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CAMPAGNA A SOSTEGNO DEI DIRITTI POLITICI DELLE DONNE AFGHANE
Vi mandiamo il testo di una Campagna a sostegno della partecipazione delle
donne afghane ai negoziati politici in Afghanistan. La campagna è promossa
dalla Associazione Testarda con il sostegno di Mujeres en Red.
In pochi giorni abbiamo raccolto circa 500 adesioni, da partiti,
associazioni, università, dalla Spagna, Latinoamerica, USA, Europa...
Vogliamo che le firme siano uno strumento di pressione sull'ONU e sulla
comunità internazionale perchè accolgano la richiesta delle associazioni
delle donne afghane di partecipare a pieno titolo alle trattative per il
futuro governo.
In questo momento in cui sono in gioco le sorti politiche dell'Afghanistan
ma anche e quelle delle nostre democrazie e dei nostri diritti, ci sembra
urgente far sentire la nostra voce.
Vi preghiamo di aderire a questa campagna e diffonderla il più possibile.
Vi mandiamo il testo in 4 lingue.
Si firma on line, cliccando su http://www.petitiononline.com/AFGWOMEN/
Con lo stesso sistema è possibile vedere le adesioni. Non sono tutte.
Stiamo ancora lavorando per inserirle.
Grazie per la vostra attenzione
Associazione Testarda
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WOMENforWOMEN
donne contro i fondamentalismi
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CAMPAGNA PER I DIRITTI CIVILI E POLITICI DELLE DONNE AFGHANE
La lotta per i nostri diritti e la nostra democrazia passa oggi per
l'appoggio e il sostegno alla lotta delle donne afghane.
Per anni, le loro associazioni, e RAWA in particolare, hanno fornito
documenti, prove, testimonianze ed analisi sulla situazione
dell'Afghanistan . Insieme alle donne democratiche algerine, iraniane,
egiziane, sono state per tutti la principale fonte di informazione sugli
effetti devastanti dei fondamentalismi e sulle responsabilità degli USA e
dell'Occidente nell'aver costruito, finanziato e legittimato regimi fondati
sulla violazione dei diritti delle donne, ignorando o sopprimendo qualsiasi
movimento di opposizione democratico.
Le donne afghane sono state e sono in prima linea nella resistenza contro i
regimi del terrore istaurati prima dai Muhajeddin della Alleanza del Nord e
poi dai Talebani. Per anni si sono battute per un progetto di società
laico e democratico, sfidando a rischio della vita le norme che negano loro
il diritto di essere persone. Sappiamo, e i rapporti ONU lo documentano,
che sia in Afghanistan che nei campi profughi ci sono associazioni e reti
di donne che contano migliaia di adesioni, e che conducono scuole
clandestine, forniscono assistenza medica, organizzano corsi di
alfabetizzazione per le donne, portano avanti progetti di microeconomia.
In una popolazione femminile sofferente per gravi problemi depressivi , le
statistiche parlano di percentuali che rasentano il 98%, hanno mantenuto
viva la consapevolezza dei diritti e la speranza di un cambiamento. Di
fronte alla distruzione sistematica di ogni espressione di società civile
operata dal regime dei Talibani, hanno continuato a costruire la
possibilità di un futuro.
Oggi, le associazioni delle donne che operano in Afghanistan e in Pakistan
condannano la guerra degli Usa e dei loro alleati, che non fa che aggravare
le già disperate condizioni di milioni di civili e in particolare delle
donne che ora sono ancora più esposte alla miseria, alle violenze, agli
abusi, alla morte. E dichiarano che la lotta contro il regime terroristico
dei Talibani non passa per i bombardamenti ma per il sostegno ai diritti
delle donne e alla resistenza del popolo afghano.
Nel frattempo, le manovre diplomatiche per delineare il futuro assetto
politico dell'Afghanistan sono già in corso , e si parla di un
coinvolgimento nel tavolo dei negoziati della Alleanza del Nord e
addirittura dei Talebani "moderati". Il tavolo delle trattattive
pretenderebbe di rappresentare tutte le componenti della popolazione. Ma il
discorso si svolge solo tra uomini. La rappresentanza delle donne non è
nemmeno menzionata.
Esse evidentemente sono viste solo come vittime del regime fondamentalista
o come uno dei lamentabili "danni collaterali" prodotti dalla guerra degli
USA, mai come soggetti politici.
Le firmatarie e i firmatari di questa campagna appoggiano le donne afghane
nella loro richiesta di partecipare a pieno titolo e a tutti i livelli nei
processi politici che interessano e interesseranno il paese. Affermiamo
con forza che non esiste diritto internazionale se non sono tutelati i
diritti delle donne, e che nessuna soluzione politica può considerarsi
legittima se non ottiene il consenso e la partecipazione diretta delle
donne
Chiediamo che le associazioni di donne operanti sul territorio siano
chiamate a far parte con pieni diritti del tavolo dei negoziati politici
per definire l' assetto futuro del governo in Afghanistan, ma anche che
esse siano considerate come un interlocutore fondamentale e come partner
attivo dagli organismi internazionali, sia nella gestione degli aiuti
umanitari per fronteggiare l'emergenza attuale, sia nei processi di
ricostruzione del paese.
Richiamandoci al rapporto ONU dello "Special Rapporteur sulla violenza
contro le donne, le sue cause e conseguenze" , Mrs Radhika Coomaraswamy,
in missione in Afghanistan e Pakistan nel 1999, chiediamo inoltre
- Che qualsiasi governo futuro in Afghanistan debba impegnarsi in prima
istanza ad abolire tutte le misure discriminatorie nei confronti delle
donne e a garantire la loro piena partecipazione nella vita civile,
culturale, politica, economica e sociale.
- Che gli organismi internazionali coinvolti negli aiuti umanitari e nella
ricostruzione assumano come primo e imprescindibile obiettivo l'empowerment
delle donne afghane e che utilizzino, dove è possibile, le donne stesse nei
loro progetti
- che i governi si impegnino a concedere l'asilo e lo statuto formale di
rifugiate politiche a tutte le donne vittime dei regimi fondamentalisti che
violano sistematicamente i loro diritti umani e mettono a repentaglio la
loro sicurezza e la loro vita.
Invitiamo tutte le associazioni delle donne e le altre associazioni , i
partiti, i sindacati che si battono per la democrazia e la difesa dei
diritti umani a
sottoscrivere questa campagna, a far pressione sugli organismi
governativi perchè si impegnino formalmente ad accettare e promuovere le
sue richieste, e a promuovere iniziative di informazione e di sostegno
alle associazioni delle donne afghane, perché il sostegno alla loro lotta
diventi l'obiettivo di una grande mobilitazione internazionale per i
diritti umani e civili.
Associazione Testarda
Associazione Casa della Donna di Pisa
Con il sostegno di Mujeres en Red
Per firmare andare a http://www.petitiononline.com/AFGWOMEN/
Le adesioni di associazioni e enti vanno mandate a: testarda@dada.it
Se non desiderate comunicare il vostro indirizzo mail in un sistema
automatico di registrazione, potete aderire direttamente mandando un mail
a testarda@dada.it , specificando il vostro nome, cognome, città e paese,
e, se volete, professione e associazione o organismo di appartenenza.