egitto: leggi anti-associazione




"...lasciando sul terreno più di 50 morti e dozzine di feriti nelle ultime settimane..."
----Messaggio originale--
Data: 11-feb-2013 18.34
Ogg: egitto: leggi anti-associazione



> Data: 11/feb/2013 17:46
> Oggetto: [Coordita] egitto: leggi anti-associazione
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> *COMUNICATO CONGIUNTO*
> *RETE EUROMED PER I DIRITTI UMANI*
> *FEDERAZIONE INTERNAZIONALE LEGHE DIRITTI UMANI*
> *OMCT-NETWORK ANTI TORTURA*
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> *Eliminare il dissenso nell'Egitto post-Mubarak:*
> *la società civile di fronte a nuove leggi repressive *
>
> /*Copenhagen, Geneva, Paris – 11 February 2013*/
>
> La scorsa settimana, nel contesto di crescenti tensioni politiche e
> violenze di strada che scuotono il paese, il Ministro Egiziano della
> giustizia ha annunciato una nuova bozza della Legge sulle Associazioni
> e Fondazioni Civili e un nuovo disegno di legge sulle dimostrazioni al
> Consiglio della Shura (la camera alta del parlamento che ha il potere
> di legiferare fino a quando la camera bassa verrà eletta) perché siano
> dibattute ed approvate.
> Siamo profondamente contrariati dal fatto che questa legislazione
> repressiva sia adottata dalle autorità egiziane come uno strumento per
> azzittire le voci dissenzienti e limitare le libertà puliche nel paese.
> Questo molto inquietante sviluppo avviene in un contesto dove le
> autorità pubbliche hanno affrontare le proteste di strada con
> eccessivo uso della forza, inclusi i gas lacrimogeni e pallottole di
> gomma lasciando sul terreno più di 50 morti e dozzine di feriti nelle
> ultime settimane. Alle ampie critiche da parte dei media e delle
> organizzazioni dei diritti umani si è risposto con diffamazioni e
> processi, e mosse legali tese a criminalizzare queste critiche.
> La Rete Euromed e i suoi partners sono particolarmente preoccupati che
> il governo egiziano miri a istituzionalizzare e legalizzare pratiche
> repressive che non sono cambiate rispetto all'epoca Mubarak.
> Se ratificata, la legge sulle manifestazioni criminalizzerà fortemente
> i movimenti di protesta pacifici, proibendo ogni disturbo "della
> sicurezza o dell'ordine pubblico, proibendo l'intralcio agli interessi
> dei cittadini, o bloccando le strade o altri mezzi di trasporto,
> ostruendo il traffico, o attaccando la proprietà personale, o
> minacciando la libertà di lavorare". Produrrà anche la giustificazione
> dell'uso della forza da parte delle forze di sicurezza per disperdere
> le manifestazioni.
> Lo statuto sulle associazioni e fondazioni, attualmente iscritto alla
> discussione dal Governo egiziano, lascerebbe solo un drammaticamente
> ristretto spazio di azione alle organizzazioni di società civile
> operanti in Egitto, a causa della "nazionalizzazione" di fatto delle
> organizzazioni civili.
> Questo disegno garantisce inoltre larghi poteri a un " comitato di
> gestione" composto da rappresentanti di diversi ministeri con una
> forte presenza degli apparati di sicurezza.
> In contravvenzione con la richiesta di "notifica", obbliga invece alla
> "registrazione" tutte le organizzazioni di società civile e le
> fondazioni. Affida a questo comitato il compito di definire gli
> obiettivi delle associazioni, di interferire con le loro attività, di
> autorizzare o meno i finanziamenti dall'estero a seconda del tipo di
> attività e di decidere della loro dissoluzione senza ricorso in giudizio.
> Le organizzazioni di società civile internazionale non saranno
> autorizzate a stabilirsi e ad attivarsi i in Egitto senza
> autorizzazione preventiva. Ricevere fondi da governi stranieri,
> direttamente o indirettamente, sarà strettamente proibito per tutte le
> organizzazioni di società civile,
> Infine, e in modo preoccupante, il disegno di legge prevede
> "l'imprigionamento per un periodo non minore di un anno" e multe fino
> a 100.0000 lire egiziane per un vasto arco di violazioni alla legge,
> incluso aiutare una ONG straniera "nell'esercizio di qualsiasi
> attività in Egitto" o "ricerca sul campo o sondaggi" senza
> l'approvazione delle autorità competenti.
> La Rete Euromed e' preoccupata dal fatto che le autorità egiziane
> resuscitino queste misure autoritarie invece di aprire le porte a un
> dialogo vero con la società civile e con tutte le forze politiche in
> campo nel paese orientate a ottenere risultati positivi per i diritti
> umani e la democrazia. Queste politiche repressive non aiutano a
> costruire fiducia fra governo e società civile come e' necessario per
> costruire un dialogo efficace e trovare una via di uscita dalla
> attuale crisi politica.
> Chiediamo quindi alle autorità egiziane di:
>
>  *
>     Ritirare senza indugi le proposte sopra menzionate ed elaborare
>     una nuova legge sulle organizzazioni civili, o adottare la
>     proposta presentata da 56 organizzazioni egiziane, limitando i
>     vincoli alle ONG operanti nel paese, in conformità con gli
>     obblighi internazionali assunti dall'Egitto.
>
>  *
>     Impegnarsi in un vero dialogo, che includa le organizzazioni dei
>     diritti umani e tutte le forze politiche in campo nel paese e
>     orientato al rispetto dei diritti umani e della democrazia.
>
>  *
>     Fermare gli assalti contro i manifestanti e mostrare un impegno
>     reale per combattere l'impunità per i crimini commessi contro i
>     manifestanti e stabilire un robusto quadro istituzionale per
>     facilitare la transizione democratica alla democrazia.
>
> Le nostre organizzazioni chiedono anche all'Unione Europea di:
>
>  *
>     Rispettare pienamente il suo dichiarato cambio di politica con i
>     vicini del Sud Mediterraneo dopo la primavera araba e tradurre
>     urgentemente in azioni concrete i suoi impegni per la democrazia,
>     la legalità, il rispetto dei diritti umani e l'uguaglianza di genere.
>
>  *
>     Chiedere urgentemente alle autorità egiziane di ritirare i due
>     disegni di legge sopra citati, e di impegnarsi in reali
>     consultazioni con la società civile per istituire un quadro legale
>     orientato alla libertà di associazione e di assemblea pacifica
>     conforme agli standard internazionali.
>
>  *
>     Chiarire al governo egiziano che il livello di impegno politico,
>     finanziario e tecnico della Unione Europea dipenderà dal livello
>     di progressi della democratizzazione, dei diritti umani e della
>     uguaglianza di genere; e che sarà basato su una obiettiva e
>     accurata verifica della situazione sul campo.
>
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