[Pace] Le lezioni della guerra in Ucraina e l'apprendimento per errore



L'incapacità di imparare dagli errori: l'UE e la guerra in Ucraina

Nel 2022, l’invasione russa dell’Ucraina si è scontrata con una serie di errori clamorosi. I generali di Putin hanno sopravvalutato le proprie capacità, sottovalutato la resistenza ucraina e adottato strategie militari fallimentari. La Russia ha perso carri armati, soldati ed equipaggiamenti in quantità devastanti. Errori di intelligence, logistica e strategia hanno reso evidente che Mosca aveva creduto a una guerra lampo che non esisteva. I soldati russi hanno dovuto arretrare.

Ma la lezione è stata appresa. 

Nel tempo, il Cremlino ha saputo correggere molte delle proprie debolezze. Ha riorganizzato la produzione bellica, rafforzato le difese, mobilitato nuove forze e imparato a combattere una guerra di logoramento. Oggi il fronte è diverso: la Russia avanza e l’Ucraina è in affanno.

E l’Europa? 

Se la Russia ha saputo apprendere dai propri errori, i leader europei sembrano incapaci di fare lo stesso. Dopo tre anni di guerra, la strategia europea continua a essere la stessa: fornire armi a Kiev sperando che ciò possa fermare Mosca. Trump ha invece cambiato linea rispetto a Biden. 

Cosa succede in una guerra se non si correggono gli errori?

Accade che si crea un loop infinito di tentativi disastrosi, come il moscone che pensa di uscire dalla finestra andando a sbattere sempre più forte sul vetro che non vede.

E così il risultato prevedibile è chiaro: il conflitto armato prosegue malamente ma confortato proclami retorici di vittoria, l’Ucraina soffre e l’Europa si impoverisce. La soluzione diplomatica, che pure era stata evocata all’inizio del conflitto, è rimasta un miraggio.

L’Unione Europea ha dimostrato di avere tutto: denaro, potere politico, capacità di mobilitare risorse. Ma manca di una qualità essenziale: la capacità di imparare dagli errori. A fronte di un’Ucraina che perde terreno e di una Russia che ha saputo riorganizzarsi, Bruxelles continua a illudersi che la guerra possa essere vinta o portata a termine con le stesse strategie fallimentari.

L'obiezione è: ma allora voi volete la resa dell'Ucraina?

Per assurdo immaginate il moscone che possa parlare. Alla domanda: "Stai fallendo, stai sbattendo sempre sul vetro della finestra, perché lo fai?" Il moscone risponderebbe: "Ma allora voi voi volete la mia resa?"

Alessandro Marescotti a.marescotti at peacelink.org