
dall'anziana procedura d'estradizione.
Donni e uomini, militanti, cittadini, partecipanti ai movimenti sociali o
no, siamo tutti potenziali obiettivi di queste leggi liberticide.
Per questo vi invitiamo a ritrovarci per un primo FORUM DELLA
INSOBURDINAZIONE e DELLA DISOBBEDIENZA SOCIALE, per creare insieme una
dinamica di lotta e d'azione contro la macchina repressiva :
Domenica 9 dicembre 2001 alle 18h
CICP, 21 ter rue Voltaire, 75011 Parigi
Metro : Nation ou Boulet-Montreuil