[Pace] I monaci della Chiesa ortodossa ucraina che faceva capo al Patriarcato di Mosca sfidano l'ordinanza del governo di Kiev: "Se il governo ci costringe a lasciare il monastero è totalitarismo"



Monaci ortodossi vicini a Mosca sfidano Kiev

I monaci della Chiesa ortodossa ucraina che faceva capo al Patriarcato di Mosca, sfidano l'ordinanza del governo di Kiev. Non lasceranno, in centinaia, la Pechersk Lavra, come chiesto, entro oggi. Il governo ha preso il provvedimento, dopo aver perquisito il sito lo scorso anno, perché ritiene che alcuni esponenti religiosi abbiano mantenuto legami con il Patriarcato di Mosca anche dopo la rottura dello scorso maggio. Decine di esponenti religiosi sono stati arrestati con l'accusa di tradimento. Il monastero dell'undicesimo secolo è la culla dell'ortodossia. Il Metropolita Clemente, a capo della Chiesa ortodossa ucraina, ha spiegato che "non ci sono basi legali" per l'espulsione dei monaci. "Se il governo ci costringe a lasciare il monastero illegalmente, è totalitarismo. Non abbiamo bisogno di uno stato o di un governo di questo genere. Non accettiamo altri metodi che non siano quelli della Costituzione e della legge", ha dichiarato in una intervista alla Bbc.

Fonte: Rainews