Il terrore ad Aleppo, i rapimenti in Jazira



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ASIA/SIRIA - Milizie islamiste nel quartiere siriaco: terrore fra i cristiani di Aleppo

Aleppo (Agenzia Fides) – Paura fra i cristiani di Aleppo residenti nel quartiere a maggioranza cristiana siriaca: come riferisce in un messaggio inviato a Fides il Pastore Ibrahim Nussair, leader spirituale della Chiesa evangelica di Aleppo, ieri mattina milizie islamiste del gruppo “Jabhat Al Nusra” sono penetrate nell’area: “Ci siamo svegliati di soprassalto sentendo le grida ‘Allah-u-Akbar’ e, guardando fuori dalle finestre, abbiamo visto guerrieri del battaglione Jabhat al Nusra, nelle nostre strade. Erigevano barricate nei pressi delle nostre chiese e delle nostre scuole, mettendo in pericolo la vita della popolazione civile”. Il Pastore ha aggiunto che, con l’arrivo di forze dell’esercito regolare, vi sono stati pesanti combattimenti e i miliziani sono stati cacciati dalla zona. Il Pastore riferisce che la presenza di tali miliziani, anche se solo per poche ore, ha contribuito a diffondere un’ondata di terrore fra la popolazione, che non si sente al sicuro e medita di lasciare la città. Il leader cristiano conclude: “Noi confidiamo in Dio, ma anche nei nostri amici musulmani in Siria, perchè ci proteggano da questi estremisti. Siamo e resteremo un popolo che desidera e lavora per il dialogo e per la pace”. All’inizio del novembre scorso, la storica chiesa evangelica araba di Aleppo, nel quartiere di Jdeideh (nella città vecchia), era stata minata con esplosivo e fatta saltare in aria (vedi Fides 10-11-2012). (PA) (Agenzia Fides 5/2/2013)




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ASIA/SIRIA - Nuove proteste dei cristiani della Mesopotamia contro la piaga dei rapimenti

Hassakè (Agenzia Fides) – Nella provincia di Jazira, nell'alta Mesopotamia siriana, l'aumento esponenziale dei rapimenti – effetto collaterale del conflitto siriano – continua a flagellare le popolazioni civili anche nelle aree non interessate dagli scontri tra ribelli e esercito governativo. L'ultimo rapito in ordine di tempo è un farmacista cristiano sequestrato domenica, per il quale è stato richiesto un ricatto di un milione di lire siriane (quasi 11mila euro). “Per i banditi di tutte le specie – riferisce all'Agenzia Fides l'Arcivescovo Jacques Behnan Hindo, titolare della arcieparchia siro-cattolica di Hassaké-Nisibi – questo è un momento buono per fare i soldi”.
Venerdì scorso, decine di cristiani hanno improvvisato un blocco stradale bruciando copertoni a un incrocio della città di Hassaké per protestare contro il rapimento lampo del rettore dell'Università statale di Al-Furat, il cristiano Jack Mardini, sequestrato in pieno giorno da sicari armati e liberato dopo due ore. Nel suo caso, dietro il rapimento non c'era un tentativo di estorsione, ma questioni legate al funzionamento dell'Ateneo. Sintomo che ormai si ricorre alla prassi criminale dei sequestri per risolvere col sopruso i conflitti d'interesse personali e sociali.
Nelle ultime settimane, nella sola città di Hassaké ci sono stati una cinquantina di rapimenti, e quasi la metà sono avvenuti a danno di cristiani. “Molti di loro sono medici, avvocati e professionisti – nota mons. Hindo – ma ormai cominciano a rapire anche i poveri”. Nondimeno, l'Arcivescovo siro-cattolico smentisce che la pratica dei sequestri abbia i cristiani come target privilegiato: “Negli ultimi giorni – racconta mons. Hindo – alcuni sequestrati musulmani hanno cercato di richiamare i rapitori al senso di pietà, raccontando del pellegrinaggio compiuto alla Mecca. I banditi, per tutta risposta, hanno cominciato a bestemmiare il nome di Allah e a maledire il Profeta Mohammad, dicendo che il loro unico interesse è il denaro”. (GV) (Agenzia Fides 4/2/2013)



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ASIA/SIRIA - L'Ordine di Malta in prima linea nel soccorso alle vittime del conflitto siriano

Roma (Agenzia Fides) – L'Ordine di Malta intensifica i suoi interventi diretti a favore delle popolazioni colpite dal conflitto siriano, in risposta all’escalation di violenze che nel che 2012 ha creato più di un milione e mezzo di rifugiati. Il “Malteser International” (l’agenzia di soccorso dell’Ordine di Malta per gli aiuti umanitari) sta operando nelle aree di Damasco, Aleppo, Hama e Homs, distribuendo migliaia di kit per la sopravvivenza e l’igiene. La strategia d'intervento a favore dei profughi siriani coinvolge anche i paesi vicini. In particolare, il centro medico sociale di Khaldieh, in Libano, si dedica esclusivamente a fornire cure mediche gratuite ai rifugiati siriani, assistendo ogni giorno decine di profughi. Durante l’inverno in corso, le opere di soccorso legate ai Cavalieri di Malta forniranno aiuti di emergenza ad altre 10.000 persone in Siria, Turchia e Libano.
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