[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
[Pace] La difesa a oltranza di Bakhmut è un suicidio militare, ma Zelensky non intende ascoltare i suoi generali
- Subject: [Pace] La difesa a oltranza di Bakhmut è un suicidio militare, ma Zelensky non intende ascoltare i suoi generali
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.org>
- Date: Fri, 10 Mar 2023 14:31:50 +0100
Questo video aiuta a comprendere le perplessità dei generali di Kiev sulla resistenza a oltranza di Bakhmut.
È l’epilogo di uno dei contrattacchi lanciati per rompere l’assedio. Nove cingolati da combattimento BMP-1 avanzano a nord della città in direzione di Berkhivka: ciascuno ha tre uomini d’equipaggio e può trasportare otto fanti. Si muovono compatti nella pianura, ma chi ha pianificato l’operazione ha commesso un grave errore: hanno davanti una barriera naturale che non sono in grado di superare. Il campo infatti è chiuso da un terrapieno con un bosco, troppo alto e troppo ripido per i vecchi cingolati d’epoca sovietica.
È una trappola, senza vie d’uscita. I mezzi ucraini allora si appostano a ridosso dell’ostacolo, puntando le torrette verso il nemico. I droni russi però li hanno avvistati e in un paio di minuti cominciano a piovere le cannonate. Un cingolato fa retromarcia e fugge a tutta velocità. Gli altri restano fermi sotto i proiettili: almeno quattro vengono distrutti.
Le immagini diffuse dalla propaganda di Mosca sono state analizzate e geolocalizzate. Testimoniano come i combattimenti siano diventati pesanti anche per le forze di Kiev, che stanno pagando un prezzo alto per una città priva di valore strategico: anche in caso di ritirata, gli ucraini hanno costruito nuove linee difensive che impedirebbero ogni vantaggio ai russi.
Ma la “fortezza Bakhmut” è diventata un simbolo, a cui il governo Zelensky non intende rinunciare.
di Gianluca Di Feo - Repubblica
È l’epilogo di uno dei contrattacchi lanciati per rompere l’assedio. Nove cingolati da combattimento BMP-1 avanzano a nord della città in direzione di Berkhivka: ciascuno ha tre uomini d’equipaggio e può trasportare otto fanti. Si muovono compatti nella pianura, ma chi ha pianificato l’operazione ha commesso un grave errore: hanno davanti una barriera naturale che non sono in grado di superare. Il campo infatti è chiuso da un terrapieno con un bosco, troppo alto e troppo ripido per i vecchi cingolati d’epoca sovietica.
È una trappola, senza vie d’uscita. I mezzi ucraini allora si appostano a ridosso dell’ostacolo, puntando le torrette verso il nemico. I droni russi però li hanno avvistati e in un paio di minuti cominciano a piovere le cannonate. Un cingolato fa retromarcia e fugge a tutta velocità. Gli altri restano fermi sotto i proiettili: almeno quattro vengono distrutti.
Le immagini diffuse dalla propaganda di Mosca sono state analizzate e geolocalizzate. Testimoniano come i combattimenti siano diventati pesanti anche per le forze di Kiev, che stanno pagando un prezzo alto per una città priva di valore strategico: anche in caso di ritirata, gli ucraini hanno costruito nuove linee difensive che impedirebbero ogni vantaggio ai russi.
Ma la “fortezza Bakhmut” è diventata un simbolo, a cui il governo Zelensky non intende rinunciare.
di Gianluca Di Feo - Repubblica
- Prev by Date: [Pace] "Tentato cambio di regime in Georgia"
- Next by Date: [Pace] È militarmente sensato difendere Bakhmut?
- Previous by thread: [Pace] "Tentato cambio di regime in Georgia"
- Next by thread: [Pace] È militarmente sensato difendere Bakhmut?
- Indice: