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[Pace] Fondi europei per le armi, appello di 14 Paesi alla Bei. Gentiloni: "Bisogna sbrigarsi". Charles Michel: "Se vogliamo la pace dobbiamo prepararci alla guerra"
- Subject: [Pace] Fondi europei per le armi, appello di 14 Paesi alla Bei. Gentiloni: "Bisogna sbrigarsi". Charles Michel: "Se vogliamo la pace dobbiamo prepararci alla guerra"
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.org>
- Date: Tue, 19 Mar 2024 07:47:04 +0100
La prospettiva di altri sei anni di Vladimir Putin al Cremlino e i report su una guerra che dall’Ucraina rischia di allargarsi al resto del continente risvegliano la Bella Addormentata. Il nome in codice fiabesco è quello che l’Europa della difesa si è guadagnata sul campo, prigioniera com’è stata finora di titubanze che ne hanno impedito il salto di qualità. Ma il vento sta cambiando, perlomeno nelle intenzioni di Bruxelles e di un ampio fronte di capitali, unite nel convincimento che una nuova corsa alle armi è cominciata. E che, quindi, anche la Banca europea per gli investimenti (la Bei con sede a Lussemburgo, una sorta di Cassa e depositi e prestiti Ue) debba adesso indossare l’elmetto e finanziare progetti per la difesa: il pressing è oggetto di una lettera firmata ieri da 14 Paesi, tra cui Italia, Francia e Germania, e che sarà discussa al summit dei leader al via giovedì a Bruxelles. «Se vogliamo la pace dobbiamo prepararci alla guerra», ha scritto intanto, prendendo in prestato un’efficace locuzione latina, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel in un editoriale pubblicato ieri pomeriggio su varie testate online. «La Russia rappresenta una grave minaccia militare per il nostro continente europeo e per la sicurezza globale. Se non reagiamo in modo appropriato a livello Ue e se non diamo all’Ucraina un aiuto sufficiente per fermarla, saremo noi i prossimi», ha aggiunto Michel, convinto che l’Europa debba «passare alla modalità “economia di guerra”», assumendosi in prima persona «la responsabilità della nostra sicurezza collettiva», un compito che nel dopoguerra è stato tradizionalmente appaltato agli Stati Uniti, ma che ora è alla mercé di un probabile ritorno di Donald Trump e del suo isolazionismo alla Casa Bianca. Insomma, che l’Ue si debba dare una mossa non lo mette in dubbio più nessuno, neppure ai vertici delle istituzioni Ue.
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