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sondaggio: il 54,9% dei tarantini è contro la partecipazione italiana alla guerra
COMUNICATO DI PEACELINK
A Taranto è stato realizzato un sondaggio d'opinione ponendo la seguente
domanda: "L'Italia parteciperà alla guerra: lei è d'accordo?"
I risultati sono stati fino ad ora i seguenti: il 45,1% degli intervistati
ha risposto di essere d'accordo con la partecipazione italiana alla guerra
e il 54,9% ha invece risposto di non essere d'accordo.
Questo sondaggio di opinione è stato realizzato con le metodiche di
imparzialità e di attendibilità scientifica richieste dai "manuali" di
metodologia di ricerca sociale (1).
Il sondaggio ha preso in considerazione uomini e donne di ogni età e di
ogni quartiere di Taranto e provincia. Il sondaggio è ancora in corso e
stanno affluendo altri dati tramite messaggi SMS dei rilevatori. Il
sondaggio proseguirà domenica al momento della partenza delle navi italiane
da Taranto, verificando l'opinione di cittadini non schierati in alcuna
manifestazione. Pertanto il sondaggio si svolgerà lontano dal Lungomare,
luogo in cui si svolgerà la manifestaziuone pacifista. Questo sondaggio
monitorerà il "clima" che si respira in città e il livello di consenso che
fa da supporto fra la gente a questa missione militare. Operativamente
domenica il sondaggio si svolgerà facendo confluire in un centro di
raccolta dati - tramite messaggi SMS via cellulare - i nuovi risultati. Non
è escluso che l'evolversi degli eventi e la particolare "emozione" che si
creerà con la partenza dei militari italiani possa modificare il risultato
finale del sondaggio e PeaceLink fornirà in tempo reale - tramite Primavera
Radio e ai giornalisti presenti - i risultati di questa sorta di
"referendum" in tempo reale, qualunque sia l'esito, sia che si evolva in
senso favorevole alla missione militare sia che accentui percentualmente la
contrarietà dell'opinione pubblica che attualmente prevale a Taranto.
A tal fine PeaceLink collocherà a partire dalle ore 10.30 nella rotonda del
Lungomare un gazebo con il Centro Stampa per informare i giornalisti.
Alessandro Marescotti - Presidente di PeaceLink
(1) METODOLOGIA DEL SONDAGGIO. I rilevatori del sondaggio sono venti
studenti non schierati in alcuna manifestazione al fine di distinguere gli
esecutori del sondaggio dai fruitori; i rilevatori pongono la domanda con
criteri di rispetto della privacy (la risposta è raccolta in forma scritta
su un foglietto e lo spoglio avviene in un secondo momento) e senza
influenzare le risposte. La dimensione del campione esaminato è fino ad ora
di 455 intervistati e - nella distribuzione statistica sulla curva di Gauss
- offre criteri di affidabilità matematica essendo estremamente limitato lo
scarto quadratico medio in relazione ad una risposta che prevede solo due
opzioni ("sì" e "no"). La prossima modificazione dei risultati non sarà
pertanto influenzata dall'estensione della dimensione del campione ma
dall'evolversi degli eventi e quindi dal modificarsi dell'opinione pubblica
in relazione ad essi.
Elemento cruciale di ogni sondaggio può essere - secondo i "manuali" di
metodologia della ricerca sociale - la "tendenziosità" della domanda. Ci si
è posti il problema se da domanda "L'Italia parteciperà alla guerra: lei è
d'accordo?" fosse tendenziosa o no. Il "riferimento di verità" della
domanda poggia sulla dichiarazione del ministro della Difesa Martino che ha
dichiarato in occasione del "sì" del Parlamento alla missione italiana:
"Nessuno si illude che la guerra al terrorismo possa essere breve,
incruenta, limitata (...) Si tratta di una lotta alla quale non ci possiamo
e non ci vogliamo sottrarre" (ANSA 7/11/2001 ore 11:42) Pertanto si è
ritenuto che la domanda rispecchiasse un elemento di verità oggettivo e non
si configurasse come tendente ad influenzare la risposta.