[Pace] Funzionano le sanzioni anti-Putin? "A Mosca e nelle altre grandi città della Russia la crisi non si sente"



Non è molto difficile aggirare le sanzioni economiche imposte alla Russia da Unione Europea, Stati Uniti e numerosi altri paesi occidentali. Sia per esportare che per importare beni di vario genere (non strategici) basta fare una triangolazione con un paese che non aderisce al ‘cartello’ occidentale delle sanzioni. Lo sanno bene tanti imprenditori vocati all’esportazione. Intervista a Gimmi Baldinini, imprenditore di Cesena. 


Baldinini, lei ha un centinaio di negozi in Russia, concentrati soprattutto a Mosca e San Pietroburgo. Sono aperti o chiusi?

"Sono tutti aperti – risponde –, non abbiamo mai chiuso. Anzi sto pensando di aprirne altri".

Nonostante la crisi?

"Per la verità a Mosca e nelle altre grandi città della Russia la crisi non si sente".

Come vanno le vendite nei suoi negozi?

"Molto bene, la svalutazione del rublo induce i russi a fare acquisti in modo quasi compulsivo: ogni giorno che aspettano rischiano di pagare un po’ di più il bene che vogliono comprare, per cui c’è una corsa a spendere".

Quali sono i prodotti che vanno per la maggiore?

"L’elenco sarebbe lungo, ma soprattutto elettronica e moda, cioè abiti, calzature e accessori".

Quindi i suoi negozi...

"Vendono più del solito. Ci sono state due settimane eccezionali, ora la situazione si è un po’ calmata".

E in Ucraina?

"Là ci sono 27 negozi con l’insegna Baldinini, ma sono tutti chiusi, c’è la guerra".


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