[Pace] Incontro a Bari lunedì 15 aprile: "L'Italia ripudia la guerra"



COMITATO ARTICOLO 11 – L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA

 BARI, LUNEDÌ 15 APRILE ORE 18.00

 c/o Marx21 II strada privata Borrelli 34 (citofono 51)

 con la possibilità di partecipare anche via ZOOM - (gli interessati possono rispondere richiedendo il link a info at marx21books.com)

 

È evidente – anche con tutti i limiti e i falsi di un’informazione di regime – l’escalation di USA-NATO-UE nella guerra contro la Russia. Dopo i 50 miliardi di euro della Ue (oltre quelli che ogni singolo Paese versa a Kiev) Stoltenberg programma 100 miliardi di dollari che la NATO verserà all’Ucraina per proseguire una guerra che si preannuncia lunga ancora di anni. 

Sul piano militare e su quello economico la Russia è tutt’altro che piegata e la controffensiva ucraina, tanto sbandierata dai Bruno Vespa di turno, è fallita. Sul terreno ucraino sono già presenti, sotto varie vesti, militari dei Paesi NATO, ma ora si levano voci – come quella di Macron, che non è, nel blocco dell’Occidente, l’ultimo arrivato – che chiedono l’invio diretto e ufficiale di truppe NATO a sostegno del regime di Kiev. Il premier polacco Tusk parla (Intervista a ‘Repubblica’ del 29 marzo) di clima prebellico in Europa.

La stragrande maggioranza dei media accredita la minaccia - del tutto infondata alla luce di un’analisi realistica dei fatti e dei programmi – di una Russia protesa alla conquista di tutta l’Europa: perciò, dicono, occorre attrezzarsi per la difesa dell’Occidente in una guerra di molti anni contro la Russia, aumentare le spese militari (sottraendo le già scarse risorse di un’economia in semistagnazione a sanità, scuola, servizi sociali), acquistare armi e munizioni in tutti i mercati del mondo, convertire l’industria europea alla produzione bellica. 

 

In parallelo e a tratti intrecciata con la guerra ucraina è la guerra genocida lanciata dallo stato di Israele, sostenuto da USA e paesi dell’Occidente che continuano a fornirgli armi e copertura ideologica, contro il popolo palestinese. Dopo 6 mesi di bombardamenti che hanno ucciso oltre 33mila persone, con un numero esponenziale di feriti, distrutto case, ospedali, scuole della Striscia di Gaza, l’esercito israeliano non riesce ad avere il totale sopravvento sulle forze della resistenza palestinese. Mentre si appresta a un ulteriore attacco distruttivo contro la città di Rafah, dove si sono rifugiati un milione e mezzo di sfollati palestinesi, Israele lancia attacchi terroristici contro la Siria e l’Iran (raid del 1° aprile all'ambasciata iraniana a Damasco, uccidendo almeno tredici persone, tra cui un generale delle Guardie rivoluzionarie iraniane, Mohammad Reza Zahedi): una provocazione gravissima che mira a spingere l’Iran – Paese che resiste a Israele e USA – in una guerra di vasta portata, estesa a tutta l’Asia occidentale. L’Iran ha risposto tra il pomeriggio e la notte del 13-14 aprile con il sequestro nello stretto di Hormus di una nave legata a Israele e con un lancio massiccio di droni e missili. 

 

La situazione di oggi è molto più grave che lo scorso anno, quando ci impegnammo nella raccolta di firme per i referendum contro l’invio di armi. (Oggi il governo Meloni sta svuotando la legge 185 del 1990 contro l’invio di armi e occorre mobilitarsi perché ciò non accada). Tuttavia, alla questione dell’escalation bellica e della prospettiva di una guerra decennale (sempre se non interviene il salto nel buio della guerra nucleare) si presta oggi meno attenzione, come se essa non fosse la questione principale, la questione delle questioni.

Oggi è sempre più netta e chiara l’alternativa tra guerrafondai e pacifisti:

- Proseguire e incrementare la guerra contro la Russia, con sempre maggiore e diretto impegno bellico della Nato e della UE (e dell’Italia con esse), in un’escalation che arriva alla guerra mondiale;

- Schierarsi contro la cobelligeranza italiana, contro l’invio di armi e mezzi a Kiev, smontando la narrazione occidentale della guerra necessaria e inevitabile contro la Russia.

Tertium non datur.

 

Per rilanciare l’iniziativa contro la guerra

Ci incontriamo a MarxVentuno Lunedì 15 aprile ore 18.00