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appendiamo nelle scuole pensieri di pace



MESSAGGIO DI PEACELINK
AI VOLONTARI ANTIGUERRA
(diffondete agli amici, grazie!)

Ciao a tutti,

un segno della nostra presenza di uomini di pace: ecco quello che 
concretamente tutti possiamo lasciare nel nostro cammino di vita quotidiana.

Lo possiamo fare con grande semplicità - nelle scuole, nei luoghi di 
lavoro, nelle chiese, dove viviamo - con la sicurezza che la maggioranza di 
chi ci è intorno avrà piacere di trovare un segno di pace.

La maggioranza dell'opinione pubblica - che è contro la guerra - deve poter 
trovare "conferme" in gesti di speranza, come lo straccio bianco di 
Emergency o come un semplice pensiero stampato con il nostro computer.

Invio una serie di aforismi che chiunque può impaginare, ingrandire, 
stampare e... appendere a scuola e ovunque lo ritenga utile.

Ciao
Alessandro Marescotti

www.peacelink.it
a.marescotti@peacelink.it


--- AFORISMI PER LA PACE ---


"Il nostro compito
quali esseri umani
consiste nel compiere,
all'interno della nostra propria,
unica, personale esistenza,
un passo in avanti nella strada
che dalla bestia
porta all'uomo".
Hermann Hesse, scrittore e poeta tedesco (1877-1962)

"Disprezzo profondamente chi è felice di marciare nei ranghi e nelle 
formazioni militari al seguito di una musica: costui solo per errore ha 
ricevuto un cervello; un midollo spinale gli sarebbe più che sufficiente".
Albert Einstein (1879-1955), fisico tedesco

"Una sola cosa non ha sviluppato l'uomo: la caserma".
Joseph Ernest Renan (1823-1892), scrittore francese

"E' con i poveri che i ricchi si fanno la guerra".
Luis Blanc (1811-1882), uomo politico francese

"Una guerra perduta come pure una guerra vittoriosa porta un aumento delle 
banche e delle industrie".
Max Weber(1864-1920), sociologo tedesco

"Chi vede come noi uomini siamo fatti e pensa che la guerra è bella o che 
valga più della pace è storpio di mente".
Cartesio (1596-1650), matematico e filosofo francese (Descartes René)

"I vantaggi della guerra, se ce n'è qualcuno, sono solo per i potenti della 
nazione vincente. Gli svantaggi ricadono sulla povera gente".
Bertrand Russel (1872-1970), matematico e filosofo inglese

"Le guerre si fanno per creare debiti. La guerra è il sabotaggio più atroce".
Ezra Pound (1885-1972), poeta e critico statunitense

"Combattere e vincere cento battaglie non è prova di suprema eccellenza; la 
suprema bravura consiste nel piegare la resistenza del nemico senza 
combattere".
Sun Tzu, stratega cinese vissuto 2500 anni fa

"Se i miei soldati cominciassero a pensare, nessuno rimarrebbe nelle mie file".
Federico II Hohenzollern, re di Prussia (1712-1786)

"La guerra non è altro che una comoda elusione dei compiti della pace. In 
quanto sostituisce l'avventura esterna al lavoro e al miglioramento 
interno, essa è moralmente così screditata che si può ben pensare non sia 
mai stata altro che un mezzo di oppressione interna e di assoggettamento 
dei popoli, il grande mezzo ingannatore per indurli a gridare 'evvive' alla 
propria sconfitta di fronte al governo vittorioso".
Thomas Mann (1875-1955), scrittore tedesco

"Quando ascoltando vecchie canzoni o addirittura marce militari sento un 
brivido che comincia a serpeggiarmi per le vene, mi oppongo alla tentazione 
dicendomi che anche gli scimpanzé, per prepararsi o istigarsi alla lotta, 
emettono rumori ritmici".
Konrad Lorenz (1903-1989), etologo austriaco

"Se la propensione alla guerra è un prodotto della pulsione distruttiva, 
contro di essa è ovvio ricorrere all'antagonista di questa pulsione: 
l'Eros. Tutto ciò che fa sorgere legami emotivi tra gli uomini deve agire 
contro la guerra (...) La psicoanalisi non ha bisogno di vergognarsi se qui 
si parla d'amore, perché la religione dice la stessa cosa: "Ama il prossimo 
tuo come te stesso". Ora, questo è un precetto facile da esigere, ma 
difficile da attuare. L'altro tipo di legame emotivo è quello per 
identificazione. Tutto ciò che provoca solidarietà significative tra gli 
uomini risveglia sentimenti comuni di questo genere, le identificazioni. Su 
di esse riposa in buona parte l'assetto della società umana".
Sigmund Freud (1856-1939), fondatore della psicoanalisi, lettera del 1932 
ad Einstein

"Vi è una possibilità di dirigere l'evoluzione psichica degli uomini in 
modo che diventino capaci di resistere alle psicosi dell'odio e della 
distruzione? Non penso qui affatto solo alle cosiddette masse incolte. 
L'esperienza prova che piuttosto la cosiddetta "intellighenzia" cede per 
prima a queste rovinose suggestioni collettive, poiché l'intellettuale non 
ha contatto diretto con la rozza realtà, ma la vive attraverso la sua forma 
riassuntiva più facile, quella della pagina stampata".
Albert Einstein (1879-1955), fisico tedesco, lettera del 1932 a Freud

"Tutti i popoli sono per la pace, nessun governo lo è".
Paul Leautaud (1872-1956), scrittore francese

"La pace è più importante di ogni giustizia; e la pace non fu fatta per 
amore della giustizia, ma la giustizia per amor della pace".
Martin Lutero (1483-1546), fondarore del movimento protestante

"La pace ha le sue vittorie non meno celebri di quelle della guerra".
John Milton (1608-1674), poeta inglese

"Dove fanno il deserto, quello chiamano pace".
Cornelio Tacito (54-120 d.C.), storico latino

"Il famoso "si vis pacem para bellum" non è che un giuoco di parole da 
oracolo di Delfo. Torniamo, signori, al senso comune, che dice: si vis 
pacem para pacem".
Filippo Turati (1857-1932), uomo politico socialista, discorso parlamentare 
del 12 giugno 1909