[Pace] Ucraina, preoccupanti le accuse a chi sostiene la via della pace



Le accuse contro i pacifisti sono diventate un triste esercizio retorico in Ucraina. Un cupo esercizio di intolleranza. 

Dopo il pacifista Yurii Sheliazhenko ("filorusso"), dopo Papa Francesco ("filorusso"), adesso è il turno del linguista Noam Chomsky, definito "un losco cavaliere del Cremlino" dall'Ukraine Crisis Media Center (UCMC).

È invece fondamentale riconoscere il contributo insostituibile di Papa Francesco per il dialogo. È importante inoltre supportare il contributo dei pacifisti come Yurii Sheliazhenko e Noam Chomsky. Aiutano la promozione della pace e della risoluzione dei conflitti. La situazione in Ucraina è grave. L'impegno per il dialogo e la nonviolenza offre una prospettiva preziosa per affrontare le sfide complesse che affliggono la regione.

I pacifisti, con la loro dedizione alla pace, dimostrano che esistono alternative alla violenza e alla guerra. Essi insegnano che il dialogo, la comprensione reciproca e la ricerca di soluzioni diplomatiche sono strumenti potenti per porre fine ai conflitti e promuovere la stabilità. Invece di screditarli, si dovrebbe accogliere il loro contributo positivo e incoraggiare una discussione aperta e inclusiva per trovare soluzioni pacifiche.

È cruciale comprendere che la diversità di opinioni e prospettive può arricchire il dibattito sulla pace e aiutarci a trovare soluzioni nonviolente. Invece di etichettare ingiustamente i pacifisti come "filorussi" o "loschi cavalieri del Cremlino", dovremmo valorizzare il loro impegno per la pace e collaborare per costruire un futuro migliore per l'Ucraina e per il mondo intero. La pace è un obiettivo comune che dovrebbe unire tutti noi.

Alessandro Marescotti 
Presidente PeaceLink
www.peacelink.it