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[Pace] L'autorevole testata internazionale POLITICO ci racconta perché l'Ucraina sta perdendo la guerra e tocca il tema scottante dei renitenti alla leva
- Subject: [Pace] L'autorevole testata internazionale POLITICO ci racconta perché l'Ucraina sta perdendo la guerra e tocca il tema scottante dei renitenti alla leva
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.org>
- Date: Wed, 17 Apr 2024 11:22:39 +0200
L'Ucraina sta perdendo la guerra.
No, non è la diabolica disinformazione russa. E' POLITICO che ce lo racconta oggi. POLITICO è una delle più autorevoli testate dell'informazione internazionale.
Dopo mesi e mesi che sentivamo ronzare nelle orecchie, ossessivamente, che Putin stava perdendo la guerra (basta cercare su Google per essere sommersi da informazione spazzatura) oggi scopriamo che non è così. Anzi: è il contrario.
Ecco qui:
Il morale tra le truppe è cupo mentre i giovani stanno schivando la leva militare
Perché l'Ucraina sta perdendo la guerra
Stiamo assistendo alla disfatta della propaganda NATO, o meglio ancora, allo sgretolamento della colossale disinformazione che ci ha martellato mentre al contempo la Russia veniva accusata di disinformazione. Cosa ovviamente vera, in guerra la disinformazione è un'arma potente, ma ciò non esclude un'analoga e più raffinata azione di disinformazione della parte opposta. Vogliamo essere così ingenui da dire o da credere che la Russia fa disinformazione e la Nato no? Specie quando l'Ucraina, appoggiata dalla Nato, non riesce a mantenere le promesse della "vittoria" tanto propagandata da Zelensky?
E così dopo mesi e mesi di narrazione a senso unico, si solleva il velo sulla verità cruda e scomoda: l'Ucraina sta perdendo la guerra.
E così dopo mesi e mesi di narrazione a senso unico, si solleva il velo sulla verità cruda e scomoda: l'Ucraina sta perdendo la guerra.
Dopo mesi di "vittorie" e di "sfondamenti" delle fortificazioni russe, la realtà che emerge è più complessa e meno gloriosa di quanto precedentemente dipinta.
Ciò solleva una serie di domande etiche e politiche.
Ciò solleva una serie di domande etiche e politiche.
È giustificato utilizzare la propaganda e la disinformazione per sostenere una causa ritenuta giusta?
La pietosa bugia per aiutare i "buoni" è eticamente ammissibile nel giornalismo?
Dove tracciamo la linea tra informazione e manipolazione? E qual è il costo umano di queste narrazioni distorte?
Su PeaceLink stiamo cercando pertanto di coltivare il dubbio e il pensiero critico per chiedere al servizio pubblico della RAI un'informazione che tocchi anche il tema scomodo dei disertori e dei renitenti alla leva in Ucraina.
Ecco qui:
Il servizio pubblico tende a schivare la delicata questione dei disertori
Ucraina, quello che la RAI non ci racconta
In ultima analisi, quello che emerge da questa guerra è la sua complessità. È facile cadere nella trappola della semplificazione e della manipolazione, e per questo è essenziale mantenere uno spirito critico e interrogare sempre le narrazioni che ci vengono presentate.
Forse è solo attraverso la ricerca continua della verità che possiamo sperare di comprendere appieno le tragedie umane che si svolgono nei teatri di guerra come quello dell'Ucraina, e forse, un giorno, trovare una via verso la pace e la riconciliazione.
Alessandro Marescotti
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