Siria-Unione Europea ha gia' votato per inviare caschi blu ?



ottobre 2012 | Autore Lino Bottaro | Stampa articolo Stampa articolo

L’Unione Europea ha approvato il nuovo progetto, dell’inviato speciale dell’ONU, Lakhdar Brahimi, di inviare 3000 Caschi Blu in Siria.

L’UE ha approvato un nuovo piano per l’invio e la dislocazione di 3.000 soldati in Siria, ha dichiarato la responsabile della politica estera dell’Unione Europea, Catherine Ashton.
Il piano è stato studiato e introdotto da Lakhdar Brahimi, il nuovo ‘inviato di pace’ di Nazioni Unite e Lega Araba in Siria.
I soldati inviati in Siria dovrebbero essere scelti tra varie nazionalità europee. La Ashton ha anche detto che si aspetterebbe la partecipazione russa a qualsiasi piano di pace con possibilità di successo, riferisce l’agenzia di notizie RIA Novosti.
È improbabile che soldati americani e britannici partecipino alla ‘missione’, a causa degli impegni militari già in atto da parte dei loro paesi in Afghanistan, riferisce invece il Daily Telegraph.
Tuttavia, il nuovo ‘piano di pace’ può attingere dalle truppe attualmente impegnate e dislocate dall’UNIFIL nella missione, già operativa, a guardia del confine israelo-libanese. Tra i 15.000 soldati che stazionano già in Libano ci sono forze armate provenienti da Irlanda, Germania, Francia, Spagna e Italia.
Brahimi in precedenza aveva sottolineato che la chiave per risolvere il conflitto in Siria è il dialogo, piuttosto che l’uso della forza militare. Egli ha anche però  cercato di minimizzare le aspettative, dicendo che può essere “quasi impossibile” per lui avere successo.
Il piano è stato rivelato sabato, quando Lakhdar Brahmi stava visitando Istanbul, nel tentativo di calmare le tensioni crescenti tra la Siria e la Turchia e prima del suo viaggio a Damasco per mediare un cessate il fuoco.
La spirale di ostilità tra le due nazioni si è accentuata la settimana scorsa, dopo che aerei militari turchi, jet F-16 da combattimento, avevano costretto un aereo passeggeri siriano ad atterrare ad Ankara con l’accusa che stava trasportando carichi militari diretti in Siria. L’aereo è poi ripartito dalla Turchia dopo nove ore di ispezione. Funzionari turchi hanno anche fatto violentemente pressione sull’equipaggio per fargli firmare dichiarazioni giurate nelle quali si affermava, falsamente, che i caccia militari sono erano stati coinvolti nell’incidente, ma che si sarebbe trattato di un atterraggio di emergenza, ha dichiarato un ingegnere dello staff di bordo.
Da domenica scorsa la Siria ha chiuso il suo spazio aereo ai voli turchi, e Ankara ha risposto chiudendo il suo spazio aereo ai voli siriani.
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English text by RT.com – 15/10/2012
Italian translation by SyrianFreePress.net Network
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