[Pace] I nonviolenti Usa e India contro l'ingresso di Finlandia e Svezia nella NATO



Mittente: segreteria nazionale MIR Italia <segreteria at miritalia.org>



Dopo il comunicato del MIR Italia, contro l’ingresso di Finlandia e Svezia nella NATO, hanno scritto finora l’IFOR statunitense e indiano all’IFOR svedese.

Le tre lettere sono state inviate ai partners svedesi e finlandesi e portate a conoscenza di tutte le branche dell'IFOR.

A questo link è possibile trovare la pubblicazione su IFOR https://www.ifor.org/news/2022/5/18/mir-italy-for-usa-and-forindia-have-published-3-open-letters-regarding-finland-and-sweden-applying-for-nato-membership  e qui sulla pagina FB dell'IFOR, pronta per essere condivisa https://www.facebook.com/InternationalFellowshipofReconciliation


Questo è il testo tradotto in italiano con deepl.com

Care sorelle e fratelli del IFOR Svezia,

I nostri cuori soffrono per voi e per il vostro Paese. La prevista richiesta di adesione della Svezia alla NATO è un colpo devastante per il nostro comune movimento per la pace globale. I 200 anni di dichiarata neutralità e di non allineamento militare della Svezia sono stati a lungo un segnale del fatto che anche gli Stati nazionali possono svolgere un ruolo critico. 

Ci uniamo alla Sweden Fellowship of Reconciliation nell'invitare la Svezia (e la Finlandia) a rimanere neutrali, insieme ad Austria, Cipro, Irlanda e Malta. L'invasione dell'Ucraina da parte della Federazione Russa è illegittima e indifendibile, ma deve essere contrastata e risolta attraverso i negoziati e la mediazione - cosa che la Svezia è nella posizione migliore per sostenere se rimane neutrale. Il Presidente Vladimir Putin ha commesso un enorme errore di calcolo e la macchina bellica russa è sovraccarica, assediata e incapace di gestire un conflitto senza fine. Se non si negozia una via d'uscita per salvare la faccia, diventa più probabile che Putin ricorra all'arsenale russo di 6.257 testate nucleari. In un caso così spaventoso, la NATO non può fare nulla per salvare la Svezia o l'Europa.

La SweFOR, dopo la sua fondazione nel 1919, ha portato avanti la propensione della Svezia per la comunità globale quando ha aderito all'International Fellowship of Reconciliation (IFOR) "per promuovere una cultura di pace e nonviolenza nel mondo, avanzando al contempo la gestione pacifica dei conflitti e il rispetto dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale". Pur riconoscendo che la lunga reputazione della vostra nazione come leader nella prevenzione della guerra è stata danneggiata dal suo recente ruolo di principale fonte internazionale di produzione e vendita di armi, tuttavia il significativo finanziamento del governo svedese alle ONG globali per i diritti umani, tra cui la SweFOR, testimonia la sua continua leadership costruttiva. Riteniamo che ciò sarà irreversibilmente danneggiato se la Svezia dovesse entrare nella NATO.

[…] Riconosciamo che la nostra prospettiva di FOR-USA è offerta dal punto di vista di un Paese con un'autorità morale limitata. La nostra nazione è stata fondata sul duplice genocidio delle popolazioni indigene e degli africani ridotti in schiavitù, e per secoli le politiche capitaliste e imperialiste del governo statunitense hanno portato alla morte, all'incarcerazione e allo sfruttamento di innumerevoli milioni di persone in patria e all'estero. Nonostante vantino la più grande ricchezza finanziaria in mani private e l'esercito più costoso mai esistito nella storia dell'umanità, si stima che oggi nella nostra nazione ci siano 140 milioni di poveri e di persone con salari bassi. Tuttavia, mentre riconosciamo e ci opponiamo all'implacabile macchina da guerra del nostro governo, con le forze armate statunitensi che controllano almeno 750 basi militari in 80 Paesi - tra cui cinque in Europa, che hanno armi nucleari puntate contro la Russia, insieme ad analoghe capacità di attacco nucleare di altri membri della NATO - esortiamo la Svezia a resistere all'adesione alla NATO, l'entità militare più grande e più minacciosa del mondo.

Il nostro mondo oggi ha bisogno di dare priorità alle soluzioni nonviolente e alle alleanze per la pace, non a maggiori investimenti nel militarismo. La migliore speranza ora è concentrarsi su ciò che è più importante: salvare vite umane. A tal fine, invitiamo la Svezia a rimanere neutrale e a fare ciò che spesso sa fare meglio: la diplomazia, spingendo per un cessate il fuoco e trovando un modo per il Presidente Putin di tirarsi fuori da questa situazione insostenibile e dal suo infausto punto finale di olocausto nucleare. Lo smantellamento della NATO verso un piano per realizzare un sistema e un'architettura di sicurezza globale comune dovrebbe essere parte di questa visione.

In profonda pace, solidarietà e amicizia,

Ethan Vesely-Flad e Anthony Nicotera di IFOR USA

 Così conclude il comunicato del IFOR India:

“Noi dell’IFOR in India ci uniamo alla voce di Mir Italia e IFOR Stati Uniti per sollecitare il governo svedese a continuare a essere una nazione non allineata. Il mondo deve tornare a vivere e lavorare insieme e l'idea della nostra comune umanità deve diventare reale. La Svezia e la Finlandia hanno una posizione unica in questo sforzo”. 


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segreteria nazionale 

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Cari amici in Finlandia e Svezia – Dear friends in Finland and Sweden

Lettera aperta del MIR Italia sull’entrata di Finlandia e Svezia nella NATO

16 maggio 2022

Cari amici della Finlandia e della Svezia,

Ogni giorno è giorno di guerra in diverse aree del pianeta e non si prevede un vicino cambiamento, essendo dominante negli Stati una logica di guerra, di contrapposizione e di inimicizia. Prova ne è la crescente spesa militare collegata alla produzione e alla vendita di armi.

La terribile guerra in Ucraina, anziché attenuarsi, sta crescendo con il diretto coinvolgimento degli Stati dell’Alleanza Atlantica, fino a rischiare un conflitto mondiale con armi nucleari.
Gli sviluppi dell’aggressione della Russia in Ucraina hanno spinto i governi svedese e finlandese ad avanzare la richiesta di adesione alla Nato. Comprendiamo la preoccupazione e la paura di poter essere un obiettivo per una possibile azione di guerra.

Consideriamo la scelta di aderire alla NATO come pericolosa per la pace in Europa, innanzitutto perché accresce la contrapposizione militare nella regione e rafforza un’alleanza per la guerra, anziché sollecitare una de-escalation e un cambio di registro che privilegi alleanze e dialoghi per la pace.
L’Europa è stata dilaniata dalle guerre mondiali e l’Unione Europea nasceva con il proposito di creare un “unione” per costruire la pace e sostenere e salvaguardare la convivenza tra i popoli.
Rafforzare le alleanze militari significa dare alla forza delle armi il predominio nei rapporti tra gli stati.
Dobbiamo lavorare per la pace, con alleanze per la pace.

Venendo a mancare la neutralità di Finlandia e Svezia, ciò potrebbe provocare una reazione della Russia in un contesto che vede un sempre maggior allargamento di un’alleanza militare nata in funzione anti-russa. L’adesione alla Nato di Svezia e Finlandia, rafforzerebbe l’Alleanza che già raggruppa 30 Paesi.

L’Italia è membro della NATO e questo comporta, tra l’altro, la presenza di basi militari con personale di altri paesi sul nostro territorio e l’utilizzo di queste basi per interventi in aree di guerra in cui noi, come italiani, non siamo direttamente coinvolti e non vogliamo essere coinvolti. Di continuo riceviamo pressioni per aumentare la spesa militare e osservare gli obblighi che derivano da questo tipo di trattato. E’ un impegno militarista. “L’Italia ripudia la guerra quale strumento per la risoluzione dei conflitti tra gli stati”; questo è quanto recita l’articolo 11 della nostra Costituzione ed è quello che a gran voce ripetiamo sempre, anche ogni volta che purtroppo droni e missioni militari partono dalle basi sul nostro territorio. In aggiunta, l’Italia, che tramite ben 2 referendum ha rifiutato il nucleare, si trova suo malgrado ad ospitare circa 70 testate nucleari altrui in queste basi.

Noi in Italia non ci sentiamo più sicuri, anzi, ci sentiamo sempre pienamente coinvolti ogni volta che un velivolo militare decolla dalle basi di Sigonella o Aviano o Ghedi, per citarne solo alcune.
In tutta Europa, compresa l’Italia, organizzazioni della società civile si mobilitano per chiedere ai propri governi di uscire dalla NATO, di abbandonare uno schieramento militare che divide il mondo e che molto spesso è un asservimento a potenze straniere.

Occorre fermare questa folle escalation militare, insistendo per dei negoziati di pace, per la mediazione e per il dialogo. La nonviolenza è il nostro faro e la storia insegna che è possibile una trasformazione nonviolenta dei conflitti, affinché sugli interessi e le logiche nazionalistiche, prevalgano le ragioni della pace e della vita dei popoli coinvolti.

Occorrono nuovi gesti di pace, di apertura al dialogo.
Più armi non rendono il mondo più sicuro, bensì più vicino a facili inneschi mortali.

La vostra storia di neutralità è importante; serve rafforzare una “neutralità attiva” che contribuisca alla de-escalation e alla mediazione e che rafforzi il multilateralismo, per cambiare rotta dall’attuale rovinosa strada in cui prevale la logica della violenza.

Il nostro appello, amici finlandesi e svedesi, è che la guerra cessi, che i vostri popoli non siano coinvolti e le vite siano risparmiate e che si possa insieme, tutti insieme, collaborare per “costruire la pace”, con strumenti di pace, altrimenti non sarà mai pace.

Perché noi “popoli delle Nazioni Unite siamo decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra” ma anche e soprattutto ora, adesso, la generazione presente.
Continuiamo insieme a lavorare per la pace e a sollecitare i nostri governi ad un reale impegno costruttivo per la pace, all’insegna del multilateralismo, sostenendo anche la piena implementazione dei fini delle Nazioni Unite, “mantenere la pace e la sicurezza internazionale”.

In fratellanza con tutti voi.

MIR Italia


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